Risultati di Ricerca per "Cet 46 green"

Cet 46 Green

CARATTERISTICHE

CET 46 GREEN è una specialità nutrizionale specificamente formulata per uniformare e migliorare i processi di maturazione di frutta e ortaggi. Il formulato, applicato nelle fasi finali del ciclo colturale, attiva i meccanismi fisiologici che conducono alla biosintesi dell’etilene, l’ormone della maturazione, e dei pigmenti responsabili della colorazione dei frutti (antocianine e carotenoidi). Inoltre, i microelementi in forma chelata agiscono da catalizzatori influenzando positivamente il metabolismo degli zuccheri e degli acidi grassi, e stabilizzano le componenti lipidiche delle membrane cellulari proteggendole da fenomeni di degradazione. Per tale ragione CET 46 GREEN, pur stimolando i processi di maturazione, mantiene inalterata la consistenza dei frutti e la loro conservabilità nel post-raccolta.

  • Uniforma i processi di maturazione di frutta e ortaggi
  • Aumenta la colorazione dei frutti
  • Migliora le caratteristiche qualitative delle produzioni finali

CONFEZIONE

1 lt; 6 lt

COMPOSIZIONE

Manganese (Mn) solubile in acqua 1,5%
Manganese (Mn) chelato con EDTA 1,5%
Zinco (Zn) solubile in acqua 0,5%
Zinco (Zn) chelato con EDTA 0,5%


Orticole, ridurre gli stress e aumentare la conservabilità con Macys BC 28 e Calcisan Green

Le proposte di Cifo per assicurare alle colture qualità ed alta tolleranza agli stress

Quando si parla di orticoltura spesso si pensa erroneamente che l’impiego di soluzioni biostimolanti sia giustificato e molte volte incentivato dall’alta remuneratività delle produzioni ma, nella realtà dei fatti, le esigenze di questo comparto negli anni sono diventate via via più stringenti, dovendo fare i conti con aspetti quali ad esempio:

✔️ La non perfetta coincidenza tra maturazione commerciale e maturazione fisiologica delle piante
✔️ Gli alti requisiti di qualità e sanità richiesti da trasformatori e GDO
✔️ La suscettibilità agli squilibri climatici
✔️ Cicli stretti e conseguente deperimento delle caratteristiche dei suoli

Da questi aspetti, appare quindi subito chiaro il rischio di lasciarsi sfuggire dei fattori cruciali per il buon andamento della coltura ed emerge la necessità di operare un’oculata gestione della fertilizzazione, unita alla tutela della naturale fertilità dei suoli e al mantenimento del turgore dei tessuti, aspetti importanti nelle colture di orticole sia in pieno campo sia in serra ma anche nella quarta gamma dov’è importante il bisogno di conservare intatta la qualità e le proprietà nutrizionali del prodotto fresco, specie se si opera in regime di agricoltura biologica.

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L’esperienza di Cifo

Per affrontare queste criticità, le soluzioni messe in campo da Cifo, in oltre 50 anni di ricerca e sperimentazione in campo a servizio della sostenibilità nel settore della nutrizione vegetale, prevedono l’impiego di specialità applicate in fasi ed epoche diverse che lavorano in maniera complementare sfruttando l’azione di acidi umici, acidi fulvici, amminoacidi di origine naturale, microrganismi e sostanze bioattive contenute nell’alga gigante Macrocystis integrifolia.

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Coltura di fagiolino in pieno campo Coltura di pomodoro nero in serra

Potenziare la fertilità dei suoli

Gli acidi umici e fulvici contenuti all’interno di Cifoumic agiscono positivamente sulla fertilità del suolo ed esplicano un’azione biostimolante mirata a stimolare l’attività biologica nel terreno attraverso un potenziamento dell’attività dei microrganismi del suolo, ma non solo!

Usato in fertirrigazione permette alla pianta di incrementare lo sviluppo delle radichette assorbenti ed assorbire con migliore efficacia nutrienti quali fosfati, ferro, microelementi ecc., grazie ad un’azione complessante e protettiva.

