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Macys BC 28: una soluzione efficace contro le gelate precoci

Sfide climatiche e raccolti incerti

Gli effetti avversi dei cambiamenti climatici, causa sovente di gelate precoci, sono ormai evidenti nell’agricoltura italiana, con andamenti meteorologici sempre più variabili.

Quest’anno, abbiamo assistito a condizioni climatiche mutevoli che hanno influenzato le coltivazioni.

Sbalzi termici repentini e condizioni atmosferiche imprevedibili, hanno creato stress per le piante, influenzando la qualità e la quantità delle produzioni.

Un Biostimolante unico nel suo genere.

In contesti climatici instabili, l’impiego di biostimolanti diventa cruciale per aiutare le piante a mantenere l’equilibrio fisiologico.

Per sostenere le colture durante la stagione invernale la soluzione ideale è rappresentata da Macys BC 28: un concentrato puro di alga Macrocystis Integrifolia, riconosciuto dal Decreto legislativo 75/2010 dei fertilizzanti come biostimolante.

Un’alga unica è coltivata nella British Columbia (Canada) e raccolta con un processo meccanico a bassa temperatura, preservando la concentrazione di sostanze biologicamente attive.

Processo produttivo Macrocystis Integrifolia
Processo produttivo dell’alga Macrocystis Integrifolia

A differenza di altre alghe, la Macrocystis Integrifolia cresce in condizioni di stress nei fondali dell’Oceano Pacifico canadese, rendendola ricca di vitamine, amminoacidi, laminarine, alginati e ormoni naturali, utili per incrementare la produttività e la resistenza alle condizioni ambientali difficili.

L’approccio di Cifo contro le gelate precoci.

Macys BC 28, grazie alla sua varietà di sostanze biologicamente attive, potenzia le funzioni fisiologiche e metaboliche della pianta, aumentandone la resistenza a stress ambientali e fisiologici come ritorni di freddo, squilibri idrici e nutrizionali.

CIFO prodotti gelate precoci
Macys BC 28 e Ener 26

Per prevenire i danni da gelo, si consiglia un programma di interventi ripetuti, supportando la pianta nei periodi più delicati.

Durante le prime fasi di sviluppo dei germogli, Macys BC 28 può essere somministrato in combinazione con Ener 26, una specialità nutrizionale utilizzabile per via fogliare anche in Agricoltura Biologica.

Questo formulato fornisce Potassio, Zolfo e microelementi utili a mantenere l’equilibrio osmotico all’interno delle cellule vegetali e ad abbassare il punto di congelamento prevenendo danni alle membrane cellulari.

L’azione sinergica di entrambi i prodotti aumenta la resistenza della pianta ai bruschi cali di temperatura e riattiva i processi fisiologici e biochimici di risposta dopo episodi di gelo, aiutando la pianta a recuperare rapidamente il suo ottimale sviluppo vegeto-produttivo.

Entrambi i prodotti vengono applicati ai seguenti dosaggi.

Prodotto Dose Applicazione
Macys BC 28 2 L/ha Per via fogliare, ripetendo gli interventi a distanza di 7-10 giorni
Ener 26 2,5 L/ha Per via fogliare, ripetendo gli interventi a distanza di 7-10 giorni

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Orticole, ridurre gli stress e aumentare la conservabilità con Macys BC 28 e Calcisan Green

Le proposte di Cifo per assicurare alle colture qualità ed alta tolleranza agli stress

Quando si parla di orticoltura spesso si pensa erroneamente che l’impiego di soluzioni biostimolanti sia giustificato e molte volte incentivato dall’alta remuneratività delle produzioni ma, nella realtà dei fatti, le esigenze di questo comparto negli anni sono diventate via via più stringenti, dovendo fare i conti con aspetti quali ad esempio:

✔️ La non perfetta coincidenza tra maturazione commerciale e maturazione fisiologica delle piante
✔️ Gli alti requisiti di qualità e sanità richiesti da trasformatori e GDO
✔️ La suscettibilità agli squilibri climatici
✔️ Cicli stretti e conseguente deperimento delle caratteristiche dei suoli

Da questi aspetti, appare quindi subito chiaro il rischio di lasciarsi sfuggire dei fattori cruciali per il buon andamento della coltura ed emerge la necessità di operare un’oculata gestione della fertilizzazione, unita alla tutela della naturale fertilità dei suoli e al mantenimento del turgore dei tessuti, aspetti importanti nelle colture di orticole sia in pieno campo sia in serra ma anche nella quarta gamma dov’è importante il bisogno di conservare intatta la qualità e le proprietà nutrizionali del prodotto fresco, specie se si opera in regime di agricoltura biologica.

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L’esperienza di Cifo

Per affrontare queste criticità, le soluzioni messe in campo da Cifo, in oltre 50 anni di ricerca e sperimentazione in campo a servizio della sostenibilità nel settore della nutrizione vegetale, prevedono l’impiego di specialità applicate in fasi ed epoche diverse che lavorano in maniera complementare sfruttando l’azione di acidi umici, acidi fulvici, amminoacidi di origine naturale, microrganismi e sostanze bioattive contenute nell’alga gigante Macrocystis integrifolia.

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Coltura di fagiolino in pieno campo Coltura di pomodoro nero in serra

Potenziare la fertilità dei suoli

Gli acidi umici e fulvici contenuti all’interno di Cifoumic agiscono positivamente sulla fertilità del suolo ed esplicano un’azione biostimolante mirata a stimolare l’attività biologica nel terreno attraverso un potenziamento dell’attività dei microrganismi del suolo, ma non solo!

Usato in fertirrigazione permette alla pianta di incrementare lo sviluppo delle radichette assorbenti ed assorbire con migliore efficacia nutrienti quali fosfati, ferro, microelementi ecc., grazie ad un’azione complessante e protettiva.

Se impiegato in suoli in cui insistono condizioni difficili, quali ad esempio la presenza di xenobiotici o sostanze dannose (diserbanti, antibiotici, metalli pesanti ecc.) per piante e terreno, Cifoumic svolge anche un’azione “detossificante” e neutralizzante che permette di completare il ciclo delle colture anche su terreni in cui si praticano colture particolarmente intensive.

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Bioregolatori a servizio della Rizosfera

Per contrastare il fenomeno della stanchezza del terreno e migliorare il Rizobioma la ricerca Cifo ha messo a punto Blok L e Blok Sinergy, bioregolatori della Rizosfera, prodotti biologici che favoriscono la relazione di reciproco vantaggio tra pianta e microrganismi benefici del suolo (mutualismo) rendendo le radici della coltura inappetibili ad organismi tellurici, promuovendo lo sviluppo e le funzionalità radicali (grazie all’alga Macrocystis integrifolia e ai batteri del suolo presenti nei prodotti) e rafforzando il naturale effetto barriera del rizobioma.

Applicati in strategia sinergica in fertirrigazione, sia Blok L (che agisce come prebiotico, favorendo l’attività della microflora benefica del suolo) che Blok Sinergy (agisce da probiotico ripopolando il Rizobioma) consentono di preservare, sostenibilmente, ottimali livelli produttivi e di qualità, anche in presenza di avversità telluriche.

Grazie all’efficacia biostimolante, il loro utilizzo ripristina il Rizobioma, il quale costituisce la prima barriera che i parassiti tellurici, nematodi inclusi, debbono attraversare per raggiungere la radice e allo stesso tempo aiutano le piante a reagire alla situazione di stress.

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Scongiurare i rischi degli stress abiotici

Macys BC 28 è un potente biostimolante impiegabile anche in agricoltura biologica costituito al 100% dal succo concentrato dell’alga Macrocystis integrifolia, in grado di influenzare positivamente la fisiologia della pianta e predisporre le basi per superare tutti i momenti di stress del periodo, grazie alla presenza inalterata di tutte le numerose sostanze biologicamente attive contenute naturalmente all’interno dell’alga stessa.

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Preservare la qualità e la conservabilità delle produzioni

Altro aspetto molto importante riguarda anche l’assicurare una buona consistenza della bacca e dei tessuti vegetali per incrementare la shelf life ed evitare fessurazioni che possono causare la perdita di succhi e l’insediamento di agenti patogeni.

Per far fronte a questa esigenza Cifo ha ideato Calcisan Green, uno speciale biostimolante contenente calcio e magnesio a base del concentrato puro dell’alga Macrocistys integrifolia, la quale permette una maggiore veicolazione della frazione di calcio traslocabile all’interno dei tessuti vegetali.

L’impiego del prodotto ha dimostrato di favorire l’elasticità delle membrane cellulari e in questo modo ridurre i danni da cracking di polpa e buccia, anche in varietà sensibili.

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Supportare le fasi di maturazione e invaiatura

Avviandosi verso le fasi finali di coltivazione, che precedono la raccolta è facile incappare nel rischio di sovramaturazione mentre si aspetta la completa maturazione dei frutti, con conseguenti perdite di prodotto in campo.

