Olivicoltura, gli interventi indispensabili per incrementare il potenziale produttivo

Olivicoltura, gli interventi indispensabili per incrementare il potenziale produttivo

Come stimolare in maniera sostenibile l’induzione fiorale e migliorare l’allegagione.

Le settimane appena concluse rappresentano quel momento dell’anno in cui la fase di mignolatura ha raggiunto il suo termine.

Durante questa fase fenologica è possibile assistere in campo alla completa comparsa dei caratteristici germogli che, raggruppati in infiorescenze a forma di grappolo, virano dal verde al bianco acceso andando a formare le cosiddette mignole dell’olivo

Una volta conclusa la fase di mignolatura, le infiorescenze raggiungono ormai la dimensione massima ma i fiori restano ancora chiusi, proprio in questo momento si apre una finestra temporale che intercorre sino alla seconda metà di giugno fino a completa allegagione, proprio questo è il momento in cui occorre fornire alla pianta il corretto mix di elementi nutritivi di cui necessita, in maniera tale da assicurare il corretto compimento della fase di fioritura, per supportare le reazioni biochimiche che regolano il successivo processo fecondativo e l’uniformità di accrescimento della drupa.

Gli aspetti critici da considerare per delineare la strategia nutrizionale.

Durante questo periodo diversi sono i fattori di stress che possono verificarsi direttamente a danno dei tessuti delle mignole, con ripercussioni negative sulla produzione finale, eventi quali freddi tardivi o sbalzi termici ad esempio possono danneggiare lo sviluppo dell’ovario e dello stilo determinando un impoverimento della fertilità del polline ed una perdita di struttura del fiore, anche a mignolatura conclusa fattori quali venti secchi ed alte temperature possono causare una disidratazione dello stilo e disseccamento dello stigma.

Eccessi di umidità o piogge prolungate possono invece compromettere l’uniformità di schiusura delle antere e causare un dilavamento dei tessuti stilari anche ad impollinazione terminata.

Il protocollo Cifo per potenziare fioritura ed allegagione.

Per ottimizzare queste delicate fasi, il protocollo messo in campo dai tecnici Cifo si articola su tre step consecutivi a cui corrispondo tre diversi target agronomici:

  • Stimolare ed uniformare il processo di fioritura.
  • Garantire i regolari processi di fecondazione ed allegagione.
  • Scongiurare gli effetti avversi provocati da fattori di natura abiotica.

La specialità nutrizionale impiegata con successo per favorire lo sviluppo e l’uniformità delle infiorescenze è Ert 23 Plus, un biopromotore contenente con un mix di amminoacidi, L Triptofano, Boro e Potassio attivati dall’estratto puro della speciale alga gigante Macrocystis integrifolia ad azione sinergizzante.

Impiegato per via fogliare alla dose di 2,5 L/ha, attraverso 2-3 interventi fino a caduta petali, l’attività biopromotrice di Ert 23 Plus si rivela fondamentale durante le fasi che precedono la fioritura, agendo positivamente sui processi di divisione e differenziazione cellulare, permette alla pianta di fornire un supporto metabolico utile a potenziare lo sviluppo e l’uniformità degli organi fiorali dell’anno, stimolando al contempo la formazione delle infiorescenze dell’anno successivo in maniera tale da mitigare anche eventuali fenomeni di alternanza.

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Carenza di Boro Fase di allegagione

La presenza degli estratti d’alga Macrocystis integrifolia consente inoltre alla pianta di reagire agli eventuali stress metabolici ed ambientali tipici del periodo di fioritura-allegagione.

Per evitare fenomeni di scarsa allegagione e di cascola è importante intervenire già durante la fase di induzione antogena, in questo periodo fattori come la germinabilità del polline e la formazione del tubetto pollinico possono rappresentare un collo di bottiglia per la produttività se non gestiti in maniera opportuna, a questo scopo l’impiego del formulato BZ Fast durante e fino alla fase di piena fioritura (al rigonfiamento dei bottoni fiorali) alla dose di 250 g/hL si dimostra efficace per prevenire e curare eventuali carenze di Boro che possono verificarsi specialmente in terreni calcarei.

 

Il Boro è l’elemento necessario per la biosintesi di auxine e lignina che stimola la fertilità del polline e rende la pianta più resistente a stress di natura ambientale.

Per entrambi i prodotti indicati la stabilità delle formulazioni permette la miscibilità con altri prodotti antiparassitari, ad eccezione degli oli minerali, insetticidi a base oleosa, Phosethyl-Al e dodina, per cui l’applicazione può essere effettuata anche in occasione dei trattamenti contro Mosca, Tignola, Occhio di pavone, Margaronia ed altri patogeni.