Se impiegato in suoli in cui insistono condizioni difficili, quali ad esempio la presenza di xenobiotici o sostanze dannose (diserbanti, antibiotici, metalli pesanti ecc.) per piante e terreno, Cifoumic svolge anche un’azione “detossificante” e neutralizzante che permette di completare il ciclo delle colture anche su terreni in cui si praticano colture particolarmente intensive.

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Bioregolatori a servizio della Rizosfera

Per contrastare il fenomeno della stanchezza del terreno e migliorare il Rizobioma la ricerca Cifo ha messo a punto Blok L e Blok Sinergy, bioregolatori della Rizosfera, prodotti biologici che favoriscono la relazione di reciproco vantaggio tra pianta e microrganismi benefici del suolo (mutualismo) rendendo le radici della coltura inappetibili ad organismi tellurici, promuovendo lo sviluppo e le funzionalità radicali (grazie all’alga Macrocystis integrifolia e ai batteri del suolo presenti nei prodotti) e rafforzando il naturale effetto barriera del rizobioma.

Applicati in strategia sinergica in fertirrigazione, sia Blok L (che agisce come prebiotico, favorendo l’attività della microflora benefica del suolo) che Blok Sinergy (agisce da probiotico ripopolando il Rizobioma) consentono di preservare, sostenibilmente, ottimali livelli produttivi e di qualità, anche in presenza di avversità telluriche.

Grazie all’efficacia biostimolante, il loro utilizzo ripristina il Rizobioma, il quale costituisce la prima barriera che i parassiti tellurici, nematodi inclusi, debbono attraversare per raggiungere la radice e allo stesso tempo aiutano le piante a reagire alla situazione di stress.

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Scongiurare i rischi degli stress abiotici

Macys BC 28 è un potente biostimolante impiegabile anche in agricoltura biologica costituito al 100% dal succo concentrato dell’alga Macrocystis integrifolia, in grado di influenzare positivamente la fisiologia della pianta e predisporre le basi per superare tutti i momenti di stress del periodo, grazie alla presenza inalterata di tutte le numerose sostanze biologicamente attive contenute naturalmente all’interno dell’alga stessa.

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Preservare la qualità e la conservabilità delle produzioni

Altro aspetto molto importante riguarda anche l’assicurare una buona consistenza della bacca e dei tessuti vegetali per incrementare la shelf life ed evitare fessurazioni che possono causare la perdita di succhi e l’insediamento di agenti patogeni.

Per far fronte a questa esigenza Cifo ha ideato Calcisan Green, uno speciale biostimolante contenente calcio e magnesio a base del concentrato puro dell’alga Macrocistys integrifolia, la quale permette una maggiore veicolazione della frazione di calcio traslocabile all’interno dei tessuti vegetali.

L’impiego del prodotto ha dimostrato di favorire l’elasticità delle membrane cellulari e in questo modo ridurre i danni da cracking di polpa e buccia, anche in varietà sensibili.

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Supportare le fasi di maturazione e invaiatura

Avviandosi verso le fasi finali di coltivazione, che precedono la raccolta è facile incappare nel rischio di sovramaturazione mentre si aspetta la completa maturazione dei frutti, con conseguenti perdite di prodotto in campo.

Le soluzioni proposte in questo caso da Cifo sono Ener 26 e Cet 46 Green, da abbinare in un’unica applicazione per intensificare e uniformare la colorazione aumentando al contempo il grado Brix.

Ener 26 è un formulato, impiegabile in agricoltura biologica, a base amminoacidica e arricchito con macro e mesoelementi utili a fornire istantaneamente energia metabolica alla pianta, in particolare, influenza positivamente il metabolismo degli zuccheri e la traslocazione dei fotosintetati (zuccheri, amminoacidi, sali minerali, ecc.) verso le bacche.

