Pomodoro da industria: gli interventi per assicurare maturazione, grado Brix e ridurre gli scarti

Pomodoro da industria

In luglio la campagna di coltivazione del pomodoro è ormai in piena attività.

I campi sono quasi prossimi alla raccolta e rimangono le ultime settimane a disposizione per effettuare gli interventi utili ad uniformare la produzione ed ottenere un raccolto di alta qualità.

Nonostante l’accordo sul prezzo medio di riferimento, il trend della stagione non può che seguire quello già delineato con le precedenti: un mercato caratterizzato da una serrata concorrenza e margini per i produttori sul filo del rasoio, in una partita giocata tra resa e caratteristiche qualitative dei prodotti alla raccolta.

Proprio quest’ultimo rappresenta un aspetto sempre più ricercato dalle aziende di trasformazione e dagli stessi consumatori che richiedono conserve e prodotti di provenienza nazionale, caratterizzati da un notevole valore di servizio e da elevata serbevolezza.

È quindi facile comprendere che, se il mercato richiede nuovi standard qualitativi, per l’imprenditore vi è la necessità di cogliere tutte le innovazioni messe in campo attraverso la ricerca agronomica per non rimanere indietro e subire gli stessi standard vedendoli più come vincoli che come fattori distintivi.

Pomodoro da industria

Ottenere risultati migliori in resa e caratteristiche organolettiche.

Il protocollo prevede l’impiego di 3 specialità in azione sinergica, ognuna di queste con uno specifico target agronomico:

  • Ridurre gli eccessi vegetativi ed incrementare la sostanza secca

  • Migliorare il grado zuccherino, uniformare colorazione e maturazione

  • Ridurre la l’incidenza dello scarto e migliorare la consistenza della bacca. verde e la presenza di pomodori sovramaturi.

Il protocollo Cifo.

Per ridurre gli eccessi vegetativi ed incrementare il quantitativo di sostanza secca alla raccolta, ormai da anni risulta particolarmente efficacie nelle fasi centrali e finali del ciclo di coltivazione l’impiego di Cifo KS 64, il fertilizzante speciale liquido ricco di Potassio, Zolfo, acidi organici ed L-Prolina, un amminoacido naturale particolarmente efficacie in situazioni di stress idrico-salini a carico della pianta.

La dose consigliata è di 15 Kg/ha per via fogliare frazionato in due interventi.

Pomodoro da industria

L’altro intervento citato in precedenza è legato all’ottenimento di bacche con migliori caratteristiche organolettiche alla raccolta, riducendo lo scarto verde e la presenza di pomodori troppo maturi.

La specialità che più si sposa con questo target è rappresentata dal Cet 46 Green, un prodotto biologico dalle caratteristiche davvero innovative, basato sull’azione combinata dell’alga Macrocystis integrifolia, in sinergia con amminoacidi, acidi carbossilici e microelementi in forma chelata.

Il formulato permette di attivare i meccanismi biologici che favoriscono il metabolismo degli zuccheri e degli acidi grassi, oltre che la sintesi di antocianine e carotenoidi, ciò si traduce in una migliore colorazione della bacca, un maggiore grado Brix ed una migliore uniformità di maturazione alla data di raccolta.

Cet 46 Green trova impiego in abbinamento, per via fogliare, a Cifo KS 64, alla dose di 5 L/ha suddivise in due trattamenti.

Oltre all’uniformità di maturazione al momento della raccolta è importante assicurare anche una miglior consistenza della bacca per incrementare la shelf life ed evitare fessurazioni che possono causare la perdita di succhi e l’insediamento di agenti patogeni.

Per far fronte a questa esigenza Cifo ha ideato Calcisan Green, uno speciale biostimolante contenente Calcio e Magnesio attivati da attivati dal concentrato puro dell’alga Macrocistys integrifolia, la quale permette una maggiore veicolazione della frazione di Calcio traslocabile all’interno dei tessuti vegetali.

L’impiego di Calcisan green, per via fogliare alla dose di 3 L/ha, durante la fase di fioritura del secondo palco, attraverso trattamenti ripetuti fino alla fase di invaiatura, ha dimostrato un’ottima efficacia in termini di notevole incremento dell’elasticità delle membrane cellulari, consentendo di ridurre i danni da cracking della polpa e della buccia anche in varietà sensibili.

Per saperne di più.

Scheda colturale

Obiettivi agronomici