Le soluzioni proposte in questo caso da Cifo sono Ener 26 e Cet 46 Green, da abbinare in un’unica applicazione per intensificare e uniformare la colorazione aumentando al contempo il grado Brix.

Ener 26 è un formulato, impiegabile in agricoltura biologica, a base amminoacidica e arricchito con macro e mesoelementi utili a fornire istantaneamente energia metabolica alla pianta, in particolare, influenza positivamente il metabolismo degli zuccheri e la traslocazione dei fotosintetati (zuccheri, amminoacidi, sali minerali, ecc.) verso le bacche.

L’impiego in abbinamento a Cet 46 Green permette di supportare il metabolismo delle piante proprio nella fase in cui la richiesta energetica raggiunge il picco, per uniformare la maturazione ottenendo un incremento di tutti i parametri qualitativi.

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MACYS BC 28: UN AIUTO EFFICACE CONTRO I CAMBIAMENTI CLIMATICI

L’impatto negativo dei cambiamenti climatici.

Per l’agricoltura italiana gli ultimi anni sono stati l’esempio emblematico dei cambiamenti climatici tanto discussi.

Se prendiamo in considerazione il 2021, si è passati da una primavera fredda, con temperature invernali sino alla fine di maggio, e nel giro di pochi giorni un salto termico che ha visto nelle prime settimane di giugno i termometri salire oltre i 40°.

Anche l’autunno e l’inizio dell’inverno si sono caratterizzati con bassa piovosità e temperature miti quasi primaverili per il periodo.

In questa altalena climatica, le coltivazioni agrarie vanno incontro a molteplici stress nonché ad arresti vegetativi, dovuti ad esempio ai repentini cali termici, che determinano conseguenze sulle produzioni sia in termini qualitativi che quantitativi.

I biostimolanti che aiutano le piante.

In queste condizioni il supporto di prodotti biostimolanti è indispensabile, nel riuscire a fare sopportare e mantenere l’equilibrio fisiologico alle piante.

La proposta Cifo è Macys BC 28 un concentrato puro di alga Macrocistys Integrifolia, riconosciuto dalla legge 75 dei fertilizzanti come biostimolante.

Un’alga unica nel suo genere, esclusiva di Cifo, in quanto proprietaria dello stabilimento che, nella British Columbia (Canada), raccoglie e lavora l’alga con un processo meccanico a bassa temperatura, consentendo di mantenere inalterata l’alta concentrazione di sostanze biologicamente attive presenti nella matrice algale.

A differenza delle altre varietà di alghe, la Macrocistys Integrifolia cresce nei fondali dell’oceano pacifico canadese, sempre in condizioni di stress, ovvero bassa luminosità, assenza di ossigeno, forte pressione e alta concentrazione salina.

Processo produttivo Macrocystis Integrifolia

L’ambiente di crescita ne determina le sue elevate proprietà nutrizionali in quanto la Macrocistys Integrifolia è ricca di vitamine, amminoacidi, laminarine, alginati e ormoni naturali, tutte sostanze utili alle piante per incrementare i livelli produttivi e per permettere alle stesse di sopportare e superare velocemente gli stress ambientali.

Macys BC 28 grazie alla varietà di sostanze biologicamente attive promuove ed intensifica le funzioni fisiologiche e metaboliche della pianta, aumentando la resistenza agli stress ambientali e fisiologici (ritorni di freddo, squilibri idrici e nutrizionali).

Come prevenire i danni del gelo.

La massima efficacia nella prevenzione dei danni da gelate si ottiene attraverso un programma di interventi ripetuti, che copre la pianta nei periodi più delicati.

A partire dalle prime fasi di sviluppo dei germogli può essere somministrato anche in abbinamento al Calcisan Green che ne esalta l’azione, conferendo elasticità e robustezza alle pareti cellulari.

L’azione sinergica dei due prodotti consente quindi di aumentare la resistenza della pianta in caso di un brusco calo della temperatura e al contempo, di riattivare i processi fisiologici e biochimici di risposta utilizzati per ripartire attraverso uno sviluppo vegeto-produttivo.

Entrambi i prodotti vengono applicati per via fogliare a partire dalle prime fasi di sviluppo, ad interventi ripetuti a distanza di 7-10 giorni, alle seguenti dosi:

Macys BC 28 2 L/ha
Calcisan Green 4 L/ha


Macys BC 28

CARATTERISTICHE

MACYS BC 28 è una specialità biologica fogliare a base di Macrocystis Integrifoglia, alga tipica delle fredde e incontaminate acque canadesi.

Caratterizzata da un processo produttivo che ne mantiene inalterate le componenti naturali, Macys BC 28 si presenta come una sospensione concentrata di colore verde.

Apporta solo le sostanze presenti nelle alghe che risultano indispensabili per le piante, tra cui i regolatori di crescita naturali e i carboidrati come l’acido alginico, per agire direttamente sulla fisiologia vegetale.

L’utilizzo periodico di MACYS BC 28 permette di migliorare lo sviluppo di radici e germogli, aumentare la resistenza a stress ambientali e fisiologici, favorire lo sviluppo dei frutti con pezzatura uniforme, incrementare la produzione.

Si utilizza tramite applicazioni fogliari nei momenti di massima richiesta energetica da parte della pianta come in pre-fioritura, post-allegagione, accrescimento frutto e inviatura.

CONFEZIONE

3; 6 kg

COMPOSIZIONE

100% ALGA MARINA


Nocciolo: strategie per migliorare la risposta agli stress ambientali

Una coltura in grande espansione.

La coltivazione delle nocciole è un’arte antica che si fonde con la modernità, in Italia, la crescente domanda interna di nocciole ha portato a un aumento della superficie coltivata, secondo i dati Istat, gli impianti sono cresciuti del 18,6% in 14 anni, raggiungendo 84.426 ettari.

Questo trend positivo è guidato da regioni come il Piemonte e il Lazio, che hanno visto un notevole incremento delle superfici coltivate negli ultimi anni.

Esigenze geo-pedologiche e nutrizionali del nocciolo.

La coltura del nocciolo è versatile e si adatta a diversi tipi di terreno, tuttavia, preferisce climi temperati e suoli mediamente profondi con pH subacido, per ottenere una resa ottimale, è essenziale garantire una buona dotazione di sostanza organica nel terreno.

Questo aiuta a prevenire ristagni idrici, che potrebbero favorire i marciumi radicali.

Durante la concimazione di fine inverno/primavera, l’obiettivo principale è quello di supportare l’attività vegetativa della pianta di nocciolo fino al completamento della produzione.

problemi climatici del nocciolo problemi climatici del nocciolo

In questo periodo, la pianta utilizza le riserve accumulate durante l’autunno per avviare l’attività vegetativa, tuttavia, una volta completato lo sviluppo iniziale dei nuovi germogli e delle foglie, la pianta richiede ulteriore nutrimento per sostenere la crescita continua e il successivo sviluppo vegetativo.

L’azoto (N) è l’elemento chiave da fornire in questo momento, in quanto è essenziale per la sintesi delle proteine, la crescita delle foglie e il mantenimento della vigorosa attività metabolica della pianta, l’azoto favorisce la formazione di nuovi tessuti vegetali e stimola la fotosintesi, aumentando così la capacità della pianta di produrre e accumulare energia.

Durante questa fase diviene fondamentale anche l’apporto di amminoacidi ottenuti da idrolisi enzimatica, in quanto influiscono sulla crescita vegetativa delle piante e contribuiscono al miglioramento del benessere delle stesse anche in condizione di stress ambientale.

Biostimolanti per una fioritura rigogliosa.

Per esaltare la fertilità delle piante di nocciolo, Cifo offre due biostimolanti di grande efficacia che agiscono come veri e propri alleati delle piante, riducendo lo stress e migliorando la fase di fioritura e allegagione: Azomin e Macys BC 28, 

Azomin è un fertilizzante organico liquido ricco di azoto sotto forma proteica e aminoacidica, utilizzabile anche in agricoltura biologica, interagisce in modo sinergico con le piante di nocciolo, fornendo loro nutrimento essenziale e stimolando i processi biochimici vitali.

L’azoto aminoacidico presente in Azomin agisce soprattutto a livello fogliare, stimolando rapidamente i processi enzimatici all’interno delle piante.

Utilizzato alla dose di 8 Kg/ha, accelera l’attività metabolica e favorisce una crescita equilibrata, soprattutto durante le fasi delicate come la fioritura e l’allegagione delle nocciole.

Macys BC 28 è un biostimolante costituito al 100% di alga Macrocystis integrifolia, ricco di sostanze biologicamente attive, come per esempio ormoni di crescita naturali ad attività auxino simile che influiscono positivamente sui processi di allegagione e sviluppo dei frutti.

Inoltre, contiene elevati livelli di vitamina E (tocoferolo) e polisaccaridi come laminarine e alginati, caratterizzati da una forte azione anti stress, utili soprattutto in primavera a fronte di repentini sbalzi di temperatura.

Macys BC 28 apporta quindi misurabili benefici alla coltura, in particolare nei confronti degli stress dovuti a siccità e sbalzi termici.