L’impiego in abbinamento a Cet 46 Green permette di supportare il metabolismo delle piante proprio nella fase in cui la richiesta energetica raggiunge il picco, per uniformare la maturazione ottenendo un incremento di tutti i parametri qualitativi.

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Intensificare i mosti con le soluzioni nutrizionali Cifo

Incrementare grado Brix, contenuto di Polifenoli ed intensità del colore in vini rossi con i formulati Cet 46 Green, Ener 26 e Biolight impiegati durante la fase di maturazione dell’uva.

Durante la fase di maturazione si verificano complessi adattamenti fisiologici messi in atto dalla pianta che si manifestano attraverso una trasformazione nella struttura e nella composizione della bacca, con importanti trasformazioni del colore e della composizione delle sostanze aromatiche presenti nella buccia e nella polpa degli acini.

Anni di protocolli sviluppati nelle più importanti realtà enologiche italiane hanno dato prova che questa fase è strettamente influenzata da specifiche condizioni ambientali (suolo e clima), per cui diviene fondamentale curare ogni aspetto che possa influenzare il risultato finale.

Intensificare i mosti con le soluzioni nutrizionali Cifo Intensificare i mosti con le soluzioni nutrizionali Cifo

Per ottenere la miglior qualità, in cantina così come in bottiglia, occorre quindi operare a diversi livelli, partendo dal campo attraverso un controllo degli aspetti nutrizionali che coinvolgono il sistema suolo-pianta, finendo in cantina, in fase di vinificazione, adottando i giusti accorgimenti che permettono di ottenere le caratteristiche sensoriali desiderate e di evitare abbondanti solfitazioni o altre aggiunte esterne.

Fornire alle piante un apporto nutrizionale adeguato.

Per prevenire eventuali fenomeni di stress o carenze che possano influenzare la qualità finale dell’uva e dei mosti è fondamentale in questa fase assicurare all’impianto un apporto nutrizionale adeguato attraverso l’applicazione di tre specialità del protocollo agronomico Cifo che agiscono in sinergia per via fogliare: Biolight, Cet 46 Green ed Ener 26.

I 3 formulati, agendo in sinergia, hanno il grande vantaggio di completare la nutrizione del vigneto attraverso un innovativo meccanismo d’azione attivo su più target agronomici.

Intensificare i mosti con le soluzioni nutrizionali Cifo

 

In particolare agiscono su:

  • Uniformità di maturazione all’interno dei grappoli;
  • Un miglioramento della maturazione fisiologica della bacca e dei vinaccioli;
  • Miglior composizione del profilo fenolico dei mosti, con riflessi positivi sugli indici di tonalità e colore.

I prodotti del protocollo Cifo.

Biolight è un complesso di amminoacidi, con magnesio e microelementi chelati formulato in polvere idrosolubile indicato per migliorare le caratteristiche qualitative ed utilizzabile a dosi ridotte tramite applicazioni fogliari.

Amminoacidi quali Arginina, Alanina e Leucina favoriscono la sintesi dei precursori responsabili del sapore e degli aromi tipici del vitigno coltivato, Prolina e Glicina esplicano un’attività anti stress, mentre la Fenilalanina completa il complesso meccanismo d’azione supportando la sintesi delle antocianine responsabili della colorazione della buccia.

Cet 46 Green, specialità biologica contenente amminoacidi e micronutritivi specificatamente formulata per uniformare e migliorare i processi di maturazione di frutta e ortaggi viene applicato durante le fasi finali permette di migliorare i processi fisiologici coinvolti nella biosintesi dell’etilene e dei pigmenti responsabili della colorazione dei frutti.

I micronutritivi presenti nel formulato agiscono inoltre come catalizzatori del metabolismo degli zuccheri e degli acidi grassi

Cet 46 Green permette di ottenere un miglioramento del profilo qualitativo del prodotto alla raccolta attraverso un contenuto di polifenoli ed un grado zuccherino maggiore nel mosto a parità di pH.

