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Ert 23 Plus

CARATTERISTICHE

Ert 23 Plus è ottenuto tramite un processo produttivo ad elevato livello tecnologico che attiva la frazione minerale con matrici organiche di qualità, dotando il prodotto di un’elevata capacità di assorbimento, rapidità di traslocazione e massima efficacia.

Ert 23 Plus risulta particolarmente indicato in orticoltura e in frutticoltura, nelle fasi di pre-fioritura; promuove i processi di fioritura e le prime fasi di sviluppo frutti, agendo positivamente sui processi di divisione e differenziazione cellulare.

Sotto il profilo agronomico Ert 23 Plus consente di:
•    Migliorare la fioritura, favorendo lo sviluppo degli organi fiorali maschili e femminili;
•    Favorire la germinazione e la vitalità del polline, potenziando i processi di allegagione frutti
•    Utilizzato precocemente, nella fase di rottura gemme, promuove un germogliamento e fioritura uniformi.

CONFEZIONE

1l; 5l

COMPOSIZIONE

Azoto (N) totale 5%
Azoto (N) organico 1%
Azoto (N) nitrico 1%
Azoto (N) ureico 3%
Ossido di potassio (K2O) solubile in acqua 5%
Boro (B) solubile in acqua 0,3%
Carbonio (C) organico di origine biologica 3%
Componenti organiche: epitelio animale idrolizzato fluido, estratto fluido di lievito contenente alghe brune.
Concimi minerali: urea, nitrato potassico.


Nutrizione bilanciata dell’olivo per potenziare la fioritura e l’allegagione.

3 semplici passi per uniformare la fioritura, contrastare gli stress e ridurre l’alternanza produttiva.

Le settimane che seguiranno segneranno il progressivo passaggio dalla fase di germogliamento alla fase in cui l’olivo entra nel periodo della mignolatura, durante questa fase fenologica è possibile osservare in campo la completa comparsa di caratteristici germogli contenenti gemme miste o a fiore che virano dal verde al bianco acceso, da queste gemme si vanno a formare dei particolari palchi di bocci fiorali a forma di grappolo che costituiscono le cosiddette mignole dell’olivo.

A mignolatura completa le infiorescenze raggiungono la dimensione massima con i bocci fiorali che virano dal verde al biancastro, da questo momento in cui i fiori sono ancora chiusi sino alla seconda metà di giugno si apre una finestra temporale in cui l’attività fisiologia delle piante ha raggiunto il pieno regime.

cifo-olivo-allegagione Olivo fioritura e allegagione
Allegagione Mignolatura

Primo step: controllo dei fattori critici.

In questo periodo diversi sono i fattori di stress che possono verificarsi direttamente a danno dei tessuti delle mignole, ad esempio sono frequenti gli sbalzi termici che possono danneggiare lo sviluppo dell’ovario e dello stilo determinando un impoverimento della fertilità del polline ed una perdita di struttura del fiore.

Anche a mignolatura conclusa fattori quali venti secchi ed alte temperature possono causare una disidratazione dello stilo e disseccamento dello stigma.

Olivo fioritura e allegagione

Altri fattori quali eccessi di umidità o piogge prolungate possono invece compromettere l’uniformità di schiusura delle antere causando il dilavamento dei tessuti stilari anche ad impollinazione terminata.

Secondo step: comprendere le esigenze nutrizionali

La necessità del periodo riguarda il garantire un bilanciato apporto nutrizionale ed un corretto sostegno fisiologico per evitare che l’insorgenza di fenomeni di stress termico o carenze e sbilanci nutrizionali possano compromettere le future fasi di fecondazione e di accrescimento drupa, risulta spesso fondamentale l’utilizzo di formulati ad attività ormono simile contenti elementi quali boro e zinco per:

✔️ Stimolare ed uniformare il processo di fioritura
✔️ Garantire i regolari processi di fecondazione ed allegagione
✔️ Evitare gli effetti avversi provocati da fattori di natura abiotica

Terzo step: affidarsi ad un protocollo collaudato.

Per ottimizzare queste delicate fasi, il protocollo messo in campo dai tecnici Cifo prevede l’impiego di Ert 23 Plus e Bz Fast, due specialità nutrizionali ad azione sinergica.

Olivo fioritura e allegagione
Bz Fast e Ert 23 Plus

Ert 23 Plus, ideato per favorire lo sviluppo e l’uniformità delle infiorescenze, contiene L Triptofano, Boro e Potassio, un mix di amminoacidi che vengono attivati grazie allo speciale estratto puro di alga gigante Macrocystis integrifolia con il preciso compito di svolgere un’azione sinergizzante e anti stress.

Impiegato per via fogliare, l’attività biopromotrice di Ert 23 Plus si rivela fondamentale, durante le fasi che precedono la fioritura, in una duplice direzione.

Da un lato, il formulato agisce positivamente sui processi di divisione e differenziazione cellulare, permettendo alla pianta di fornire un supporto metabolico utile a potenziare lo sviluppo e l’uniformità degli organi fiorali dell’anno, dall’altro stimola la formazione delle infiorescenze dell’anno successivo in maniera tale da mitigare anche eventuali fenomeni di alternanza.

Inoltre, la presenza degli estratti d’alga Macrocystis integrifolia consente alla pianta di reagire agli eventuali stress metabolici ed ambientali tipici del periodo di fioritura-allegagione.

Per prevenire e curare eventuali carenze di Boro, specialmente in terreni calcarei, Bz Fast è il prodotto ideale, infatti, in questo periodo, fattori come la germinabilità del polline e la formazione del tubetto pollinico, soprattutto se non gestiti in maniera opportuna, possono rappresentare un collo di bottiglia per la produttività e l’impiego del formulato permette di evitare fenomeni di scarsa allegagione e di cascola.

Il Boro è un elemento necessario per la biosintesi di auxine e lignina che stimola la fertilità del polline e rende la pianta più resistente a stress di natura ambientale.

Per entrambi i prodotti indicati la stabilità delle formulazioni permette la miscibilità con altri prodotti antiparassitari, ad eccezione degli oli minerali, insetticidi a base oleosa, Phosethyl-Al e dodina, per cui l’applicazione può essere effettuata anche in occasione dei trattamenti contro Mosca, Tignola, Occhio di pavone, Margaronia ed altri patogeni.

Prodotto Dose Applicazione
Ert 23 Plus 2,5 L/ha 2-3 interventi fino a caduta petali.
Bz Fast 250 g/hL Durante tutta la fase di piena fioritura fino al rigonfiamento dei bottoni fiorali

Biostimolanti in olivicoltura, l’esperienza del frantoio Bartolini di Arrone.

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Le soluzioni per una risposta concreta ai problemi climatici del nocciolo

Una coltura in crescita costante

Complice il grande successo che la coltura sta riscuotendo in questi ultimi anni e grazie ai numerosi accordi di filiera stipulati tra aziende agricole e industria dolciaria, crescono ancora le superfici dedicate al nocciolo anche in areali dove sino a qualche anno fa appariva improbabile un cambiamento di rotta.

Oltre a realtà consolidate come Piemonte, Lazio, Campania e Calabria, gli impianti di nocciolo stanno rappresentando una vera e propria alternativa agli ordinamenti colturali tipici in regioni come Veneto, Toscana, Umbria e altre aree del centro-Sud Italia.

problemi climatici del nocciolo problemi climatici del nocciolo

Oggi, questa coltura deve il suo notevole successo grazie ad un miglior rapporto costi/ricavi e migliori performance agronomiche rispetto le tipiche colture presenti.