La qualità delle nocciole conta.

Non basta considerare solo le tonnellate prodotte, la qualità delle nocciole è fondamentale, per ottenere il massimo dai corileti, è cruciale supportare costantemente la fisiologia delle piante, soprattutto durante la fioritura.

Questo momento delicato richiede attenzione e cura, ma i risultati saranno appaganti: nocciole di alta qualità, pronte a conquistare i palati di chi le assaggerà .

Investi nella salute delle tue piante di nocciolo e goditi i frutti di un lavoro ben fatto!

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Scarica la scheda colturale del nocciolo

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Gestire al meglio il risveglio vegetativo in vigneto

Primavera in vigneto: la nutrizione è la chiave per gestire al meglio il risveglio vegetativo.

Nonostante il trend climatico sempre più mutevole degli ultimi anni, che ha reso gli inverni meno rigidi, con temperature miti che non soddisfano del tutto le ore di freddo necessarie alla giusta preparazione delle gemme, ci troviamo ancora una volta in una fase cruciale per la vite.

Le temperature medie che superano i 10°C segnano l’inizio di una rapida e vigorosa ripresa dell’attività linfatica della pianta, con conseguenti mutazioni nella sua fisiologia che portano all’emissione del cosiddetto “pianto” della vite.

Questo momento, sebbene possa apparire quasi evocativo, è di estrema importanza dal punto di vista agronomico, si tratta infatti del momento di riprendere il lavoro avviato durante la post-raccolta, quando gli interventi erano focalizzati sul nutrimento delle gemme e sull’accumulo di sostanze di riserva, questo assicura che le piante arrivino a questo punto con le giuste dotazioni nutritive.

Tuttavia, per garantire una risposta vegetativa uniforme alla ripresa e per mobilitare efficacemente le sostanze di riserva accumulate, è essenziale considerare sia la concimazione autunnale che quella primaverile come complementari. È importante progettarle insieme per non eccedere le unità fertilizzanti previste dal piano di concimazione aziendale.

Durante questa fase, gli interventi nutrizionali devono mirare a garantire una ripartenza uniforme, una migliore rimobilitazione delle sostanze di riserva, una fioritura omogenea e una buona protezione dalle eventuali gelate tardive.

Quali sono le reali necessità nutrizionali durante questa fase?

Durante la fase del “pianto” gli interventi nutrizionali contribuiscono a raggiungere target agronomici quali:

✔️ Uniformità della risposta vegetativa alla ripartenza.
✔️ Migliore rimobilitazione delle sostanze di riserva accumulate quali zuccheri, amminoacidi, ecc.
✔️ Fioritura omogenea e buona allegagione.
✔️ Protezione dell’impianto da eventuali ritorni di freddo o gelate tardive.

Proprio per questi motivi è fondamentale considerare la concimazione autunnale e quella primaverile come complementari e dunque progettarle insieme per non eccedere le unità fertilizzanti previste annualmente dal piano di concimazione aziendale.

Gli interventi consigliati.

Subito dopo il “pianto” è ormai consolidato il protocollo che prevede l’impiego in sinergia per via fogliare delle specialità di casa Cifo: SinerVEG e Calcisan Green, l’intervento è mirato al conseguimento di target quali:

✔️ Il conseguimento di una rapida ed uniforme ripartenza con effetto “booster”.
✔️ Una migliore lignificazione dei tralci.
✔️ Una buona uniformità di germogliamento.

SinerVEG è un biostimolante di origine naturale consentito in agricoltura biologica e impiegato per via fogliare, ottenuto tramite uno speciale processo industriale che permette di garantire la naturale integrità funzionale degli estratti lignocellulosici di cui è costituito.

Il prodotto è stato formulato con lo scopo di fornire una forte spinta al metabolismo della pianta permettendo di mantenere la massima efficienza fogliare e metabolica.

Calcisan Green è una specialità utilizzata per via fogliare costituita da calcio, magnesio e Macrocystis integrifolia, un’alga gigante che rende il formulato estremamente attivo e performante, oltre ad apportare specifici nutrienti, è in grado di “complessare” naturalmente i mesoelementi di cui è arricchito attraverso specifici polisaccaridi (alginati) contenuti.

Questa particolare caratteristica consente un migliore assorbimento e traslocazione dei nutritivi all’interno dei tessuti vegetali favorendo la sintesi delle protopectine cellulari, costituenti basilari delle lamelle mediane nelle pareti delle cellule.

Queste le dosi consigliate:

Prodotto Dose Applicazione
SinerVEG 3 L/ha Fogliare
Calcisan Green 5 L/ha Fogliare

E in caso di eventuali ritorni di freddo?

Dalla fase di “grappoli separati” gli interventi sono orientati ad incrementare la resistenza delle piante alle basse temperature, ritorni di freddo improvvisi, a favorire il regolare sviluppo dei grappoli e dei bottoni fiorali.

La specialità ideale da impiegare in queste fasi fino all’allegagione è Macys BC 28, un vero e proprio “succo” costituito al 100% dall’alga gigante Macrocystis Integrifolia, la cui caratteristica distintiva è caratterizzata proprio dal metodo di estrazione conservativo e dalla varietà delle componenti contenute: promotori di crescita naturali, betaine, laminarine, acido alginico, vitamine e nutrienti minerali mantengono intatte tutte le caratteristiche e le concentrazioni della materia prima di partenza.

Proprio per tali caratteristiche il prodotto garantisce un equilibrio nella risposta sia a livello radicale che a livello della vegetazione epigea.

Prodotto Dose Applicazione
Macys BC 28 2-4 L/ha Radicale/fogliare

Concimazione post vendemmia: finire bene per ripartire meglio.

La stagione vitivinicola non termina con la vendemmia.

Negli ultimi anni, sempre più viticoltori concordano nel riconoscere l’importanza agronomica della concimazione post vendemmia, questo perché l’obiettivo da raggiungere rimane quello di ricostituire le riserve nutritive delle piante al termine del loro ciclo di produzione.

In passato, il periodo che segue la vendemmia spesso coincideva con il momento in cui gli agricoltori mettevano le loro attrezzature in rimessa per l’inverno, pensando che le viti stessero entrando in una fase di riposo vegetativo e non avessero bisogno di ulteriori apporti nutrizionali.

Oggi, questa convinzione è stata completamente smentita poiché è ormai evidente che le piante continuano a crescere fino all’arrivo delle temperature invernali (al di sotto di circa 10°C).

Inoltre, nel corso degli anni, gli impianti sono diventati sempre più produttivi e con cicli di crescita più lunghi. In molte situazioni, questo intenso ciclo di produzione può esaurire le risorse nutritive delle stesse piante, che andranno così in contro ad una carenza di nutrienti.

concimazione-post-vendemmia concimazione-post-vendemmia

Perché è importante la concimazione post vendemmia?

Tra la fine della vendemmia e la caduta delle foglie, il terreno spesso si trova nelle condizioni ideali di temperatura e umidità, molte varietà continuano a svolgere la fotosintesi in questo periodo e questo aspetto è fondamentale per comprendere che la pianta può potenzialmente continuare ad assorbire i nutrienti anche in questa finestra temporale per riallocarli nei tessuti, dove verranno stoccati fino alla primavera successiva.

In breve, la concimazione post raccolta è importante per reintegrare gli elementi nutritivi utilizzati durante la stagione produttiva in modo da soddisfare le esigenze nutritive delle viti fino alla successiva primavera.

Cosa accade durante l’inverno.

Durante l’inverno, le funzioni vegetative delle piante si riducono al minimo, entrando in uno stato di dormienza apparente, in questa fase, i nutrienti si accumulano nelle parti perenni (come rami e gemme) mentre i materiali superflui si disperdono concentrandosi nelle foglie in procinto di cadere.

Vantaggi della concimazione autunnale per le viti.

L’utilizzo di formulati speciali, preceduto da attività di sperimentazione in campo è divenuto un protocollo consolidato per la concimazione autunnale delle viti.

concimazione-post-vendemmia
Frazionamento delle unità fertilizzanti nel corso della stagione

I risultati ottenuti dimostrano una maggiore resistenza delle viti al freddo invernale, un migliore equilibrio vegetativo e produttivo, un aumento della fertilità delle gemme, una maggiore produzione e una riduzione dell’alternanza produttiva, il che è fondamentale per mantenere alta la redditività del vigneto.

È importante notare che le concimazioni autunnali post vendemmia e primaverili sono complementari e dovrebbero essere parte di un piano di concimazione aziendale specifico per le viti, rispettando le asportazioni e le unità fertilizzanti previste annualmente.

Le soluzioni consigliate da Cifo.

Per la distribuzione al terreno, i prodotti consigliati in vigneto sono TOP N e TOP NPK 7-5-14, appartenenti alla Linea TOP, entrambi formulati in forma pellettata ad azione biostimolante utilizzabili anche in agricoltura biologica, entrambi garantiscono alta efficienza nutrizionale, incremento della fertilità biologica del suolo, basso impatto ambientale.