Intensificare i mosti con le soluzioni nutrizionali Cifo

 

Ener 26, grazie all’azione della componente organica costituita da amminoacidi, in sinergia con la componente minerale contenente potassio, zolfo, magnesio, calcio ed altri elementi in forma chelata, favorisce l’accrescimento dei frutti in via di maturazione, permette una miglior traslocazione di zuccheri e sostanze di riserva verso i frutti e determina, in sinergia con gli altri due formulati, un miglioramento del colore dei grappoli e degli aromi dei mosti.

Prodotto Dose Applicazione
Biolight 0,4 kg/ha
Cet 46 Green 2 L/ha Trattamento ripetuto 2 volte
Ener 26 4 kg/ha Trattamento ripetuto 2 volte

L’esperienza della cantina Mastroberardino

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Pomodoro da industria: alte rese e qualità al top

A giugno la campagna di coltivazione del pomodoro è entrata ormai nel vivo.

In tutta Italia i trapianti sono ormai per la maggior parte conclusi e nel frattempo rimangono le ultime settimane a disposizione per effettuare la messa a dimora delle varietà più tardive con raccolta a fine settembre.

Nonostante l’accordo sul prezzo medio di riferimento più alto rispetto al 2021, i problemi da fronteggiare nella stagione confermano ormai un trend stabile in ogni annata: un mercato caratterizzato da una serrata concorrenza, margini assottigliati per i produttori per via dei crescenti costi energetici e ricavi che dipendono strettamente da alti livelli di resa, uniformità di pezzatura e grado Brix ottimale alla raccolta.

Pomodoro da industria: alte rese e qualità al top

Questi aspetti sono sempre più ricercati dalle aziende di trasformazione e dagli stessi consumatori che richiedono conserve e prodotti di provenienza nazionale, caratterizzati da un notevole valore di servizio elevata serbevolezza e garanzia di qualità.

È quindi facile comprendere che, se il mercato richiede nuovi standard qualitativi, per l’imprenditore vi è la necessità di cogliere tutte le innovazioni messe in campo attraverso la ricerca agronomica per non rimanere indietro e subire gli stessi standard vedendoli più come vincoli che come fattori distintivi.

Come ottenere risultati migliori in resa e caratteristiche organolettiche.

Il protocollo Cifo prevede l’impiego di 3 specialità in azione sinergica, ognuna di queste con uno specifico target agronomico:

  • Ridurre gli eccessi vegetativi ed incrementare la sostanza secca
  • Migliorare il grado zuccherino, uniformare colorazione e maturazione
  • Favorire la maturazione migliorando la pezzatura e esaltando le caratteristiche qualitative della produzione commerciabile.

Il protocollo Cifo.

Per ridurre gli eccessi vegetativi ed incrementare il quantitativo di sostanza secca alla raccolta migliorando la resa industriale, da anni risulta particolarmente efficace utilizzare Cifo KS 64 nelle fasi centrali del ciclo di coltivazione (40 giorni dalla raccolta), Cifo KS 64 è un fertilizzante speciale liquido ricco di Potassio, Zolfo, acidi organici ed L-Prolina; questo amminoacido naturale risulta particolarmente efficace in situazioni di stress idrico-salino a carico della pianta.

La dose consigliata è di 10 Kg/ha, valutando un eventuale secondo intervento sulla base della risposta dell’impianto.

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L’altro intervento citato in precedenza è legato all’ottenimento di bacche con migliori caratteristiche qualitative alla raccolta, incrementando ed uniformando al contempo la pezzatura, la specialità che più si sposa con questo target è Cet 46 Green, prodotto biologico dalle caratteristiche davvero innovative, basato sull’azione combinata dell’alga Macrocystis integrifolia, in sinergia con amminoacidi, acidi carbossilici e microelementi in forma chelata.