La nutrizione è su misura

D’altro canto, per generare reddito e garantire al contempo un equilibrato standard qualitativo delle produzioni, diviene imprescindibile la formulazione di un corretto piano nutrizionale che tenga conto, per tutti gli areali, delle reali necessità della coltura in ogni fase fenologica.

In questo periodo è quindi cruciale predisporre le basi nutrizionali per le fasi di induzione fiorale e la successiva fecondazione in modo da assicurare le migliori performance in campo al momento della raccolta e scongiurare il rischio che le piante possano andare incontro a situazioni di stress ambientale.

Le 2 soluzioni proposte oggi da Cifo rappresentano il frutto di anni di sperimentazione e prove in campo effettuate su nocciolo in diversi areali d’Italia, attraverso un supporto tecnico che conta una delle reti di specialisti più estese e capillari di tutto il territorio nazionale, in un’ottica ormai consolidata nei riguardi della sostenibilità ambientale.

problemi climatici del nocciolo

Oggi, questa coltura deve il suo notevole successo grazie ad un miglior rapporto costi/ricavi e migliori performance agronomiche rispetto le tipiche colture presenti.

Sostenere la pianta durante le delicate fasi di fioritura e allegagione

In tutti gli areali l’utilizzo di Ert 23 Plus registra ormai da anni ottimi risultati e rappresenta la specialità di riferimento.

Impiegato ad un dosaggio di 3 L/ha è in grado di assicurare un’ottima uniformità di fioritura e un notevole potenziamento dell’allegagione, il suo principale punto di forza è rappresentato dalla speciale tecnologia attraverso cui viene prodotto, la quale consente una sinergia tra la frazione minerale e la componente biostimolante contenente i principali amminoacidi, tra cui il TRIPTOFANO presente in una speciale forma “biologicamente attivata” che sostiene i processi di divisione cellulare.

problemi climatici del nocciolo problemi climatici del nocciolo

La presenza del boro inoltre contribuisce a garantire un corretto sviluppo del budello pollinico, fattore determinante per portare a termine fecondazione e allegagione dei frutti.

Piante protette dagli stress abiotici

L’alta pressione e l’anticipo delle temperature primaverili che hanno interessato anche le regioni alpine hanno determinato lunghi periodi di caldo fuori stagione.

Repentini sbalzi di temperature o ritorni di freddo possono però compromettere la fecondazione e lo sviluppo dei giovani polloni utilizzati nei nuovi impianti, in situazioni come questa il prodotto di riferimento è Macys BC 28, un biostimolante al 100% a base succo integrale dell’alga gigante Macrocystis integrifolia.

Impiegato ad un dosaggio di 2 L/ha, Macys BC 28 stimola la pianta a reagire a situazioni di stress ambientale e superare le criticità tipiche del periodo, un prodotto dalle caratteristiche davvero uniche sul mercato: ricco di sostanze biologicamente attive con funzione termo ed osmo-regolatrice che hanno dimostrato su nocciolo notevoli risultati in campo durante le fasi di allegagione.

A queste sostanze si somma l’azione delle elevate concentrazioni di vitamine, amminoacidi, polisaccaridi, proteine ed enzimi di origine vegetale con uno spiccato effetto anti stress.

Alta qualità significa adottare piani nutrizionali efficaci e avvalersi del supporto di tecnici affidabili.

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Olivicoltura, gli interventi indispensabili per incrementare il potenziale produttivo

Come stimolare in maniera sostenibile l’induzione fiorale e migliorare l’allegagione.

Le settimane appena concluse rappresentano quel momento dell’anno in cui la fase di mignolatura ha raggiunto il suo termine.

Durante questa fase fenologica è possibile assistere in campo alla completa comparsa dei caratteristici germogli che, raggruppati in infiorescenze a forma di grappolo, virano dal verde al bianco acceso andando a formare le cosiddette mignole dell’olivo

Una volta conclusa la fase di mignolatura, le infiorescenze raggiungono ormai la dimensione massima ma i fiori restano ancora chiusi, proprio in questo momento si apre una finestra temporale che intercorre sino alla seconda metà di giugno fino a completa allegagione, proprio questo è il momento in cui occorre fornire alla pianta il corretto mix di elementi nutritivi di cui necessita, in maniera tale da assicurare il corretto compimento della fase di fioritura, per supportare le reazioni biochimiche che regolano il successivo processo fecondativo e l’uniformità di accrescimento della drupa.

Gli aspetti critici da considerare per delineare la strategia nutrizionale.

Durante questo periodo diversi sono i fattori di stress che possono verificarsi direttamente a danno dei tessuti delle mignole, con ripercussioni negative sulla produzione finale, eventi quali freddi tardivi o sbalzi termici ad esempio possono danneggiare lo sviluppo dell’ovario e dello stilo determinando un impoverimento della fertilità del polline ed una perdita di struttura del fiore, anche a mignolatura conclusa fattori quali venti secchi ed alte temperature possono causare una disidratazione dello stilo e disseccamento dello stigma.

Eccessi di umidità o piogge prolungate possono invece compromettere l’uniformità di schiusura delle antere e causare un dilavamento dei tessuti stilari anche ad impollinazione terminata.

Il protocollo Cifo per potenziare fioritura ed allegagione.

Per ottimizzare queste delicate fasi, il protocollo messo in campo dai tecnici Cifo si articola su tre step consecutivi a cui corrispondo tre diversi target agronomici:

  • Stimolare ed uniformare il processo di fioritura.
  • Garantire i regolari processi di fecondazione ed allegagione.
  • Scongiurare gli effetti avversi provocati da fattori di natura abiotica.

La specialità nutrizionale impiegata con successo per favorire lo sviluppo e l’uniformità delle infiorescenze è Ert 23 Plus, un biopromotore contenente con un mix di amminoacidi, L Triptofano, Boro e Potassio attivati dall’estratto puro della speciale alga gigante Macrocystis integrifolia ad azione sinergizzante.

Impiegato per via fogliare alla dose di 2,5 L/ha, attraverso 2-3 interventi fino a caduta petali, l’attività biopromotrice di Ert 23 Plus si rivela fondamentale durante le fasi che precedono la fioritura, agendo positivamente sui processi di divisione e differenziazione cellulare, permette alla pianta di fornire un supporto metabolico utile a potenziare lo sviluppo e l’uniformità degli organi fiorali dell’anno, stimolando al contempo la formazione delle infiorescenze dell’anno successivo in maniera tale da mitigare anche eventuali fenomeni di alternanza.

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Carenza di Boro Fase di allegagione

La presenza degli estratti d’alga Macrocystis integrifolia consente inoltre alla pianta di reagire agli eventuali stress metabolici ed ambientali tipici del periodo di fioritura-allegagione.

Per evitare fenomeni di scarsa allegagione e di cascola è importante intervenire già durante la fase di induzione antogena, in questo periodo fattori come la germinabilità del polline e la formazione del tubetto pollinico possono rappresentare un collo di bottiglia per la produttività se non gestiti in maniera opportuna, a questo scopo l’impiego del formulato BZ Fast durante e fino alla fase di piena fioritura (al rigonfiamento dei bottoni fiorali) alla dose di 250 g/hL si dimostra efficace per prevenire e curare eventuali carenze di Boro che possono verificarsi specialmente in terreni calcarei.

 

Il Boro è l’elemento necessario per la biosintesi di auxine e lignina che stimola la fertilità del polline e rende la pianta più resistente a stress di natura ambientale.