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I prodotti del protocollo di concimazione post vendemmia

Per l’applicazione fogliare sulle viti, Cifo consiglia l’utilizzo combinato del concentrato puro di alga Macrocystis Integrifolia Macys BC 28 e di BZ Fast, che apporta Boro e Zinco altamente assimilabili, questa combinazione utilizzabile in agricoltura biologica aiuta a ripristinare le riserve nutritive naturali delle viti e le prepara per una ripresa vegetativa ottimale nella primavera successiva.

Mettendo a riposo le viti ben nutrite, possiamo assicurare che lavorino al meglio al ritorno della stagione vegetativa, garantendo una produzione di uva sana e abbondante, e di conseguenza, un vino di alta qualità.

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Sostenere le rese e la qualità dell’olio

Il programma qualità dell’olivo di Cifo prevede un mix nutrizionale bilanciato per ottenere il massimo della carica produttiva in uliveto ed una migliore resa in olio al momento della raccolta.

È ormai un fatto assodato che, quando si parla di olivicoltura, i tratti distintivi della produzione Italiana nel mondo siano due, l’assoluta qualità dell’olio e quindi dei nostri extravergini e la straordinaria varietà che contraddistingue le oltre 500 cultivar presenti in tutto il nostro territorio, con caratteri morfologici, fisiologici e agronomici unici.

Equilibrio chiave del sistema olivicolo italiano risiede nella capacità degli agricoltori di coniugare aspetti quali il legame con la territorialità, la tradizionalità tipica della lavorazione e le tecniche agronomiche messe in campo per assicurare produzioni standardizzate e costanti.

sostenere-rese-qualita-olivo sostenere-rese-qualita-olivo

L’importanza di gestire gli obiettivi agronomici prioritari

L’avanzamento tecnico in questo settore mette sempre più in luce la necessità per l’agricoltore di garantire un controllo su aspetti cruciali per la qualità dell’olio, un controllo che debba necessariamente passare attraverso la corretta gestione di fabbisogni fisiologici e nutrizionali della pianta.

I prossimi mesi saranno decisivi e determinanti per la produzione d’annata, per questo occorre iniziare ad applicare già da ora piani mirati e prefissandosi obiettivi ben chiari: uno degli obiettivi agronomici prioritari per i mesi che seguiranno è quello che riguarda il riempimento drupa, un fattore che influenza direttamente la successiva fase di inolizione.

Oggi sappiamo che durante questa fase l’acido palmitico e stearico lasciano posto all’acido oleico e linoleico, i quali determinano un incremento del contenuto della componente lipidica, in questo arco temporale la pianta richiede il massimo apporto di acqua, energia e nutrienti utili per sostenere lo sviluppo di tutti i frutticini ed evitare che momenti di stress possano costituire un serio rischio per l’oliveto incorrendo in fenomeni di cascola.

Alghe e aminoacidi, alleati indispensabili.

Per sostenere le rese e la qualità dell’olio, Cifo sfrutta le proprietà benefiche di alghe ed aminoacidi attraverso l’impiego di due specialità utilizzate in sinergia:

Macys BC 28, un concentrato puro di alga Macrocistys Integrifolia, riconosciuto dalla legge 75 dei fertilizzanti come biostimolante impiegabile anche nel biologico, ricchissimo in sostanze biologicamente attive quali vitamine, amminoacidi, laminarine, alginati e ormoni naturali, tutte sostanze utili alle piante per incrementare i livelli produttivi e per permettere alle stesse di sopportare e superare velocemente gli stress ambientali.

L’utilizzo di Macys BC 28 permette di intensificare le funzioni fisiologiche e metaboliche delle piante durante le delicate fasi di allegagione ed accrescimento drupe.

Sinergon Bio, un biostimolante per uso fogliare utilizzabile anche in agricoltura biologica, grazie allo specifico rapporto tra amminoacidi liberi in particolare tra glicina e prolina+idrossiprolina, svolge una forte azione attivante per la fisiologia vegetale contribuendo, in sinergia con Macys BC 28, al miglioramento dell’equilibrio vegeto-riproduttivo della pianta, al potenziamento dell’allegagione e al riempimento drupe.

Prodotto Dose Applicazione
Macys BC 28 1,5 L/ha Durante le fasi di allegagione ed accrescimento drupe
Sinergon Bio 1,5 L/ha Durante le fasi di invaiatura
sostenere-rese-qualita-olivo

Soluzioni diverse per esigenza agronomiche diverse.

Per associare elevate produttività ed eccellenti caratteristiche organolettiche in fase di molitura risulta molto importante completare l’azione nutritiva apportando azoto, potassio e microelementi prontamente assimilabili dalle piante, per questo motivo durante la fase di accrescimento è importante l’utilizzo di Floral K un formulato caratterizzato da una rapida e completa solubilizzazione e da bassa salinità.

Con la recente notizia riguardante la revoca del Dimetoato, gli olivicoltori sono chiamati ad impostare metodi alternativi per proteggere le drupe dalla mosca dell’olivo (Bactrocera oleae), in questo recente scenario si aprono ampi spazi di impiego del nostro prodotto Polvere di roccia che, se applicato in maniera preventiva, permette di “camuffare” le olive rendendole poco attrattive per le femmine durante l’ovideposizione.

Prodotto Dose Applicazione
Floral K 2,5 kg/ha Per via fogliare
Polvere di roccia 6 kg/ha In abbinamento a Propolis (2-3 L/ha)
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Water management, evapotraspirazione sotto controllo grazie a Cifo

Le soluzioni Cifo per mitigare lo stress e ottimizzare l’uso dell’acqua (Water management)

Alla base di ogni sistema di coltivazione vi è la necessità di controllare e gestire parametri che riguardano sostanzialmente suolo, luce, fertilità e temperatura, ognuno di questi a sua volta influenza o viene influenzato da un unico elemento essenziale, ovvero l’acqua.

La pressione di questo elemento è ultimamente un tema molto studiato in quanto sempre più di frequente stiamo assistendo a primavere siccitose caratterizzate da forti escursioni termiche, seguite da periodi di piogge torrenziali che rappresentano nient’altro che il preludio a lunghi intervalli estivi con temperature roventi, sono situazioni che ormai rappresentano la norma in ogni stagione agraria e conseguenti sono anche i danni diretti alle colture come distruzione dell’apparato fogliare, ingiallimenti, allettamenti e stress di vario tipo.

Le insidie climatiche

Se l’andamento dovesse seguire quello degli ultimi 10 anni, nei mesi che seguiranno i periodi di siccità saranno sempre più frequenti e intensi, in particolare in aree come quella mediterranea e nell’Europa occidentale e determineranno, al di là delle implicazioni climatiche e ambientali, un aumento della scarsità d’acqua e difficoltà d’approvvigionamento soprattutto in una stagione in cui la maggioranza degli impianti si troveranno in piena produzione.

In effetti, in diverse province italiane gli agricoltori stanno già facendo i conti con l’aumento dei prezzi dell’acqua per l’irrigazione delle colture e inevitabilmente ciò determinerà anche un aumento dei costi finali di produzione.

La corretta gestione dell’acqua rappresenta, quindi, uno strumento fondamentale per garantire reddito agli agricoltori oltre che l’approvvigionamento del settore dell’agroindustria, tanto più a fronte dell’imminente maggior incertezza sulla sua fornitura.

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Siccità Allagamenti

Quali sono i sintomi ed i meccanismi coinvolti?

Alte temperature e scarsità d’acqua determinano la chiusura degli stomi da parte della pianta che tenta così di limitare la disidratazione dei tessuti vegetali, al contempo, rallentano anche i processi metabolici, inclusi quelli di assorbimento dei nutrienti e fotosintesi.

Quando questa condizione perdura nel tempo le radici perdono la capacità di assorbire la poca acqua residua nel suolo e anche i tessuti aerei iniziano presto a presentare segni visibili di degradazione della clorofilla, le piante colpite manifestano ingiallimenti, appassimenti e perdita di turgore dei tessuti che possono degenerare in abscissioni delle foglie fino a parziali o completi disseccamenti, il contenuto di clorofilla è, infatti, uno degli indicatori più utilizzati per valutare il livello di squilibrio metabolico nelle piante sottoposte a stress idrico.

Water management, evapotraspirazione sotto controllo grazie a Cifo
Schema della traspirazione della pianta

Per far fronte all’esposizione allo stress idrico, le piante hanno però sviluppato vari meccanismi fisiologici e biochimici per ridurre gli impatti dannosi, ad esempio, la produzione di osmoliti o composti osmoprotettori come prolina, glicina betaina e composti fenolici sono solo alcuni dei processi che le piante mettono in atto per migliorare la tolleranza alle condizioni di stress da siccità.