Il formulato permette di attivare i meccanismi biologici che favoriscono il metabolismo degli zuccheri e degli acidi grassi, oltre che la sintesi di antocianine e carotenoidi. Ciò si traduce in una migliore colorazione della bacca, un maggiore grado Brix ed una migliore uniformità di maturazione alla data di raccolta.

Cet 46 Green trova impiego in abbinamento, per via fogliare, con Ener 26, alla dose di 2,5 L/ha ripetuto in due trattamenti.

Ener 26 è uno speciale formulato impiegabile in agricoltura biologica a base amminoacidica ed arricchito con macro e mesoelementi utili a fornire energia metabolica alla pianta, ad effetto istantaneo, in particolare influenza positivamente il metabolismo degli zuccheri e la traslocazione dei fotosintetati (zuccheri, amminoacidi, sali minerali, ecc.) verso le bacche.

L’impiego di Ener 26, per via fogliare alla dose di 3 L/ha, in abbinamento a Cet 46 Green a 20-10 giorni dalla data di raccolta, permette di supportare il metabolismo delle piante proprio nella fase in cui la richiesta energetica raggiunge il picco, per uniformare la maturazione ottenendo un incremento di tutti i parametri qualitativi.


Biostimolanti: un approccio nutrizionale integrato e sostenibile.

La tempesta perfetta

Oltre al già trattatissimo tema del cambiamento climatico, il 2021 segna per gli agricoltori un anno incredibile.

Incredibile nel senso delle condizioni eccezionali che si sono venute a creare, in un contesto che gli operatori del settore hanno già definito come “la tempesta perfetta”.

Per chiunque si occupi di agricoltura sorge dunque spontanea la domanda:

Quali sono gli ingredienti che hanno visto generare questa “tempesta perfetta”?

Analizzando a posteriori la situazione che si è venuta a creare nei mesi scorsi, è evidente che ci si trova davanti ad una crisi globale che fa riflettere e fa emergere la necessità di ripensare alle tecniche colturali tradizionali, con fattori che inevitabilmente cambieranno in maniera radicale il modo di programmare l’acquisto e l’utilizzo degli input.
Da un lato, come appena accennato, ci si trova di fronte ad una situazione in cui il prezzo delle materie prime impiegate nei fertilizzanti tradizionali ha raggiunto, se non superato, soglie che non si registravano dal 2008, anno in cui il prezzo dell’urea è aumentato del 120%.

biostimolanti-un-approccio-nutrizionale-integrato-e-sostenibile

 

Se oltre a questo fattore si sommano, in un’ottica più di lungo periodo, anche i recenti impegni in ottica di incremento della sostenibilità in agricoltura con la recente implementazione del Green Deal e della strategia Farm to Fork, è facile comprendere il ruolo che rivestiranno i biostimolanti nel prossimo futuro: non solo razionalizzazione degli interventi agronomici ma anche utilizzo più consapevole delle risorse suolo, acqua ed energia che contribuiscono a migliorare rese e qualità delle produzioni.

Potrebbero i biostimolanti contribuire a ridurre l’utilizzo dei fertilizzanti tradizionali?

La risposta in questo caso è un chiaro sì.

biostimolanti-un-approccio-nutrizionale-integrato-e-sostenibile

 

Da oltre 50 anni Cifo crede ed investe in ricerca nel settore dei biostimolanti, sforzandosi di comunicarne il giusto posizionamento: sono e saranno soluzioni complementari, soprattutto in grado di migliorare l’assorbimento e l’utilizzo dei nutrienti, incrementare la tolleranza a condizioni di crescita difficili, nonché di ridurre la quantità di fertilizzanti di cui le piante hanno bisogno per garantire rese e qualità soddisfacenti.