Per entrambi i prodotti indicati la stabilità delle formulazioni permette la miscibilità con altri prodotti antiparassitari, ad eccezione degli oli minerali, insetticidi a base oleosa, Phosethyl-Al e dodina, per cui l’applicazione può essere effettuata anche in occasione dei trattamenti contro Mosca, Tignola, Occhio di pavone, Margaronia ed altri patogeni.


Fioriture a rischio per pomacee e drupacee: gli interventi nutrizionali salva resa

L’instabilità del clima.

In molte regioni italiane anche quest’anno l’inverno sembra aver ceduto il passo alla primavera in maniera piuttosto precoce.

Complici le miti temperature di febbraio e gli inverni sempre più ridotti a causa del più grande fenomeno del cambiamento climatico, molte coltivazioni di pomacee e drupacee quali albicocche e nettarine hanno ormai intrapreso la fase di risveglio vegetativo con un anticipo di almeno 10 giorni rispetto ai dati storici.

Se il periodo dovesse seguire il trend degli ultimi anni, dalle prossime settimane i termometri potrebbero scendere nuovamente al di sotto dei 5 °C e con molta probabilità, sarà necessario intervenire per evitare gravi danni in campo.

Fioriture-a-rischio

Quali sono i danni provocati dalle gelate su queste specie?

Per le piante da frutto si va dalla necrosi delle gemme al distacco del peduncolo e del ricettacolo fiorale, segue poi la necrosi e quindi la morte dei pistilli e dell’ovario con serie conseguenza per la produzione.

I rapporti causa-effetto alla base.

Prima di effettuare qualsiasi intervento occorre comprendere quali siano i meccanismi fisiologici, interni ed esterni alla pianta, in grado di interferire negativamente con il lo sviluppo degli organi produttivi dell’anno.

In generale, una volta compiuta e superata senza intoppi la fase di risveglio vegetativo, il metabolismo della pianta procede verso una fase di cambiamenti all’interno delle gemme che prende il nome di induzione a fiore.

Durante le prime fasi di questo processo, l’induzione a fiore è detta “reversibile”.

Ciò vuol dire che, se le condizioni ambientali non sono favorevoli, ad esempio a causa di sbalzi termici tipici di questo periodo o squilibri nutrizionali, l’assetto ormonale della pianta può mutare velocemente, determinando per le gemme un’interruzione dell’induzione a fiore ed una contemporanea inversione verso lo sviluppo vegetativo delle stesse.

Se invece tale inversione ha luogo in uno stadio avanzato, le gemme stesse rischiano invece di abortire, con ripercussioni negative sull’omogeneità di allegagione.

Da quale periodo è possibile intervenire?

In genere, è importante sapere che la formazione delle gemme a fiore di un albero, da cui poi si formano i frutti, avviene nell’anno precedente rispetto a quello in cui osserviamo la fioritura e la produzione dei frutti.

Per questo motivo è fondamentale garantire un corretto apporto nutrizionale anche durante la fase del post raccolta, proprio per evitare il rischio che le gelate tardive possano non solo di rovinare i fiori dell’anno, ma anche la formazione delle gemme fiorali della stagione successiva.

A questo riguardo si rimanda all’articolo: l’importanza dei fertilizzanti nel periodo autunnale

Quali sono i vantaggi derivanti dall’impiego delle specialità nutrizionali Cifo?

Come appena accennato, al fine di ottimizzare e portare a compimento la successiva fruttificazione è necessario attenuare tutte le influenze esterne sulla pianta.

La caratteristica dell’ormai consolidato protocollo di campo Cifo è quella di ottenere:

  • Mitigazione degli stress termici;
  • Uniformità di germogliamento;
  • Uniformità di fioritura;
  • Uniformità d’allegagione;
  • Uniformità di sviluppo e maturazione frutti
Fioriture-a-rischio

 

In queste circostanze il supporto di prodotti biostimolanti è quindi indispensabile, sia per sopportare che per conservare l’equilibrio fisiologico degli impianti.

La proposta Cifo prevede quindi l’impiego di due specialità nutrizionali: Macys BC 28 ed Ert 23 Plus

Macys BC 28 un concentrato puro di alga Macrocistys integrifolia, riconosciuto dalla legge 75/2010 come prodotto ad azione biostimolante.

Un’alga unica nel suo genere, esclusiva di Cifo, raccolta e lavorata con un processo meccanico a bassa temperatura che consente di mantenere inalterata l’alta concentrazione di sostanze biologicamente attive presenti nella matrice algale.

A differenza delle altre varietà di alghe, la Macrocistys integrifolia cresce in un ambiente e in condizioni estreme che ne determinano le sue elevate proprietà nutrizionali: ricca di vitamine, amminoacidi, laminarine, alginati e ormoni naturali, tutte sostanze utili alle piante per incrementare i livelli produttivi e per permettere alle stesse di sopportare e superare velocemente gli stress ambientali quali ad esempio ritorni di freddo, squilibri idrici e nutrizionali.

I regolatori di crescita naturali contenuti, che danno un supporto ulteriore durante le prime fasi di formazione dei fiori e dei frutti, in quanto grazie all’azione ormon-like permette alla pianta un aumento di allegagione e pezzatura dei frutti.

Ert 23 Plus è ottenuto tramite un processo produttivo ad elevato livello tecnologico che attiva la frazione minerale con matrici organiche di qualità.

Viene applicato per via fogliare da rottura gemme, fino a caduta petali.

Le applicazioni consentono di uniformare germogliamento e fioritura, a supporto di un corretto sviluppo degli organi fiorali (maschili e femminili) che porta al potenziamento dei processi di allegagione dei frutti.

Ert 23 Plus è inoltre ricco di Triptofano levogiro attivato, precursore auxinico naturale che rispetta totalmente la fisiologia naturale della pianta.


Biostimolanti: un approccio nutrizionale integrato e sostenibile.

La tempesta perfetta

Oltre al già trattatissimo tema del cambiamento climatico, il 2021 segna per gli agricoltori un anno incredibile.

Incredibile nel senso delle condizioni eccezionali che si sono venute a creare, in un contesto che gli operatori del settore hanno già definito come “la tempesta perfetta”.

Per chiunque si occupi di agricoltura sorge dunque spontanea la domanda:

Quali sono gli ingredienti che hanno visto generare questa “tempesta perfetta”?

Analizzando a posteriori la situazione che si è venuta a creare nei mesi scorsi, è evidente che ci si trova davanti ad una crisi globale che fa riflettere e fa emergere la necessità di ripensare alle tecniche colturali tradizionali, con fattori che inevitabilmente cambieranno in maniera radicale il modo di programmare l’acquisto e l’utilizzo degli input.
Da un lato, come appena accennato, ci si trova di fronte ad una situazione in cui il prezzo delle materie prime impiegate nei fertilizzanti tradizionali ha raggiunto, se non superato, soglie che non si registravano dal 2008, anno in cui il prezzo dell’urea è aumentato del 120%.

biostimolanti-un-approccio-nutrizionale-integrato-e-sostenibile

 

Se oltre a questo fattore si sommano, in un’ottica più di lungo periodo, anche i recenti impegni in ottica di incremento della sostenibilità in agricoltura con la recente implementazione del Green Deal e della strategia Farm to Fork, è facile comprendere il ruolo che rivestiranno i biostimolanti nel prossimo futuro: non solo razionalizzazione degli interventi agronomici ma anche utilizzo più consapevole delle risorse suolo, acqua ed energia che contribuiscono a migliorare rese e qualità delle produzioni.

Potrebbero i biostimolanti contribuire a ridurre l’utilizzo dei fertilizzanti tradizionali?