Ed è proprio studiando queste strategie naturali che in Cifo sono stati sviluppati specifici protocolli per le colture, grazie all’impiego di particolari specialità nutrizionali e biostimolanti in grado di influenzare e regolare meccanismi fisiologici fondamentali quali l’evapotraspirazione ed il turgore cellulare, in questo modo la pianta è messa nelle condizioni di produrre sempre al meglio anche quando si manifestano particolari condizioni di stress.

Turgore cellulare e ridotta evapotraspirazione: le due chiavi della strategia Cifo

Le soluzioni presentate da Cifo nascono all’interno della Strategia Gestione Idrica”, un protocollo sviluppato in campo e che punta alla massimizzazione dell’efficienza d’uso dell’acqua tramite il soddisfacimento di 3 criteri di giudizio presi come riferimento per lo sviluppo della strategia:

✔️ Selezione delle migliori tecnologie formulative
✔️ Analisi chimico fisiche su piante e suoli
✔️ Test di efficacia in varie condizioni pedo climatiche

Questi tre parametri hanno permesso di individuare le matrici nutrizionali che presentassero il miglior rapporto tra efficacia e contenimento dei costi in un’ottica di massimizzazione del ritorno economico dell’investimento per l’agricoltore (ROI).

Il risultato di questa ricerca ha portato alla selezione di due formulati commerciali ottenuti con tecnologie a ridotto impatto ambientale: Macys BC 28 e SinerVEG, entrambi impiegabili ai seguenti dosaggi

Prodotto Dose Applicazione
Macys BC 28 2 L/ha Dalle fasi di invaiatura/maturazione frutti
SinerVEG 2 L/ha Dalle fasi di invaiatura/maturazione frutti

La combinazione di questi due formulati permette di sfruttare a pieno i benefici apportati da alghe, estratti vegetali ed altre sostanze bioattive in un’azione sinergica che manifesta a pieno i suoi effetti attraverso un mirato contenimento dell’evapotraspirazione, l’accumulo di osmoprotettori all’interno della cellula vegetale e l’incremento del turgore cellulare.

Water management, evapotraspirazione sotto controllo grazie a Cifo
SinerVEG e Macys BC 28

Due specialità in azione

Macys BC 28 è un potente biostimolante impiegabile anche in agricoltura biologica costituito al 100% dal succo concentrato dell’alga Macrocystis integrifolia, in grado di influenzare positivamente la fisiologia della pianta e predisporre le basi per superare tutti i momenti di stress del periodo.

La presenza inalterata di numerose sostanze biologicamente attive contenute naturalmente all’interno dell’alga stessa, in particolare laminarine, betaine ed alginati, induce la sovra espressione di alcuni geni coinvolti nella segnalazione dello stress, come la sintesi dell’ABA e di antiossidanti, il metabolismo dell’azoto ed il mantenimento dell’attività fotosintetica, tutte queste modificazioni fisiologiche consentono una migliore mitigazione dello stress ossidativo ed una migliore efficienza nell’uso dell’acqua (maggiore conduttanza stomatica e migliore attività fotosintetica).

🧐 Per approfondire: Come funziona Macys BC 28

Foto ad alta risoluzione della pagina inferiore di una foglia di vite – confronto tesi su turgore cellulare

Water management, evapotraspirazione sotto controllo grazie a Cifo Water management, evapotraspirazione sotto controllo grazie a Cifo
Tesi aziendale Tesi Cifo

SinerVEG, è un agente biostimolante della crescita e dello sviluppo delle piante d’origine naturale, a base di estratti lignocellulosici, consentito in agricoltura biologica, che fornisce carbonio vegetale prontamente assimilabile in assenza di azoto organico, stimola la fotosintesi clorofilliana potenziando l’attività fisiologica della pianta agendo sul metabolismo primario e secondario.

Utilizzato per via fogliare in abbinamento a Macys BC 28, permette di regolare la pressione osmotica e di ottimizzare il contenuto idrico all’interno dei vacuoli migliorando il turgore cellulare e rendendo la membrana più elastica e più resistente ai danni causati da eccessive precipitazioni o al contrario da lunghi periodi di secco garantendo un risparmio significativo del consumo d’acqua.

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Le soluzioni per una risposta concreta ai problemi climatici del nocciolo

Una coltura in crescita costante

Complice il grande successo che la coltura sta riscuotendo in questi ultimi anni e grazie ai numerosi accordi di filiera stipulati tra aziende agricole e industria dolciaria, crescono ancora le superfici dedicate al nocciolo anche in areali dove sino a qualche anno fa appariva improbabile un cambiamento di rotta.

Oltre a realtà consolidate come Piemonte, Lazio, Campania e Calabria, gli impianti di nocciolo stanno rappresentando una vera e propria alternativa agli ordinamenti colturali tipici in regioni come Veneto, Toscana, Umbria e altre aree del centro-Sud Italia.

problemi climatici del nocciolo problemi climatici del nocciolo

Oggi, questa coltura deve il suo notevole successo grazie ad un miglior rapporto costi/ricavi e migliori performance agronomiche rispetto le tipiche colture presenti.

La nutrizione è su misura

D’altro canto, per generare reddito e garantire al contempo un equilibrato standard qualitativo delle produzioni, diviene imprescindibile la formulazione di un corretto piano nutrizionale che tenga conto, per tutti gli areali, delle reali necessità della coltura in ogni fase fenologica.

In questo periodo è quindi cruciale predisporre le basi nutrizionali per le fasi di induzione fiorale e la successiva fecondazione in modo da assicurare le migliori performance in campo al momento della raccolta e scongiurare il rischio che le piante possano andare incontro a situazioni di stress ambientale.

Le 2 soluzioni proposte oggi da Cifo rappresentano il frutto di anni di sperimentazione e prove in campo effettuate su nocciolo in diversi areali d’Italia, attraverso un supporto tecnico che conta una delle reti di specialisti più estese e capillari di tutto il territorio nazionale, in un’ottica ormai consolidata nei riguardi della sostenibilità ambientale.

problemi climatici del nocciolo

Oggi, questa coltura deve il suo notevole successo grazie ad un miglior rapporto costi/ricavi e migliori performance agronomiche rispetto le tipiche colture presenti.

Sostenere la pianta durante le delicate fasi di fioritura e allegagione

In tutti gli areali l’utilizzo di Ert 23 Plus registra ormai da anni ottimi risultati e rappresenta la specialità di riferimento.

Impiegato ad un dosaggio di 3 L/ha è in grado di assicurare un’ottima uniformità di fioritura e un notevole potenziamento dell’allegagione, il suo principale punto di forza è rappresentato dalla speciale tecnologia attraverso cui viene prodotto, la quale consente una sinergia tra la frazione minerale e la componente biostimolante contenente i principali amminoacidi, tra cui il TRIPTOFANO presente in una speciale forma “biologicamente attivata” che sostiene i processi di divisione cellulare.

problemi climatici del nocciolo problemi climatici del nocciolo

La presenza del boro inoltre contribuisce a garantire un corretto sviluppo del budello pollinico, fattore determinante per portare a termine fecondazione e allegagione dei frutti.

Piante protette dagli stress abiotici

L’alta pressione e l’anticipo delle temperature primaverili che hanno interessato anche le regioni alpine hanno determinato lunghi periodi di caldo fuori stagione.

Repentini sbalzi di temperature o ritorni di freddo possono però compromettere la fecondazione e lo sviluppo dei giovani polloni utilizzati nei nuovi impianti, in situazioni come questa il prodotto di riferimento è Macys BC 28, un biostimolante al 100% a base succo integrale dell’alga gigante Macrocystis integrifolia.

Impiegato ad un dosaggio di 2 L/ha, Macys BC 28 stimola la pianta a reagire a situazioni di stress ambientale e superare le criticità tipiche del periodo, un prodotto dalle caratteristiche davvero uniche sul mercato: ricco di sostanze biologicamente attive con funzione termo ed osmo-regolatrice che hanno dimostrato su nocciolo notevoli risultati in campo durante le fasi di allegagione.

A queste sostanze si somma l’azione delle elevate concentrazioni di vitamine, amminoacidi, polisaccaridi, proteine ed enzimi di origine vegetale con uno spiccato effetto anti stress.

Alta qualità significa adottare piani nutrizionali efficaci e avvalersi del supporto di tecnici affidabili.

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Gelate su kiwi: Gli interventi nutrizionali salva resa

L’instabilità del clima.

In molte regioni anche quest’anno l’inverno sembra aver ceduto il passo alla primavera in maniera piuttosto precoce.

Complici le miti temperature di febbraio e gli inverni sempre più ridotti a causa del più grande fenomeno del cambiamento climatico, molte coltivazioni di kiwi hanno ormai intrapreso la fase di risveglio vegetativo con un anticipo di almeno 10 giorni rispetto ai dati storici.

Se il periodo dovesse seguire il trend degli ultimi anni, dai prossimi giorni i termometri potrebbero scendere nuovamente al di sotto dei 5 °C e con molta probabilità, sarà necessario intervenire per evitare gravi danni in campo.

Quali sono i danni provocati dalle gelate?