In questo senso i biostimolanti rappresentano una strategia ormai affermata e negli anni anche il catalogo Cifo si è ampliato comprendo un largo spettro di target agronomici connessi a quelli nutrizionali.

biostimolanti-un-approccio-nutrizionale-integrato-e-sostenibile

 

Alcune specialità quali Radicifo L 24, Sinergon R promuovono la crescita delle radici, aumentano l’assorbimento di acqua e quindi rendono più facile per le piante resistere a condizioni di siccità, altre classi di biostimolanti consentono alle piante di tollerare meglio temperature molto alte o molto basse. Ed è proprio da queste esigenze che sono nati biostimolanti quali Macys BC 28, Algacifo 3000 e intere linee di prodotto come nel caso della Linea Sinergon; specialità quali Ert 23 Plus aiutano invece gli agricoltori a temporizzare la fioritura e l’allegagione.

biostimolanti-un-approccio-nutrizionale-integrato-e-sostenibile

 

Prodotti come Cet 46 Green, Ener 26, Cifamin BK e Sinerveg vanno a coprire le esigenze produttive in termini quanti-qualitativi.

Come appena accennato, un altro elemento che rimbalza spesso all’interno dei tavoli di discussione è quello che riguarda il loro ruolo in un contesto di cambiamenti che coinvolgono anche la politica ambientale. Come gli altri settori anche quello agricolo produce degli impatti sull’ambiente ed ormai è necessario controllare l’effetto di ognuno degli input impiegati per la produzione. Anche i fertilizzanti e la tecnologia che è dietro al loro sviluppo si stanno adattando ed evolvendo verso le attuali esigenze, con un impegno sempre maggiore per le case produttrici. Alle stesse si chiede sempre più uno sforzo per incrementare la sostenibilità delle soluzioni proposte ed in tutto questo andrebbe chiarito:

Quale sarà il loro futuro in un contesto dov’è richiesta la riduzione di tutti gli input impiegati in agricoltura?

La strategia europea Farm to Fork chiede una riduzione del 50% dell’uso di pesticidi chimici, una riduzione delle perdite di nutrienti di almeno il 50% e una riduzione dell’uso di fertilizzanti di almeno il 20% entro il 2030. Inoltre, mira a raggiungere il 25% dei terreni agricoli in agricoltura biologica. E mentre la maggioranza dell’opinione pubblica è convinta che miglioramenti genetici e varietà migliori saranno la chiave per raggiungere questi obiettivi, meno persone sono consapevoli che anche i biostimolanti, attraverso una maggiore efficienza, giocano un ruolo fondamentale contribuendo a raggiungere obiettivi politici come la riduzione delle applicazioni di fertilizzanti (strategia Farm to Fork) e a realizzare un’agricoltura rispettosa dell’ambiente.

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Gli stessi rappresentano oggi delle soluzioni concrete per il mantenimento, miglioramento o persino il ripristino della salute del suolo. Mentre alcuni biostimolanti promuovono la crescita delle radici e la massa radicale si sviluppa nel terreno, una considerevole quantità di carbonio viene intrappolata nel suolo. Biostimolanti microbici quali Blok L e Blok Sinergy migliorano la micro-biodiversità del suolo. Un suolo sano fornisce diversi servizi ecosistemici, tra cui la protezione dall’erosione, la ritenzione di acqua e sostanze nutritive e il sequestro del carbonio.
Chiarito il ruolo fondamentale che rivestono i biostimolanti, sia per gli aspetti ambientali che per gli aspetti prettamente agronomici rimane solo una cosa da chiedersi:

Quale vantaggio economico ne trae l’agricoltore attraverso un loro impiego?

La risposta in questo caso si ricollega a tutti i punti appena delineati: al fine di massimizzare il ritorno del capitale investito tutte le strategie suggerite dai protocolli agronomici Cifo prevedono un impiego dei biostimolanti in sinergia con specialità nutrizionali appartenenti ad altre categorie di prodotto. L’effetto di questa sinergia è un risparmio in termini di minori quantitativi impiegati (acqua e fertilizzante). L’inserimento degli stessi biostimolanti all’interno dei piani di nutrizione consente, non di rado, di ridurre di oltre il 30 % il quantitativo di fertilizzante convenzionale generando quindi un risparmio per l’agricoltore in termini di minori costi.