La risposta in questo caso è un chiaro sì.

biostimolanti-un-approccio-nutrizionale-integrato-e-sostenibile

 

Da oltre 50 anni Cifo crede ed investe in ricerca nel settore dei biostimolanti, sforzandosi di comunicarne il giusto posizionamento: sono e saranno soluzioni complementari, soprattutto in grado di migliorare l’assorbimento e l’utilizzo dei nutrienti, incrementare la tolleranza a condizioni di crescita difficili, nonché di ridurre la quantità di fertilizzanti di cui le piante hanno bisogno per garantire rese e qualità soddisfacenti.

In questo senso i biostimolanti rappresentano una strategia ormai affermata e negli anni anche il catalogo Cifo si è ampliato comprendo un largo spettro di target agronomici connessi a quelli nutrizionali.

biostimolanti-un-approccio-nutrizionale-integrato-e-sostenibile

 

Alcune specialità quali Radicifo L 24, Sinergon R promuovono la crescita delle radici, aumentano l’assorbimento di acqua e quindi rendono più facile per le piante resistere a condizioni di siccità, altre classi di biostimolanti consentono alle piante di tollerare meglio temperature molto alte o molto basse. Ed è proprio da queste esigenze che sono nati biostimolanti quali Macys BC 28, Algacifo 3000 e intere linee di prodotto come nel caso della Linea Sinergon; specialità quali Ert 23 Plus aiutano invece gli agricoltori a temporizzare la fioritura e l’allegagione.

biostimolanti-un-approccio-nutrizionale-integrato-e-sostenibile

 

Prodotti come Cet 46 Green, Ener 26, Cifamin BK e Sinerveg vanno a coprire le esigenze produttive in termini quanti-qualitativi.

Come appena accennato, un altro elemento che rimbalza spesso all’interno dei tavoli di discussione è quello che riguarda il loro ruolo in un contesto di cambiamenti che coinvolgono anche la politica ambientale. Come gli altri settori anche quello agricolo produce degli impatti sull’ambiente ed ormai è necessario controllare l’effetto di ognuno degli input impiegati per la produzione. Anche i fertilizzanti e la tecnologia che è dietro al loro sviluppo si stanno adattando ed evolvendo verso le attuali esigenze, con un impegno sempre maggiore per le case produttrici. Alle stesse si chiede sempre più uno sforzo per incrementare la sostenibilità delle soluzioni proposte ed in tutto questo andrebbe chiarito:

Quale sarà il loro futuro in un contesto dov’è richiesta la riduzione di tutti gli input impiegati in agricoltura?

La strategia europea Farm to Fork chiede una riduzione del 50% dell’uso di pesticidi chimici, una riduzione delle perdite di nutrienti di almeno il 50% e una riduzione dell’uso di fertilizzanti di almeno il 20% entro il 2030. Inoltre, mira a raggiungere il 25% dei terreni agricoli in agricoltura biologica. E mentre la maggioranza dell’opinione pubblica è convinta che miglioramenti genetici e varietà migliori saranno la chiave per raggiungere questi obiettivi, meno persone sono consapevoli che anche i biostimolanti, attraverso una maggiore efficienza, giocano un ruolo fondamentale contribuendo a raggiungere obiettivi politici come la riduzione delle applicazioni di fertilizzanti (strategia Farm to Fork) e a realizzare un’agricoltura rispettosa dell’ambiente.

biostimolanti-un-approccio-nutrizionale-integrato-e-sostenibile

 

Gli stessi rappresentano oggi delle soluzioni concrete per il mantenimento, miglioramento o persino il ripristino della salute del suolo. Mentre alcuni biostimolanti promuovono la crescita delle radici e la massa radicale si sviluppa nel terreno, una considerevole quantità di carbonio viene intrappolata nel suolo. Biostimolanti microbici quali Blok L e Blok Sinergy migliorano la micro-biodiversità del suolo. Un suolo sano fornisce diversi servizi ecosistemici, tra cui la protezione dall’erosione, la ritenzione di acqua e sostanze nutritive e il sequestro del carbonio.
Chiarito il ruolo fondamentale che rivestono i biostimolanti, sia per gli aspetti ambientali che per gli aspetti prettamente agronomici rimane solo una cosa da chiedersi:

Quale vantaggio economico ne trae l’agricoltore attraverso un loro impiego?

La risposta in questo caso si ricollega a tutti i punti appena delineati: al fine di massimizzare il ritorno del capitale investito tutte le strategie suggerite dai protocolli agronomici Cifo prevedono un impiego dei biostimolanti in sinergia con specialità nutrizionali appartenenti ad altre categorie di prodotto. L’effetto di questa sinergia è un risparmio in termini di minori quantitativi impiegati (acqua e fertilizzante). L’inserimento degli stessi biostimolanti all’interno dei piani di nutrizione consente, non di rado, di ridurre di oltre il 30 % il quantitativo di fertilizzante convenzionale generando quindi un risparmio per l’agricoltore in termini di minori costi.

Questo grazie all’incremento di efficienza nutrizionale conferita dai biostimolanti che consente di realizzare anche maggiore rendimento delle rese.

Risultati simili sono ormai alla portata di tutti ma ottenerli implica un’ evoluzione nell’ottica del “ho fatto sempre così”.


NOCCIOLO: UNA RISPOSTA CONCRETA AI PROBLEMI CLIMATICI DEL PERIODO

Complice il grande successo che la coltura sta riscuotendo in questi ultimi anni, grazie ai numerosi accordi di filiera stipulati tra aziende agricole e industria dolciaria, crescono ancora le superfici dedicate al nocciolo anche in areali dove sino a qualche anno fa appariva improbabile un cambiamento di rotta.

Oltre a realtà consolidate come Piemonte, Lazio, Campania e Calabria, gli impianti di nocciolo stanno rappresentando una vera e propria alternativa agli ordinamenti colturali tipici in Regioni come Veneto, Toscana, Umbria e altre aree del Centro-Sud Italia.

Oggi, questa coltura deve il suo notevole successo grazie ad un miglior rapporto costi/ricavi e migliori performance agronomiche rispetto le tipiche colture presenti.

D’altro canto, per generare reddito e garantire al contempo un equilibrato standard qualitativo delle produzioni, diviene imprescindibile la formulazione di un corretto piano nutrizionale che tenga conto, per tutti gli areali, delle reali necessità della coltura in tutte le fasi.

In questo periodo è quindi cruciale predisporre le basi nutrizionali per le fasi di fioritura e allegagione in modo da assicurare le migliori performance in campo al momento della raccolta e scongiurare il rischio che le piante possano andare incontro a situazioni di stress ambientale.

nocciolo-una-risposta-concreta

Le 2 soluzioni proposte, nell’ambito del disciplinare Cifo di “Eccellenza nocciolo”, rappresentano il frutto di anni di sperimentazione e prove in campo effettuate su nocciolo in diversi areali d’Italia, attraverso un supporto tecnico che conta una delle reti di specialisti più estese e capillari di tutto il territorio nazionale, in un’ottica ormai consolidata nei riguardi della sostenibilità ambientale:

In tutti gli areali l’utilizzo di Ert 23 Plus registra ormai da anni ottimi risultati e rappresenta la specialità di riferimento in grado di assicurare un’ottima uniformità di fioritura e un notevole potenziamento dell’allegagione.

Il suo principale punto di forza è rappresentato dalla speciale tecnologia attraverso cui viene prodotto, la quale consente una sinergia tra la frazione minerale e la componente biostimolante contenente i principali amminoacidi, tra cui il TRIPTOFANO presente in una speciale forma “biologicamente attivata” che sostiene i processi di divisione cellulare.