Le piante di kiwi normalmente risultano tolleranti al freddo ma, specie dopo periodi con temperature miti, anche un breve sbalzo termico può decisamente portare ad una compromissione cellulare con danni che si manifestano sottoforma di necrosi delle gemme e bruciatura dei giovani germogli.

ritorni di freddo su actinidia ritorni di freddo su actinidia

In generale, quando la temperatura scende rapidamente al di sotto di 0°C, si verifica un congelamento dell’acqua intracellulare ed extracellulare della pianta.

Il congelamento nelle cellule vegetali provoca un aumento di volume dell’acqua contenuta al loro interno, determinando l’esplosione delle cellule vegetali.

Questo determina la morte delle cellule vegetali e danni fisiologici irreversibili alla pianta, anche piccole cellule danneggiate dal gelo riducono la superficie della pianta disponibile per la fotosintesi, il che limita la crescita delle piante, riducendo in ultima analisi la resa del raccolto e i rendimenti del frutteto.

Preparare la pianta all’arrivo dell’inverno.

Durante la fase di riposo vegetativo la pianta in realtà è tutt’altro che in dormienza, essa mantiene attivo il suo metabolismo continuando ad assorbire nutrimento fino a quando la temperatura media del suolo rimane sopra 6-7 °C.

ritorni di freddo su actinidia ritorni di freddo su actinidia

In questa fase immagazzina nutrimento che utilizzerà poi durante il risveglio primaverile, per questo motivo è fondamentale garantire un corretto apporto nutrizionale anche durante la fase del post raccolta.

A questo riguardo si rimanda all’articolo: l’importanza dei fertilizzanti nel periodo autunnale.

Quali sono i vantaggi derivanti dall’impiego delle specialità nutrizionali Cifo?

Come appena accennato, al fine di ottimizzare e portare a compimento la successiva fruttificazione delle piante di kiwi è necessario attenuare tutte le influenze esterne sulla pianta.

La caratteristica dell’ormai consolidato protocollo di campo Cifo è quella di ottenere:

✔️ Mitigazione degli stress termici
✔️ Uniformità di germogliamento
✔️ Uniformità di fioritura
✔️ Uniformità d’allegagione
✔️ Uniformità di sviluppo e maturazione frutti

In queste circostanze il supporto di prodotti biostimolanti è quindi indispensabile, sia per sopportare che per conservare l’equilibrio fisiologico degli impianti.

La proposta Cifo prevede quindi l’impiego di due specialità nutrizionali utilizzate in sinergia: Macys BC 28 e Sinergon Plus, impiegate rispettivamente alla dose di 2L/ha.

Macys BC 28 è un concentrato puro di alga Macrocistys integrifolia, riconosciuto dalla legge 75/2010 come prodotto ad azione biostimolante, un’alga unica nel suo genere, esclusiva di Cifo, raccolta e lavorata con un processo meccanico a bassa temperatura che consente di mantenere inalterata l’alta concentrazione di sostanze biologicamente attive presenti nella matrice algale.

ritorni di freddo in viticoltura
Sinergon Plus e Macys BC 28

A differenza delle altre varietà di alghe, la Macrocistys integrifolia cresce in un ambiente e in condizioni estreme che ne determinano le sue elevate proprietà nutrizionali: ricca di vitamine, amminoacidi, laminarine, alginati e ormoni naturali, tutte sostanze utili a fornire alle piante di kiwi tutti i fitocomplessi necessari per incrementare i livelli produttivi e superare velocemente gli stress ambientali quali ad esempio ritorni di freddo.

Sinergon Plus rappresenta la sinergia perfetta per Macys BC 28, questo formulato è ottenuto tramite un processo produttivo ad elevato livello tecnologico che conferisce una spiccata capacità fitostimolante.

Permette di apportare alla coltura amminoacidi a basso peso molecolare in forma di oligopeptidi quali acido glutammico, cisteina, prolina e glicina, tutti derivanti da processi di idrolisi enzimatica e molto utili a sostenere la sintesi proteica ed il metabolismo durante periodi di intenso stress fisiologico.

Per coltivare l’actinidia servono passione, impegno e sacrificio, guarda la storia dell’azienda agricola Miscio di Sermoneta a Latina

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Ritorni di freddo in viticoltura: impianti al sicuro grazie all’anticiclone Cifo

Complici i cambiamenti climatici a cui stiamo assistendo, i ritorni di freddo rappresentano un rischio ormai considerevole in viticoltura.

L’innalzamento delle temperature invernali medie determina in primavera un’anticipata apertura delle gemme.

Tutto ciò non rappresenterebbe un danno se le temperature rimanessero costanti ma, come spesso stiamo assistendo, sempre più frequenti sono gli sbalzi termici che si verificano in questi periodi e anche con un calo di temperature di pochi gradi si può compromettere facilmente il futuro sviluppo vegetativo dell’impianto in quanto i giovani tessuti neoformati non sono in grado di sopportare l’esposizione a temperature troppo basse per la fisiologia vegetale.

Quali sono i pericoli derivanti dai ritorni di freddo?

Diversi modelli fenologici dimostrano che questo è ormai un trend destinato a diventare una costante e non di rado, questi fenomeni possono coinvolgere vaste superfici o anche interi territori, con conseguenze che si ripercuotono sia sul piano economico, sia su crescita e resa dell’impianto nelle future stagioni.

La frequenza e la severità di questi sbalzi termici rappresentano due parametri di fondamentale importanza per comprendere la necessità di adottare misure di prevenzione sostenibili ed efficaci e, se il clima dovesse seguire la tendenza degli ultimi anni, dalle prossime settimane i termometri potrebbero scendere nuovamente al di sotto dei 5 °C e con molta probabilità, sarà necessario intervenire per evitare gravi danni in campo.

Come si manifestano?

Il calo termico porta a congelamento l’acqua presente nei vacuoli delle cellule delle gemme.

Questo provoca un aumento di volume che, infrangendo le membrane e le pareti cellulari, conduce in molti casi alla necrosi cellulare.

Come accennato, dal momento che le gemme contengono i futuri tessuti floreali e fogliari, il gelo può avere un notevole impatto sui rendimenti finanziari annuali delle aziende vitivinicole.

Prevenire è meglio che curare.

Il grado di danno dipende dalla temperatura minima raggiunta e dalla durata dell’esposizione ad una temperatura critica; la velocità di caduta della temperatura può influire sull’efficacia di un’azione di protezione.

Le temperature critiche per la vite differiscono in base allo stadio di crescita: durante l’inverno le gemme dormienti possono resistere, grazie all’ “indurimento” in fase di endodormienza, a temperature inferiori a -10°C (fino a -20°C), ma a partire dalle prossime settimane ad essere esposte al gelo saranno gemme in apertura e giovani germogli possono essere danneggiate a temperature solo leggermente inferiori a 0°C.

In corrispondenza di queste circostanze si verifica un “allessamento” dei tessuti, proporzionale alla quantità di acqua presente negli stessi e al grado di lignificazione delle cellule compiutosi durante l’autunno precedente.

Per questo motivo è fondamentale garantire un corretto apporto nutrizionale anche durante la fase del post raccolta, in modo da evitare il rischio che gelate tardive possano compromettere la sopravvivenza delle gemme fiorali della stagione successiva.

A questo riguardo si rimanda all’articolo: l’importanza dei fertilizzanti nel periodo autunnale

Tolleranza al freddo e produttività garantite con Cifo.

Com’è possibile osservare dall’immagine sottostante il protocollo di campo Cifo per la vite prende in considerazione le fasi fenologiche più importanti nelle quali è necessario garantire un corretto apporto nutrizionale.

ritorni di freddo in viticoltura
Protocollo di campo per la viticoltura

Nelle circostanze appena descritte (Fase 2) il supporto di prodotti biostimolanti è quindi indispensabile, sia per sopportare lo stress climatico, sia per conservare l’equilibrio fisiologico degli impianti.

La proposta Cifo: Macys BC 28 e Sinergon Plus

Macys BC 28 un concentrato puro di alga Macrocistys integrifolia, riconosciuto dalla legge 75/2010 come prodotto ad azione biostimolante.

Un’alga unica nel suo genere, esclusiva di Cifo, raccolta e lavorata con un processo meccanico a bassa temperatura che consente di mantenere inalterata l’alta concentrazione di sostanze biologicamente attive presenti nella matrice algale.

Processo produttivo Macrocystis Integrifolia
Dall’alga Macrocystis integrifolia al Macys BC 28

A differenza delle altre varietà di alghe, la Macrocistys integrifolia cresce in un ambiente e in condizioni estreme che ne determinano le sue elevate proprietà nutrizionali: ricca di vitamine, amminoacidi, laminarine, alginati e ormoni naturali, sostanze utili a fornire alla vite tutti i fitocomplessi necessari per incrementare i livelli produttivi e sopportare e superare velocemente gli stress ambientali quali ad esempio ritorni di freddo, il prodotto è impiegabile alla dose di 2 L/ha.

ritorni di freddo in viticoltura
Sinergon Plus e Macys BC 28

Sinergon Plus è ottenuto tramite un processo produttivo ad elevato livello tecnologico che conferisce al formulato una spiccata capacità fitostimolante.

