“Se esiste un terriccio universale, perché sceglierne uno specifico?” Ecco un quesito frequente. Il terriccio universale di qualità non è mai un errore soprattutto per piante poco esigenti, ma per ottenere il meglio occorre puntare su substrati concepiti per essere “su misura” come un abito di sartoria. Il caso più tipico è quello delle orchidee, che solo con Cifo Terriccio specifico per orchidee – Linea Torfy trovano le condizioni per vivere in una miscela perfetta di corteccia di pino francese, fibra di cocco e torba bionda in proporzioni idonee che garantiscono aerazione, ritenzione di umidità, drenaggio.
Altri gruppi di piante, che vivono anche nel substrato universale, riescono a dare maggiori soddisfazioni con una scelta specifica: per esempio azalee, rododendri, camelie, gardenie, aceri giapponesi, fucsie, ciclamini, eriche e ortensie gradiscono crescere in Cifo Terriccio specifico per piante acidofile – Linea Torfy, miscela di torba acida di sfagno, torba nera, concime e argilla: struttura ottimale ad elevata porosità, ritenzione idrica e aerazione sono idonee per questa tipologia di piante. Altri esempi: Cifo Terriccio specifico per piante grasse – Linea Torfy contiene una percentuale di sabbia; Cifo Terriccio specifico per gerani e piante fiorite – Linea Torfy offre le condizioni ideali per il trapianto di fiori “ad alto consumo energetico”. Insomma: universale va sempre bene, ma specifico, e per giunta biologico, è ancora meglio!