La presenza del boro inoltre contribuisce a garantire un corretto sviluppo del budello pollinico, fattore determinante per portare a termine fecondazione e allegagione dei frutti.

nocciolo-una-risposta-concreta

Ritorni di freddo e gelate tardive di fine marzo possono compromettere le condizioni fisiologiche della pianta durante le fasi di fioritura e allegagione.

Attraverso l’utilizzo di Algacifo 3000, estratto d’alga totalmente di origine vegetale, si stimola la pianta a reagire a situazioni di stress ambientale e superare le criticità tipiche del periodo.

Un prodotto dalle caratteristiche davvero uniche sul mercato: ricco di sostanze biologicamente attive con funzione termo ed osmo-regolatrice che hanno dimostrato su nocciolo notevoli risultati in campo durante le fasi di allegagione.

A queste sostanze si somma l’azione delle elevate concentrazioni di vitamine, amminoacidi, polisaccaridi, proteine ed enzimi di origine vegetale con uno spiccato effetto anti stress.

Per maggiori approfondimenti riguardo la coltura e scoprire tutta la gamma nutrizionale dedicata al nocciolo per ogni fase del ciclo colturale vi invitiamo a consultare le nuove schede colturali presenti all’interno del nuovo catalogo Cifo 2021


La comunicazione tra radici e parte aerea delle piante

Scopriamo il ruolo dei messaggeri chimici nelle piante

Comunicare è vitale per le piante quanto lo è per gli animali. Se per questi ultimi risulta scontato pensare che sussista una forma di linguaggio o comunicazione, altrettanto non lo è per le piante.

Il primo ad accorgersene fu Charles Darwin durante i suoi studi, quando dimostrò scientificamente che l’estremità di una radice rappresenta un sofisticato organo in grado di rilevare numerosi parametri e reagire agli stessi. Nonostante ciò, solo di recente (qualche decennio fa), in seguito a numerosi studi di ricercatori quali P. Boysen-Jensen, A. Paál, e Frits Went, si è giunti ad una evidenza che potesse provare l’esistenza di un linguaggio o una via di comunicazione anche nel mondo dei vegetali.

Come sappiamo, la vita di una pianta comprende una serie di numerose fasi e azioni finalizzate ad assicurare la sopravvivenza e a garantire l’accrescimento attraverso l’adattamento ai diversi climi e ambienti, il tutto senza avere nessuna possibilità di movimento. A differenza di quanto possa accadere per il mondo animale, in cui ad esempio una gazzella, anche se presa alla sprovvista, ha pur sempre la possibilità di scappare all’attacco di un predatore, per il mondo dei vegetali non vale lo stesso principio: l’erba medica o qualsiasi altra specie selvatica presente in un pascolo, in ogni caso possiede un apparato radicale che rimane saldamente ancorato al terreno, persino quando una vacca porta via tutta la vegetazione aerea per nutrirsi oppure quando, durante una forte grandinata, tutte le parti verdi ne vengono compromesse.

Questi sono solo due degli esempi che fanno comprendere più visivamente i motivi per i quali le piante, nel tempo, abbiano dovuto studiare fini strategie per poter sopravvivere anche nelle condizioni più ostili. E tutto ciò, senza un sistema nervoso centrale!

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Tutte queste complesse funzioni sono regolate dalle piante attraverso sostanze che oggi abbiamo imparato a distinguere con il nome di ormoni vegetali o fitormoni. Nei vegetali sono state riscontrate cinque classi di composti ad azione ormonale, prodotti da diversi organi della pianta durante le diverse fasi del loro ciclo vitale:
• Auxine, sintetizzate principalmente nei meristemi apicali, ad esempio in foglie in crescita e nei giovani frutti, coinvolte nell’allungamento e nella crescita cellulare.
• Gibberelline, ormoni derivanti da composti terpenici che, tra le varie funzioni, regolano la crescita dei frutti e inducono la germinazione dei semi e l’allungamento degli internodi.
• Citochinine, ormoni sintetizzati principalmente nelle aree meristematiche delle radici come ad esempio nell’endosperma del seme. Esse controllano la divisione e la differenziazione delle cellule vegetali (organogenesi), intervenendo inoltre in processi fisiologici fondamentali come la fotosintesi e la dominanza apicale.
• Acido abscissico e etilene, ormoni associati invece agli stadi di riposo vegetativo e senescenza.
Ognuno di questi ormoni viene a sua volta traslocato tramite xilema e / o floema al resto degli organi della pianta dove darà origine a varie risposte o stimoli. Tuttavia, gli effetti e le modalità d’azione degli ormoni risultano molto varie e complesse e, spesso, succede che vengano determinati non tanto dall’azione di un singolo ormone, ma dall’equilibrio tra di loro.

A questo proposito, il focus su cui ci concentriamo oggi è proprio l’equilibrio tra Citochinine e Auxine:
il rapporto Auxine/Citochinine permette alla pianta di mantenere un’armonia tra lo sviluppo dell’apparato radicale e la crescita della parte aerea. Quando questo rapporto risulta a favore delle Citochinine, la pianta induce una risposta attraverso la differenziazione delle gemme vegetative coinvolte nell’accrescimento della vegetazione sopra suolo.
Quando l’equilibro risulta invece a favore delle Auxine, la pianta induce una serie di processi che portano alla formazione di nuove radici (rizogenesi) per conservare l’equilibrio.

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Nella pratica comune è possibile avere una prova visiva di tale equilibrio quando si svolgono operazioni cesorie o altri interventi meccanici o chimici sulla pianta. Ad esempio, un trapianto mal eseguito o una potatura drastica possono spostare l’ago della bilancia ormonale determinando nella pianta uno squilibrio che porta ad uno sviluppo disforme, con risposte spesso dannose sia sulla vegetazione ipogea che sulla vegetazione epigea (ricacci eccessivi sul tronco e colletto oppure disseccamento di uno o più rami).

Sintetizzando, un’eccessiva crescita della parte aerea rispetto all’apparato radicale genera un aumento di Auxine, le quali vengono trasferite per via floematica alle radici dove indurranno una risposta attraverso un maggior sviluppo delle radici, per compensare le esigenze vegetative della pianta. All’opposto, un eccessivo sviluppo dell’apparato radicale rispetto alla parte aerea provoca un aumento di Citochinine che verranno trasferite per via xilematica alla parte aerea, determinando un maggiore sviluppo vegetativo e una crescita delle gemme laterali, che consentiranno di “smaltire” l’eccesso le risorse assorbite per via radicale.

Questa breve descrizione è utile per avere maggiore comprensione di come avviene la comunicazione all’interno della pianta e di come essa può regolare il proprio sviluppo in conseguenza alla variazione di questo rapporto. I tecnici R&D di Cifo hanno analizzato a lungo questi effetti, studiando in laboratorio e in pieno campo le migliori soluzioni da applicare nell’agricoltura specializzata per incrementare gli effetti favorevoli apportati dai propri prodotti considerando lo sviluppo della pianta nel suo insieme.

A tal fine, vi invitiamo a consultare il nostro nuovo catalogo 2021, presente anche online sul nostro sito, per approfondire le migliori soluzioni all’interno della nostra gamma di prodotti.

Per un’azione diretta sul controllo dei processi metabolici e nutrizionali della pianta, in coerenza con l’obiettivo agronomico prescelto, puoi scoprire la nostra gamma di fitoregolatori:

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  • Energil 100 A, per ottenere frutti con miglior colorazione, pezzatura oltre ad un anticipo della maturazione.