Impiegato in associazione a Macys BC 28 alla dose di 2 L/ha, permette di apportare alla coltura amminoacidi a basso peso molecolare in forma di oligopeptidi quali acido glutammico, cisteina, prolina e glicina, tutti derivanti da processi di idrolisi enzimatica e molto utili a sostenere la sintesi proteica ed il metabolismo durante periodi di intenso stress fisiologico.

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L’importanza della concimazione autunnale

In questi ultimi anni sempre più coltivatori hanno compreso l’importanza di effettuare la concimazione autunnale.

Che sia in vigneto, in frutteto o oliveto, l’obiettivo è sempre lo stesso: reintegrare le riserve nutrizionali della pianta al termine del suo ciclo produttivo.

Il termine delle operazioni di raccolta in passato solitamente coincideva con il periodo in cui, dopo una lunga stagione di lavori, l’agricoltore riponeva le attrezzature in rimessa per riutilizzarle solo dopo il periodo invernale.

Il cambio di stagione, con l’imminente caduta delle foglie lasciava pensare che le piante stessero per entrare nella fase di riposo vegetativo e che non fosse più necessario quindi intervenire con degli apporti nutrizionali all’impianto.

Questa diffusa convinzione oggi viene del tutto smentita in quanto è ormai evidenza che la pianta continui a vegetare fino all’arrivo delle temperature invernali (al di sotto dei 10°C circa).

In aggiunta, con il passare degli anni, gli impianti siano diventati sempre più produttivi e con cicli colturali sempre più lunghi.

E, come spesso accade, cicli produttivi intensivi possono comportare per la pianta l’impossibilità di reintegrare la quota di nutrienti asportati arrivando a produzione.

Perché è importante intervenire dopo la raccolta?

Nella finestra temporale compresa tra il periodo successivo alla raccolta e la caduta delle foglie il terreno spesso si trova in condizioni di temperatura e umidità ottimali e le piante mostrano ancora una buona attività fotosintetica.

Quando effettuare la concimazione autunnale

Queste circostanze permettono alla pianta di fornire ancora energia alle radici per l’assorbimento e la traslocazione degli elementi nutritivi nei tessuti dove verranno accumulati fino a quando saranno richiamati nella primavera successiva.

La ragione alla base di questo intervento risiede nel reintegrare in autunno la quota degli elementi utilizzati durante la stagione produttiva, per coprire in maniera più che adeguata le esigenze nutrizionali della pianta fino a fioritura inoltrata.

Concimazione autunnale su vite con atomizzatore Concimazione autunnale con spandiconcime

Cosa succede con l’arrivo dell’inverno?

Durante il periodo invernale le funzioni vegetative delle piante vengono ridotte al minimo definendo quello che viene chiamato stato di dormienza.

In questa fase la pianta è solo in apparenza che smette di vegetare e, con la caduta delle foglie, attua una serie di strategie utili: accumula le sostanze ancora utilizzabili che si trovano al loro interno, trasferendole nelle parti perenni (rami, rametti e gemme), e si libera, concentrandoli nelle foglie in procinto di cadere, di una notevole quantità di materiali inutilizzabili.

Quali sono i vantaggi della concimazione autunnale?

Attraverso anni di sperimentazione in campo e con l’impiego di formulati speciali, testati in areali con diverse caratteristiche climatiche e pedologiche, i tecnici di Cifo hanno messo a punto un protocollo ormai consolidato.

I risultati ottenuti in campo sono rappresentati da: una migliore resistenza delle piante al freddo invernale e nella primavera successiva, da un migliore equilibrio vegeto produttivo, da un aumento della fertilità delle gemme a fiore, da un aumento della produzione ed infine da una riduzione dell’alternanza produttiva, fondamentale per mantenere elevata e costante la redditività dei frutteti.

Gemme a fiore Fioritura della vite

É importante però considerare che le due concimazioni, primaverile ed autunnale, rimangano sempre complementari tra loro, senza che l’una possa escludere l’altra; ciò va preso in considerazione per non superare le unità fertilizzanti previste annualmente dal piano di concimazione aziendale.

I prodotti consigliati da Cifo

I prodotti impiegati per la distribuzione al terreno sono TOP N e TOP NPK 7-5-14: biostimolanti allo stato solido che fanno parte della Linea TOP, ad alta efficienza nutrizionale e a basso impatto ambientale.

In applicazione fogliare, la strategia suggerita prevede l’utilizzo in combinazione di Macys BC 28, un concentrato puro di alga Macrocistys Integrifolia, riconosciuto dalla legge come biostimolante potenziatore delle funzioni fisiologiche e metaboliche della pianta e BZ Fast, che apporta boro e zinco per il regolare sviluppo di fiori e frutti e per l’irrobustimento dei tessuti vegetali.

Distribuzione al terreno Applicazione fogliare

L’azione sinergica dei due prodotti permette di ripristinare la naturale riserva nutrizionale ed affrontare nel modo migliore la ripresa vegetativa nella primavera successiva.

Mettiamo a riposo le piante ben nutrite per farle lavorare al meglio alla ripresa vegetativa.


Fioriture a rischio per pomacee e drupacee: gli interventi nutrizionali salva resa

L’instabilità del clima.

In molte regioni italiane anche quest’anno l’inverno sembra aver ceduto il passo alla primavera in maniera piuttosto precoce.

Complici le miti temperature di febbraio e gli inverni sempre più ridotti a causa del più grande fenomeno del cambiamento climatico, molte coltivazioni di pomacee e drupacee quali albicocche e nettarine hanno ormai intrapreso la fase di risveglio vegetativo con un anticipo di almeno 10 giorni rispetto ai dati storici.

Se il periodo dovesse seguire il trend degli ultimi anni, dalle prossime settimane i termometri potrebbero scendere nuovamente al di sotto dei 5 °C e con molta probabilità, sarà necessario intervenire per evitare gravi danni in campo.

Fioriture-a-rischio

Quali sono i danni provocati dalle gelate su queste specie?

Per le piante da frutto si va dalla necrosi delle gemme al distacco del peduncolo e del ricettacolo fiorale, segue poi la necrosi e quindi la morte dei pistilli e dell’ovario con serie conseguenza per la produzione.

I rapporti causa-effetto alla base.

Prima di effettuare qualsiasi intervento occorre comprendere quali siano i meccanismi fisiologici, interni ed esterni alla pianta, in grado di interferire negativamente con il lo sviluppo degli organi produttivi dell’anno.

In generale, una volta compiuta e superata senza intoppi la fase di risveglio vegetativo, il metabolismo della pianta procede verso una fase di cambiamenti all’interno delle gemme che prende il nome di induzione a fiore.

Durante le prime fasi di questo processo, l’induzione a fiore è detta “reversibile”.

Ciò vuol dire che, se le condizioni ambientali non sono favorevoli, ad esempio a causa di sbalzi termici tipici di questo periodo o squilibri nutrizionali, l’assetto ormonale della pianta può mutare velocemente, determinando per le gemme un’interruzione dell’induzione a fiore ed una contemporanea inversione verso lo sviluppo vegetativo delle stesse.

Se invece tale inversione ha luogo in uno stadio avanzato, le gemme stesse rischiano invece di abortire, con ripercussioni negative sull’omogeneità di allegagione.

Da quale periodo è possibile intervenire?

In genere, è importante sapere che la formazione delle gemme a fiore di un albero, da cui poi si formano i frutti, avviene nell’anno precedente rispetto a quello in cui osserviamo la fioritura e la produzione dei frutti.

Per questo motivo è fondamentale garantire un corretto apporto nutrizionale anche durante la fase del post raccolta, proprio per evitare il rischio che le gelate tardive possano non solo di rovinare i fiori dell’anno, ma anche la formazione delle gemme fiorali della stagione successiva.

A questo riguardo si rimanda all’articolo: l’importanza dei fertilizzanti nel periodo autunnale

Quali sono i vantaggi derivanti dall’impiego delle specialità nutrizionali Cifo?

Come appena accennato, al fine di ottimizzare e portare a compimento la successiva fruttificazione è necessario attenuare tutte le influenze esterne sulla pianta.

La caratteristica dell’ormai consolidato protocollo di campo Cifo è quella di ottenere:

  • Mitigazione degli stress termici;
  • Uniformità di germogliamento;
  • Uniformità di fioritura;
  • Uniformità d’allegagione;
  • Uniformità di sviluppo e maturazione frutti
Fioriture-a-rischio

 

In queste circostanze il supporto di prodotti biostimolanti è quindi indispensabile, sia per sopportare che per conservare l’equilibrio fisiologico degli impianti.

La proposta Cifo prevede quindi l’impiego di due specialità nutrizionali: Macys BC 28 ed Ert 23 Plus

Macys BC 28 un concentrato puro di alga Macrocistys integrifolia, riconosciuto dalla legge 75/2010 come prodotto ad azione biostimolante.