Questo grazie all’incremento di efficienza nutrizionale conferita dai biostimolanti che consente di realizzare anche maggiore rendimento delle rese.

Risultati simili sono ormai alla portata di tutti ma ottenerli implica un’ evoluzione nell’ottica del “ho fatto sempre così”.


Acini più sviluppati e caratteristiche organolettiche intensificate durante la maturazione dell’uva

Scopriamo i benefici derivanti dall’impiego dei formulati Cet 46 Green ed Ener 26 impiegati durante tutta la fase di maturazione dell’uva.

In questa fase la pianta mette in atto complessi meccanismi biochimici che si manifestano attraverso importanti trasformazioni del colore e della composizione delle sostanze aromatiche presenti nella buccia e nella polpa degli acini. 

È proprio in questa fase fenologica che diviene necessario curare ogni aspetto che possa influenzare il risultato finale, partendo dalla considerazione degli aspetti nutrizionali che coinvolgono l’intero sistema suolo-pianta, in maniera tale da ottenere la miglior qualità, in cantina così come in bottiglia. Fondamentale in questa fase assicurare all’impianto la migliore nutrizione, applicando una metodologia consolidata che può beneficiare dell’azione sinergica di due prodotti attraverso l’impiego per via fogliare di due specialità biologiche Cet 46 Green ed Ener 26.

I formulati hanno il grande vantaggio di completare la nutrizione apportando meso e microelementi specifici, prevenendo eventuali carenze nutrizionali e influenzando la qualità finale dell’uva e dei mosti.

Acini-piu-sviluppati

L’impiego in associazione dei due formulati ha mostrato risultati consolidati nel tempo.

In particolare sottoforma di:

  • Uniformità di maturazione all’interno dei grappoli;

  • Omogeneità e miglioramento dello sviluppo dei i tralci;

  • Un miglioramento della maturazione fisiologica della bacca e dei vinaccioli;

  • Miglior composizione del profilo fenolico dei mosti, con riflessi positivi sugli indici di tonalità e colore.

Cet 46 Green, specialità biologica contenente amminoacidi e micronutritivi specificatamente formulata per uniformare e migliorare i processi di maturazione di frutta e ortaggi.

Applicato durante le fasi finali permette di migliorare i processi fisiologici coinvolti nella biosintesi dell’etilene e dei pigmenti responsabili della colorazione dei frutti.

I micronutritivi presenti nel formulato agiscono inoltre come catalizzatori del metabolismo degli zuccheri e degli acidi grassi.

Acini-piu-sviluppati

Alla dose di 2 L/ha, ripetuta per 2 trattamenti, permette di ottenere un miglioramento del profilo qualitativo del prodotto alla raccolta attraverso un contenuto di polifenoli ed un grado zuccherino maggiore nel mosto a parità di pH.

Ener 26, grazie all’azione della componente organica costituita da amminoacidi, in sinergia con la componente minerale contenente potassio, zolfo, magnesio, calcio ed altri elementi in forma chelata, favorisce l’accrescimento dei frutti in via di maturazione, permette una miglior traslocazione di zuccheri e sostanze di riserva verso i frutti e determina, in associazione al prodotto Cet 46 Green un miglioramento del colore dei grappoli e degli aromi dei mosti. La massima efficacia in campo è provata con l’utilizzo del prodotto ad una dose di 4 Kg/ha, con un trattamento ripetuto 2 volte.

Per saperne di più

Scheda colturale

Obiettivi agronomici


Pomodoro da industria: gli interventi per assicurare maturazione, grado Brix e ridurre gli scarti

In luglio la campagna di coltivazione del pomodoro è ormai in piena attività.

I campi sono quasi prossimi alla raccolta e rimangono le ultime settimane a disposizione per effettuare gli interventi utili ad uniformare la produzione ed ottenere un raccolto di alta qualità.