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  • Fixormon, per evitare la cascola precoce dei frutti e controllare l’emissione di germogli laterali e polloni radicali.

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  • Giberellina Cifo, per contrastare i danni da gelate, favorire l’allegagione e anticipare la fioritura;

  • Gibresol, per accorciare i tempi di germinazione dei semi, migliorare l’allegagione e contrastare l’acinellatura nella vite.

Diversamente, per promuovere un’azione in grado di ristabilire la fisiologia della pianta a seguito di uno sbilanciamento dell’equilibrio ormonale i prodotti più indicati sono quelli ad azione biostimolante. Per quest’obiettivo suggeriamo l’utilizzo di: Ert 23 Plus, Macys BC 28 e linea Sinergon (Sinergon Plus, Sinergon Bio e Sinergon R).

Puoi seguirci anche sugli altri social, dove troverai informazioni sull’azienda, sui nostri prodotti, curiosità e possibili eventi.

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ALLEGAGIONE: UN MOMENTO BASILARE PER IL TUO RACCOLTO

Il clima e l’ambiente, influenzano e regolano l’andamento fisiologico di qualsiasi specie vegetale.

In generale, le piante arboree, per superare la fase della dormienza, devono trascorrere un certo periodo a basse temperature (fabbisogno in freddo), che varia in dipendenza della specie e delle singole varietà. Soddisfatte le ore di freddo minime, le piante sono pronte per attivare i loro processi metabolici per il loro risveglio.

Durante tutta la fase vegetativa, le piante producono una serie di ormoni naturali specifici per singola fase fenologica, la quantità di questi ormoni naturali sono influenzati anche dagli andamenti climatici e da eventuali stress, al fine di ottimizzare e portare a compimento la fruttificazione è necessario attenuare tutte le influenze esterne sulla pianta.

Nelle frutticole, dapprima si ha un risveglio dei germogli a fiore, poi dopo diverse fasi fenologiche si arriva alla produzione dei frutti. A causa di fattori climatici, ambientali e fisiologici (clima, nutrizione e stato fitosanitario, nell’anno precedente), si assiste spesso ad un germogliamento irregolare che inevitabilmente si ripercuote negativamente sulla omogeneità di fioritura e di conseguenza sulla sua relativa allegagione con un aumento di costi per il prolungamento dei tempi di raccolta (maggiore scalarità di maturazione).

Molte colture, sono sensibili a questa problematica e come accade spesso da un po’ di anni a questa parte, le primavere anomale in cui si verificano frequenti sbalzi termici, accentuano tale problematica.

Cifo da 55 anni al fianco di un’agricoltura ragionata, propone una metodologia con due sue specialità, per massimizzare la ripresa delle attività fisiologiche delle piante, attraverso una serie di interventi volti a limitare il più possibile la scalarità e ad uniformare il germogliamento e fioritura, evitando i fenomeni di mancata allegagione per ottenere produzioni sostenibili e di alta qualità.

La caratteristica della metodologia Cifo durante le prime fasi delle colture frutticole, è quella di ottenere:

  • mitigazione degli stress termici;
  • uniformità di germogliamento;
  • uniformità di fioritura;
  • uniformità d’allegagione;
  • uniformità di sviluppo e maturazione frutti.

Vediamo come:

Macys BC 28

Macys BC 28 è un prodotto esclusivo Cifo, si tratta di concentrato puro di alga Macrocistys Integrifolia che incrementa le resistenze naturali delle piante, aiutandole e supportandole nei massimi momenti di richiesta energetica e di stress, grazie all’elevato contenuto di vitamine, amminoacidi, laminarine, alginati, e ormoni naturali.

Il prodotto permette una ripresa ed un superamento veloce agli stress ambientali ed agisce come termoregolatore attenuando gli sbalzi termici, fornendo direttamente energia dall’elevato contenuto di carboidrati presenti.

La Macrocistys Integrifolia inoltre, cresce in un areale marino molto difficile (temperatura e profondità). Proprio grazie a questa tipologia di ambiente è ricca di regolatori di crescita naturali, che danno un supporto ulteriore durante le prime fasi di formazione dei fiori e dei frutti, in quanto grazie all’azione ormon-like permette alla pianta un aumento di allegagione e pezzatura dei frutti

ERT 23 plus

Ottenuto tramite un processo produttivo ad elevato livello tecnologico che attiva la frazione minerale con matrici organiche di qualità. Ert 23 Plus si utilizza tramite applicazioni fogliari da rottura gemme, fino a caduta petali.

Le applicazioni consentono di uniformare germogliamento e fioritura, favorendo il corretto sviluppo degli organi fiorali (maschili e femminili), potenziando i processi di allegagione dei frutti.

Ert 23 Plus è ricco di Triptofano levogiro attivato, che entra nel processo metabolico naturale di formazione delle auxine endogene, rispettando totalmente la fisiologia naturale della pianta. Gli altri componenti, agiscono in sinergia tra loro e consentono alle piante di regolarizzare i processi di fecondazione e allegagione, anche in situazioni di stress ambientale, come ad esempio i ritorni di freddo che spesso si verificano in frutteto durante la fioritura.

Cifo per il biologico, propone delle soluzioni efficaci basate su una metodologia simile, impiegando materie 100% BIO, anche queste rispettose dell’ambiente e degli insetti pronubi, appositamente studiate per avere un ottimo risultato finale e sostenibile con la tipologia di agricoltura attuata.


CIFO torna a Futurpera

Cifo sarà presente alla terza edizione di Futurpera, l’unico evento fieristico in Europa dedicato alla valorizzazione della filiera pericola, che torna a Ferrara dal 28 novembre al 30 novembre.

Un appuntamento imperdibile, che già alla seconda edizione, aveva raggiunto numeri importanti, con oltre 10.000 visitatori e 120 espositori qualificati proventinenti da tutta Europa, a testimonianza dell’enorme interesse che gravita intorno al settore.

“Non potevamo che confermare la nostra presenza a questo evento – ha dichiarato Massimo Andreotti, Responsabile Ufficio Agronomico Cifo – che ci dà modo di incontrare i nostri clienti e nuovi buyer, per illustrare la nostra offerta e i risultati ottenuti dalle nostre continue sperimentazioni, per soddisfare al meglio i fabbisogni nutrizionali nelle coltivazioni frutticole”.

Nello specifico, grande attenzione sarà posta su Macys BC 28, biostimolante della crescita vegeto-produttiva e su Ert 23 Plus, biopromotore della fioritura e dell’allegagione dei frutti.

Macys BC 28 è un biostimolante composto al 100% da estratto puro di Macrocystis Integrifolia, un’alga bruna proveniente dalle coste occidentali canadesi, da cui si ottiene un estratto ricchissimo di sostanze biologicamente attive, ricche di laminarine, che stimola lo sviluppo vegetativo e produttivo della pianta, migliora la resistenza agli stress ambientali (alte temperature, siccità, salinità, squilibri idrico-nutrizionali) e incrementa l’assorbimento e la traslocazione dei nutritivi nei tessuti vegetali (azione “carrier”).

Un concentrato puro di Macrocystis Integrifolia è anche Ert 23 Plus, particolarmente indicato in frutticoltura, dalla prefioritura alla caduta petali, consente di migliorare la fioritura, favorendo lo sviluppo degli organi fiorali maschili e femminili, potenziando i processi di allegagione frutti, favorendo la germinazione e la vitalità del polline, e se utilizzato precocemente, nella fase di rottura delle gemme, di promuovere un germogliamento e una fioritura più uniformi.

