ANALISI DEL TERRENO: COME E PERCHÈ FARLE

Le analisi del terreno rappresentano uno strumento indispensabile per poter definire un corretto piano di concimazione: le analisi del terreno permettono infatti di pianificare al meglio le lavorazioni, l’irrigazione, di individuare gli elementi nutritivi eventualmente carenti, o rilevarli se presenti in dosi elevate, così da poter diminuire la dose di concimazione: in generale queste analisi permettono quindi l’individuazione di carenze, squilibri od eccessi di elementi.

Grazie all’analisi del terreno è quindi possibile dedurre la giusta quantità di fertilizzante da distribuire (in quanto eccessi di elementi nutritivi, in particolare abbondanza di nitrati e fosfati, possono portare a fenomeni di inquinamento delle falde acquifere a causa di fenomeni di dilavamento, e più in generale al cosiddetto fenomeno di eutrofizzazione ed in ultimo, ma non da meno, uno spreco inutile in termini monetari per l’agricoltore).

È possibile dire che siano quindi uno strumento polivalente, in quanto consentono da un lato all’agricoltore di fare trattamenti più mirati da alzare al massimo i margini di guadagno, mentre dall’altra parte consentono di evitare sprechi dannosi in primis per l’ambiente stesso.

In linea generale, le analisi del terreno si effettuano generalmente ogni 3-5 anni o all’insorgenza di una problematica riconosciuta. È buona norma non effettuare le analisi prima di 3-4 mesi dall’uso di concimi o 6 mesi nel caso in cui si siano usati ammendanti (si rischierebbe di sfalsare il risultato finale).

 

Le fasi principali delle analisi sono:

  • Campionamento del terreno (fase cruciale per la buona riuscita dell’analisi stessa, spesso sottovalutata: è importante che il campione sia rappresentativo di tutto l’appezzamento). Le linee guida generali che sarebbe opportuno seguire sono:
  • L’area soggetta al campionamento deve essere stata sottoposta alle medesime pratiche agronomiche;
  • Non prelevare il campione nei pressi di fossi, corsi d’acqua e capezzagne;
  • Il prelievo deve avvenire in modo del tutto casuale all’interno dell’area;
  • La profondità di prelievo segue la profondità di aratura, quindi indicativamente dai 5 ai 50 cm (i primi 5 cm di terreno sarebbe meglio eliminarli dal campione);
  • La campionatura andrebbe effettuata facendo intercorrere almeno 3 – 4 mesi dall’ultima concimazione (che diventano 6 nel caso di apporto di ammendamenti).

È buona norma, inoltre, evitare di mescolare il campione di terreno tramite attrezzature sporche, che potrebbero così contaminare e compromettere le analisi. L’ideale sarebbe proprio quello di miscelare il campione semplicemente a mani nude.

  • Scegliere i parametri da analizzare e presso quale laboratorio rivolgersi: le tipologie di analisi si distinguono in linea generale in analisi dette “di base”, quelle necessarie e sufficienti ad identificare le caratteristiche fondamentali del suolo e la dotazione di elementi nutritivi, alla stima delle unità fertilizzanti dei macroelementi (Azoto, Fosforo, Potassio) da distribuire al terreno. Le analisi di base comprendono quindi:
  • Scheletro
  • Tessitura
  • Carbonio organico
  • pH del suolo
  • Calcare totale e calcare attivo
  • Conducibilità elettrica
  • Azoto totale
  • Fosforo assimilabile
  • Capacità di scambio cationico (CSC)
  • Basi di scambio (K scambiabile, Ca scambiabile, Mg scambiabile, Na scambiale)
  • Rapporto C/N
  • Rapporto Mg/K

Per quanto riguarda invece le analisi accessorie, si può generalizzare dicendo che sono tutte quelle analisi che vengono richieste in seguito a situazioni pedologiche anomale, correzioni del terreno, esigenze nutritive particolari della coltura, fitopatie e via discorrendo. I parametri che rientrano tra le analisi accessorie sono i seguenti:

  • Microelementi assimilabili (Fe, Mn, Zn, Cu);
  • Acidità;
  • Boro solubile;
  • Zolfo;
  • Fabbisogno in calce;
  • Fabbisogno in gesso;
  • Analisi fisiche.
  • Interpretazione dei risultati analitici: Una volta effettuate le analisi nella maniera più impeccabile possibile, è altrettanto importante l’interpretazione stessa dei dati analitici ottenuti.

 

Cifo, nello specifico, oltre ad offrire la possibilità di usufruire del servizio di analisi del terreno con un laboratorio attrezzato in modo idoneo a questo tipo di analisi e con personale altamente qualificato, nel redigere il certificato accompagna i risultati analitici a giudizi sul terreno e raccomandazioni di natura agronomica, e ad un diagramma sulla dotazione dell’elemento nel suolo.

Oltre a tutto questo, Cifo mette sempre a disposizione dei suoi clienti la preparazione e l’esperienza dei suoi tecnici operanti sul campo, i quali si rendono disponibili anche per la lettura dei dati insieme al cliente ed alla stesura di un piano di concimazione personalizzato in base alle singole esigenze di ciascun agricoltore.

Il servizio Cifo viene poi arricchito delle analisi fogliari, utili per eseguire una verifica delle strategie adottate per la coltura e per evidenziare carenze che andranno a manifestarsi nel corso dello sviluppo colturale.