Nonostante l’accordo sul prezzo medio di riferimento, il trend della stagione non può che seguire quello già delineato con le precedenti: un mercato caratterizzato da una serrata concorrenza e margini per i produttori sul filo del rasoio, in una partita giocata tra resa e caratteristiche qualitative dei prodotti alla raccolta.

Proprio quest’ultimo rappresenta un aspetto sempre più ricercato dalle aziende di trasformazione e dagli stessi consumatori che richiedono conserve e prodotti di provenienza nazionale, caratterizzati da un notevole valore di servizio e da elevata serbevolezza.

È quindi facile comprendere che, se il mercato richiede nuovi standard qualitativi, per l’imprenditore vi è la necessità di cogliere tutte le innovazioni messe in campo attraverso la ricerca agronomica per non rimanere indietro e subire gli stessi standard vedendoli più come vincoli che come fattori distintivi.

Pomodoro da industria

Ottenere risultati migliori in resa e caratteristiche organolettiche.

Il protocollo prevede l’impiego di 3 specialità in azione sinergica, ognuna di queste con uno specifico target agronomico:

  • Ridurre gli eccessi vegetativi ed incrementare la sostanza secca

  • Migliorare il grado zuccherino, uniformare colorazione e maturazione

  • Ridurre la l’incidenza dello scarto e migliorare la consistenza della bacca. verde e la presenza di pomodori sovramaturi.

Il protocollo Cifo.

Per ridurre gli eccessi vegetativi ed incrementare il quantitativo di sostanza secca alla raccolta, ormai da anni risulta particolarmente efficacie nelle fasi centrali e finali del ciclo di coltivazione l’impiego di Cifo KS 64, il fertilizzante speciale liquido ricco di Potassio, Zolfo, acidi organici ed L-Prolina, un amminoacido naturale particolarmente efficacie in situazioni di stress idrico-salini a carico della pianta.

La dose consigliata è di 15 Kg/ha per via fogliare frazionato in due interventi.

Pomodoro da industria

L’altro intervento citato in precedenza è legato all’ottenimento di bacche con migliori caratteristiche organolettiche alla raccolta, riducendo lo scarto verde e la presenza di pomodori troppo maturi.

La specialità che più si sposa con questo target è rappresentata dal Cet 46 Green, un prodotto biologico dalle caratteristiche davvero innovative, basato sull’azione combinata dell’alga Macrocystis integrifolia, in sinergia con amminoacidi, acidi carbossilici e microelementi in forma chelata.

Il formulato permette di attivare i meccanismi biologici che favoriscono il metabolismo degli zuccheri e degli acidi grassi, oltre che la sintesi di antocianine e carotenoidi, ciò si traduce in una migliore colorazione della bacca, un maggiore grado Brix ed una migliore uniformità di maturazione alla data di raccolta.

Cet 46 Green trova impiego in abbinamento, per via fogliare, a Cifo KS 64, alla dose di 5 L/ha suddivise in due trattamenti.

Oltre all’uniformità di maturazione al momento della raccolta è importante assicurare anche una miglior consistenza della bacca per incrementare la shelf life ed evitare fessurazioni che possono causare la perdita di succhi e l’insediamento di agenti patogeni.

Per far fronte a questa esigenza Cifo ha ideato Calcisan Green, uno speciale biostimolante contenente Calcio e Magnesio attivati da attivati dal concentrato puro dell’alga Macrocistys integrifolia, la quale permette una maggiore veicolazione della frazione di Calcio traslocabile all’interno dei tessuti vegetali.

L’impiego di Calcisan green, per via fogliare alla dose di 3 L/ha, durante la fase di fioritura del secondo palco, attraverso trattamenti ripetuti fino alla fase di invaiatura, ha dimostrato un’ottima efficacia in termini di notevole incremento dell’elasticità delle membrane cellulari, consentendo di ridurre i danni da cracking della polpa e della buccia anche in varietà sensibili.

Per saperne di più.

Scheda colturale

Obiettivi agronomici