La sua elevata capacità di assorbimento e la considerevole rapidità di traslocazione, contribuiscono a massimizzare la sua efficacia.

Vi aspettiamo al padiglione 4 – Stand 56


FENOMENI CLIMATICI ESTREMI: DALLE ALGHE UN AIUTO INDISPENSABILE

É ormai consuetudine, perlomeno negli ultimi anni, che la stagione primaverile sia caratterizzata da anomalie climatiche importanti come sbalzi termici e ritorni di freddo; quest’anno, viste le premesse dell’inverno appena concluso caratterizzato da scarse piogge e temperature non rigide, si prevede una partenza lenta e non uniforme delle gemme anche a seguito degli stress ai quali le piante sono state sottoposte.

In casi come questo, è fondamentale intervenire per aumentare la resistenza agli stress fisiologici e ambientali (come ritorni di freddo primaverili, alte temperature, siccità, salinità eccessiva e squilibri idrico-nutrizionali) e al tempo stesso stimolare la crescita delle piante, incrementando l’assorbimento e la traslocazione dei nutritivi nei tessuti vegetali (azione “carrier”).

Macys Bc 28, biostimolante di origine interamente vegetale, rappresenta la soluzione ideale per migliorare qualità e quantità dei raccolti, inoltre, il processo di lavorazione, brevettato, dell’estratto puro di alga bruna, risulta particolarmente efficace anche in agricoltura biologica.

Processo produttivo Macrocystis Integrifolia

Macys BC 28 è composto al 100% da estratto puro di Macrocystis Integrifolia, un’alga bruna tipica delle fredde e incontaminate coste canadesi, ricca di vitamina E e polisaccaridi (laminarine, alginati), raccolta a mano e successivamente lavorata con un processo, esclusivamente meccanico e a bassa temperatura, che consente di mantenere inalterata l’alta concentrazione di sostanze biologicamente attive presenti.

Grazie alla presenza di sostanze biopromotrici ad azione biostimolante, contribuisce a ottenere calibri, forme e colorazione dei frutti conformi agli standard richiesti dal mercato sempre più esigente.

Nei mesi di marzo – aprile, sulle piante da frutto, vite, olivo e kiwi l’applicazione di Macys BC 28, in associazione con Ert 23 Plus è particolarmente consigliata per garantire una buona fioritura e un’ottima allegagione per ottimi raccolti.


La giusta strategia per un mais senza stress

Un protocollo innovativo per ottenere rese costanti e di qualità in una coltura che potrebbe tornare a offrire prospettive interessanti

Negli ultimi anni, nella coltivazione del mais in Italia si sono persi circa 500mila ettari di superficie. Le cause sono svariate, una fra tutte le sempre più difficili condizioni climatiche. Ma decidere di seminare mais potrebbe ancora essere conveniente, viste le previsioni sui margini che si possono ricavare grazie al prezzo altissimo della granella.

Servono, quindi, nuove soluzioni per migliorare le rese e il reddito degli agricoltori, andando incontro alle esigenze di qualità del mercato e adattandosi nel contempo al cambiamento climatico.

È quello che fa l’azienda agricola Società Folli a Robbiano di Mediglia (Milano), dove coltiva oltre 110 ettari di mais. Coltura sulla quale l’azienda ha sempre fatto ricerca, nello specifico tramite il progetto Combi Mais.

Un sostegno continuo, dalla semina alla difesa

Nell’ambito di questo progetto Cifo, da oltre cinquant’anni al fianco degli agricoltori, partecipa con la sua strategia per un mais redditizio e ad alta qualità.

Il protocollo interviene direttamente sulla fisiologia della pianta. Include diverse soluzioni, dalla semina al diserbo al momento del trattamento contro la piralide, come spiegano in questo video Massimo Andreotti, sales support di Cifo e l’agronomo del progetto Combi Mais Leonardo Bertolani.

Tutto parte dalla semina

Il protocollo di Cifo parte dalla semina, momento in cui consiglia Granverde Top Start, un concime microgranulare che stimola una rapida formazione dell’apparato radicale e garantisce quindi uno sviluppo iniziale uniforme.

L’innovativa formulazione contiene estratti di alga Macrocystis Integrifolia, con azioni positive sull’assorbimento dei nutrienti e sullo sviluppo delle radici.

La Macrocystis Integrifolia ha funzioni protettive e veicolanti nei confronti degli elementi nutritivi, migliorando la disponibilità del fosforo e dei microelementi, oltre a esercitare un’azione diretta sulla crescita delle radichette assorbenti e dei meristemi apicali.

Attenzione allo stress da diserbo

Il diserbo è uno dei passaggi chiave del ciclo colturale del mais, ma talvolta può creare problemi al buon andamento del ciclo.

Gli svariati principi attivi offerti dal mercato sono efficaci contro le malerbe, ma possono infatti causare effetti collaterali come lo stress da diserbo. La pianta ha la capacità di riprendersi in modo attivo dallo stress da diserbo, ma è fondamentale prevenirlo per non rallentare l’andamento della coltivazione.

Da qui l’importanza di utilizzare soluzioni come Sinergon Plus insieme al trattamento diserbante. Il prodotto ha una funzione antistress, per dare modo alla pianta di continuare il suo normale sviluppo senza interruzioni. E consente alla stessa di essere anche meno sensibile e meglio preparata ad attacchi di eventuali patogeni. Ad esempio da parte di agenti fungini, che possono creare non pochi problemi di qualità qualora si dovessero trovare aflatossine nel raccolto finale.

Piralide, evitare lo shock da trattamento

La piralide del mais (Ostrinia nubilalis), è un lepidottero polifago da sempre presente in Italia, anche se il mais resta comunque il suo bersaglio prediletto. Il suo grado di infestazione e l’entità dei danni causati sono legati essenzialmente all’andamento climatico (predilige estati miti e umide).

I danni causati dall’insetto sono di tre tipologie diverse, ma tutti riconducibili principalmente allo stadio larvale del lepidottero: fisiologici, quantitativi ma soprattutto qualitativi, in quanto le gallerie e i fori causati dall’attacco diventano via d’accesso preferenziale di alcuni funghi parassiti.

Alla luce di queste molteplici problematiche, è diventato ormai prassi effettuare in questo momento del ciclo colturale il cosiddetto “trattamento con i trampoli”; questo anche nelle ore più calde della giornata. Ma un trattamento effettuato a foglia calda con acqua fredda crea nella pianta uno shock termico tale da bloccare momentaneamente l’attività vegetativa e fisiologica della stessa.

mais senza stress mais senza stress
Trattamento contro la piralide del mais Trattamento contro la piralide del mais

È per prevenire questo stress che, al trattamento programmato per combattere la piralide, Cifo propone di abbinare due formulati, Sinergon Plus e Cifo KS 64.

Lo scopo del protocollo Cifo in questo caso è quello di evitare stress alla pianta e di conseguenza indebolirla e predisporla ad attacchi di funghi come le aflatossine.

L’obiettivo primario è quello di migliorare la qualità del raccolto, aumentando l’accumulo di amido utile per un maggior valore nutrizionale in allevamento e per avere una migliore conversione in energia nei biodigestori.

Sinergon Plus è un nuovo formulato ad alta efficienza nutrizionale unico sul mercato, ottenuto attraverso un processo altamente innovativo. Grazie ai piccoli peptidi contenuti, stimola la pianta ad aumentare lo stadio vegetativo verde (il cosiddetto staygreen) e nel contempo la supporta contro lo stress termico causato dal trattamento effettuato durante le ore più calde della giornata. Il prodotto è utile anche contro lo stress idrico.

In abbinamento a Sinergon Plus, Cifo propone l’utilizzo di Cifo KS 64, un formulato a pronto effetto. È un potassio a reazione acida che viene assorbito rapidamente e induce la pianta a idratarsi e a velocizzare i processi fisiologici naturali e di fotosintesi clorofilliana. Questi processi sono fondamentali per la pianta per poter accumulare ancor più amido e proteine all’interno delle cariossidi e dello stocco.

Infine, per apportare ancora più azoto alla coltura, Cifo offre N.S.Z. 26, un formulato totalmente assimilabile dalle piante. È applicabile alla foglia, al terreno o con la fertirrigazione.

Il progetto Combi Mais

Combi Mais Hydrotechnologies è un progetto nato nel 2014 proprio presso l’azienda agricola Folli e che, con il coinvolgimento di partner tecnologici che mettono a disposizione assistenza tecnica-agronomica e prodotti innovativi, punta a un modello di agricoltura sostenibile dal campo alla tavola.

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L’azienda agricola Folli a Robbiano di Mediglia (MI) Mario Vigo

Nonostante il 2021 sia stato un anno difficile dal punto di vista climatico, grazie al protocollo Combi Mais l’azienda agricola Folli ha ottenuto ottimi risultati dal punto di vista qualitativo e quantitativo in modo sostenibile, con un più 50% di rese rispetto al mais tradizionale.

Il protocollo mette in pratica soluzioni agronomiche, anche grazie all’agricoltura di precisione, e tecniche necessarie per produrre 20 tonnellate/ettaro di mais di qualità, sano da micotossine, rispondendo così alle indicazioni della Pac che allinea l’agricoltura al Green Deal per un’Europa sostenibile e climaticamente neutrale.

Progetto Mais in Italy, una nuova prospettiva sul mais da trinciato.

Per Ivan Furlanetto, direttore agronomico dell’azienda Sant’Ilario a Mira (VE), il mais da trinciato deve rispondere alle sue esigenze di resa e qualità, che sono a dir poco elevate. Per raggiungere questo obiettivo la nutrizione specializzata con biostimolanti e fertilizzanti liquidi ad alto contenuto di innovazione gioca un ruolo fondamentale, inoltre alleggerisce il cantiere di lavoro, a tutto vantaggio della redditività della coltura.

 

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Scarica la scheda colturale del mais da granella

Scarica la scheda colturale del mais da trinciato


Un giardino ipoallergenico alla portata di tutti

Sei allergico alle piante da giardino ma non vuoi rinunciare ai piaceri del giardinaggio? Non lasciare che il pensiero del polline ti impedisca di godere di tutti i benefici che il giardinaggio ha da offrire. Con la corretta cura e la coltivazione di piante adatte, puoi creare un giardino ipoallergenico che allevierà tutte le ansie primaverili.

La riproduzione nelle piante

Per chi soffre di allergie, i livelli di polline all’aria aperta possono dare parecchio fastidio: occhi gonfi, starnuti e mancanza d’aria. Il polline viene prodotto dall’apparato riproduttivo maschile delle piante, mentre l’apparato femminile produce semi e frutti. Il polline dal fiore maschile deve viaggiare fino a quello femminile per fertilizzarlo, così che possa produrre semi.

Le piante si riproducono in modi diversi:

  • Con fiori bisessuali che hanno sia gli elementi maschili sia femminili nello stesso fiore;
  • Piante monoiche portano sulla stessa pianta sia fiori maschili sia fiori femminili;
  • Le piante dioiche invece si dividono tra piante con soli fiori maschili e piante con soli fiori femminili.

Alcune piante possono essere sterili, e quindi non producono affatto polline. Queste piante, insieme a quelle che producono poco polline e le piante dioiche femmine solo ideali per un giardino ipoallergenico.

No ai tappeti erbosi

Una delle principali cause di allergie in giardino è il prato che va in fiore a primavera. Indubbiamente il tappeto erboso è il preferito degli animali domestici, ma può causare parecchio fastidio a chi soffre di allergie. È consigliabile iniziare con lo sfalcio fin da marzo e mantenere il manto curato, ma sarebbe meglio ancora scegliere un altro tipo di tappezzante come la dichondra o il trifoglio nano. Potete mantenere il vostro prato rigoglioso utilizzando Sinergon Plus dopo ogni sfalcio e utilizzando il Concime Granulare per Prato per nutrirlo in modo completo.

Crea una barriera

Il polline viaggia con il vento, e secondo uno studio americano può percorrere oltre 1600 km in 36 ore. Purtroppo è difficile poter eliminare tutto il polline dall’aria, ma possiamo creare una barriera naturale intorno al nostro giardino. Scegliendo piante da siepe di basso impatto allergenico, questi possono fungere da trappole per catturare il polline prima che essi possano arrivare in giardino con il vento. Create una barriera con piante come viburno, azalea, e scegliete le piante femmine di myrica o pittosporo. Per nutrire in modo completo le tue piante, ti consigliamo di utilizzare il Concime Idrosolubile per Siepi e Piante Verdi

Pianta degli alberi

Esistono molti alberi che producono poco polline, e quindi sono da preferire in un giardino ipoallergenico. Moltissime specie da fiore e frutto sono ideali da scegliere, come il melo, pesco, ciliegio oppure magnolia e paulownia. Mantenete il terreno fertile con Biotron S, specialità a base di Leonardite, sostanza naturale ricca di Humus. In associazione utilizzate il Concime Granulare per Piante da Fiore e da Frutto, per fiori più colorati e frutti più saporiti.

Fai fiorire il tuo giardino

Sono da preferire fiori che liberano nell’aria pochissima polline e attirano gli insetti impollinatori, evitate invece fiori di graminacee o fiori molto profumate in quanto potrebbero scatenare delle reazioni. Potete scegliere tra tantissimi fiori bellissimi come geranio, petunia, agapanto, garofanino e tanti altri. Potete garantire una fioritura ricca, colorita e duratura con Asso di Fiori, l’originale concime concentrato che potete applicare sia al terreno sia per via fogliare. Nella fase di sviluppo dei boccioli e durante la fioritura, associate l’uso di Bio Oro, specialità biostimolante per garantire lo sviluppo dei tessuti nuovi.

 


Convention Cifo a San Patrignano

Nel mese di ottobre, la Divisione Home&Garden Cifo si è riunita in convention nella suggestiva comunità di San Patrignano, per fare un bilancio del 2019 e fissare i nuovi obiettivi per il 2020.

Tra le tante novità presenti nel prossimo catalogo, in primis c’è un potenziamento della linea Barriera Naturale, con la nuovissima referenza POLVERE DI ROCCIA, il disabituante per le lumache che va a completare la gamma e l’arrivo di CIFOBLOK PLUS, un preparato pronto all’uso di nuova concezione a base di estratti di Echinacea, Aloe e Tormentilla, coadiuvati dalla molecola CuACT che rappresenta un versione potenziata del già conosciuto CifoBlok.

Inoltre entra nell’offerta Cifo una linea totalmente nuova, CifoFire,  interamente dedicata ai prodotti accendifuoco e per la manutenzione e pulizia di camini e stufe.

Con un aumento del fatturato che sfiora il +3% rispetto al 2018, la rete vendita Cifo si prepara con fiducia ad affrontare le nuove sfide in programma per l’anno nuovo.

La giornata vissuta all’interno della comunità di San Patrignano è stata emotivamente molto coinvolgente e ha permesso a tutti i partecipanti alla convention di ascoltare le storie personali di ragazzi che stanno lottando per rinascere in un luogo di valori e rigenerazione.