Un’alga unica nel suo genere, esclusiva di Cifo, raccolta e lavorata con un processo meccanico a bassa temperatura che consente di mantenere inalterata l’alta concentrazione di sostanze biologicamente attive presenti nella matrice algale.

A differenza delle altre varietà di alghe, la Macrocistys integrifolia cresce in un ambiente e in condizioni estreme che ne determinano le sue elevate proprietà nutrizionali: ricca di vitamine, amminoacidi, laminarine, alginati e ormoni naturali, tutte sostanze utili alle piante per incrementare i livelli produttivi e per permettere alle stesse di sopportare e superare velocemente gli stress ambientali quali ad esempio ritorni di freddo, squilibri idrici e nutrizionali.

I regolatori di crescita naturali contenuti, che danno un supporto ulteriore durante le prime fasi di formazione dei fiori e dei frutti, in quanto grazie all’azione ormon-like permette alla pianta un aumento di allegagione e pezzatura dei frutti.

Ert 23 Plus è ottenuto tramite un processo produttivo ad elevato livello tecnologico che attiva la frazione minerale con matrici organiche di qualità.

Viene applicato per via fogliare da rottura gemme, fino a caduta petali.

Le applicazioni consentono di uniformare germogliamento e fioritura, a supporto di un corretto sviluppo degli organi fiorali (maschili e femminili) che porta al potenziamento dei processi di allegagione dei frutti.

Ert 23 Plus è inoltre ricco di Triptofano levogiro attivato, precursore auxinico naturale che rispetta totalmente la fisiologia naturale della pianta.


Ripresa vegetativa in viticoltura: perché intervenire?

Le nostre specialità per la ripresa vegetativa in viticoltura

Nonostante stiamo assistendo a delle stagioni sempre più “stravolte” dal punto di vista meteorologico, inevitabilmente, in ogni annata, si arriva in quel periodo in cui le temperature medie si alzano oltre i 10 C°, ciò può avvenire più o meno precocemente, a seconda dell’andamento climatico stagionale, questo è solitamente il periodo di ripresa vegetativa in viticoltura.

Durante la ripresa vegetativa in viticoltura si registra una rapida e vigorosa attività linfatica della vite e, contestualmente, si verificano delle mutazioni nella fisiologia della pianta che determinano l’emissione di liquido dai vasi xilematici a livello dei tagli di potatura: è il cosiddetto “pianto” della vite.

Le piccole gocce che si formano, composte da minerali, zucchero e acidi, segnalano all’agricoltore che ormai la primavera è inequivocabilmente alle porte e la fase di germogliamento sta per ripartire dopo il lungo periodo di riposo vegetativo.

Una fase che sembra quasi evocativa, ma ancora più importante sotto il profilo agronomico perché presuppone la necessità di riprendere un lavoro già avviato in post raccolta, quando gli interventi erano finalizzati al nutrimento delle gemme e all’accumulo di sostanze di riserva, in maniera tale da arrivare in questo momento con buone dotazioni nutritive.

Quali sono le reali necessità nutrizionali durante questa fase?

Durante la fase del “pianto” gli interventi nutrizionali contribuiscono a raggiungere target agronomici quali:

  • Uniformità della risposta vegetativa alla ripartenza.
  • Migliore rimobilitazione delle sostanze di riserva accumulate quali zuccheri, amminoacidi ecc.
  • Fioritura omogenea e buona allegagione.
  • Protezione dell’impianto da eventuali ritorni di freddo o gelate tardive.

Proprio per questi motivi è fondamentale considerare la concimazione autunnale e quella primaverile come complementari e dunque progettarle insieme per non eccedere le unità fertilizzanti previste annualmente dal piano di concimazione aziendale.

Gli interventi consigliati in viticoltura per uniformare la risposta vegetativa e mobilitare le sostanze di riserva

Subito dopo il “pianto” è ormai consolidato il protocollo che prevede l’impiego in sinergia per via fogliare delle specialità di casa Cifo: Sinerveg e Calcisan Green.

L’intervento è mirato al conseguimento di target quali:

  • Il conseguimento di una rapida ed uniforme ripartenza con effetto “booster”
  • Una migliore lignificazione dei tralci
  • Una buona uniformità di germogliamento.
Sinerveg-calcisan-green

La dose consigliata di Sinerveg è di 3 L/ha mentre per il Calcisan Green è pari a 5 L/ha.

Sinerveg è un biostimolante di origine naturale consentito in agricoltura biologica ed impiegato per via fogliare, ottenuto tramite uno speciale processo industriale che permette di garantire la naturale integrità funzionale degli estratti lignocellulosici di cui è costituito.

Il prodotto è stato formulato con lo scopo di fornire una forte spinta al metabolismo della pianta permettendo di mantenere la massima efficienza fogliare e metabolica.

Calcisan Green è una specialità utilizzata per via fogliare costituita da Calcio, Magnesio e Macrocystis integrifolia, un’alga gigante che rende il formulato estremamente attivo e performante.

Oltre ad apportare specifici nutrienti, è in grado di “complessare” naturalmente i mesoelementi di cui è arricchito attraverso specifici polisaccaridi (alginati) contenuti.

Questa particolare caratteristica consente un migliore assorbimento e traslocazione dei nutritivi all’interno dei tessuti vegetali favorendo la sintesi delle protopectine cellulari, costituenti basilari delle lamelle mediane nelle pareti delle cellule.

gelate in vigneto

Come intervenire in caso di eventuali ritorni di freddo?

Dalla fase di “grappoli separati” gli interventi sono orientati ad incrementare la resistenza delle piante alle basse temperature, ai ritorni di freddo improvvisi, a favorire il regolare sviluppo dei grappoli e dei bottoni fiorali.

La specialità ideale da impiegare in queste fasi fino all’allegagione è Macys BC 28 ad un dosaggio consigliato di 2-4 L/ha.

Macys BC 28

Un vero e proprio “succo” costituito al 100% dall’alga gigante Macrocystis Integrifolia, la cui caratteristica distintiva è caratterizzata proprio dal metodo di estrazione conservativo e dalla varietà delle componenti contenute: promotori di crescita naturali, betaine, laminarine, acido alginico, vitamine e nutrienti minerali mantengono intatte tutte le caratteristiche e le concentrazioni della materia prima di partenza.

Proprio per tali caratteristiche il prodotto garantisce un equilibrio nella risposta sia a livello radicale che a livello della vegetazione epigea.

Hai bisogno di maggiori informazioni? Scrivi al supporto tecnico di Cifo


Il contributo dei biostimolanti in orticoltura

Salvaguardare la salute del suolo e promuovere lo sviluppo delle piantine.

Uno degli aspetti più importanti ed in apparenza meno evidenti nella gestione nutrizionale delle specie orticole riguarda il potenziamento della naturale fertilità dei suoli.

Il miglioramento delle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche dei suoli può avvenire solamente attraverso azioni mirate all’incremento dell’attività microbica, all’ampliamento del volume di suolo esplorato dalle radici ed al miglioramento della capacità di scambio all’interno della rizosfera.

I fattori critici.

Tutti questi fattori si pongono in netto contrasto con quelli che sono invece i problemi più frequenti ed evidenti per chi oggi si trova a coltivare ortaggi, ovvero:

  • Declino progressivo delle caratteristiche chimiche dei suoli;
  • Perdita di struttura;
  • Attività radicale in stato d’inerzia;
  • Stentata o assente attività biologica nel terreno.

Sono proprio questi i problemi che rappresentano le maggiori cause di partenze difficoltose per le colture, per le quali i soli interventi con concimi tradizionali risultano poco efficaci se non deleteri.

Il-contributo-dei-biostimolanti-in-orticoltura

 

Soprattutto nei mesi a venire, a queste cause si potranno sommare anche fattori di stress quali nevicate, gelate notturne, cali repentini di temperatura e presenza di suoli freddi; fattori che possono determinare cali, come nel recente caso che ha coinvolto le produzioni campane e pugliesi di zucchine e finocchi, che vanno dal 30 al 100% del raccolto, provocando gravi ripercussioni anche sull’assetto economico delle aziende colpite.

L’esperienza di Cifo

Per affrontare queste criticità, le soluzioni messe in campo da Cifo, in oltre 50 anni di ricerca e sperimentazione in campo a servizio della sostenibilità nel settore della nutrizione vegetale, prevedono l’impiego di tre specialità che lavorano in maniera complementare attraverso l’azione di acidi umici, acidi fulvici, amminoacidi di origine naturale e sostanze bioattive contenute nell’alga gigante Macrocystis integrifolia.

Le soluzioni

Cifoumic
Gli Acidi umici e fulvici contenuti all’interno di Cifoumic agiscono positivamente sulla fertilità del suolo ed esplicano un’azione biostimolante mirata a stimolare l’attività biologica nel terreno attraverso un potenziamento dell’attività dei microrganismi del suolo, ma non solo.

Usato in fertirrigazione alla dose di 4-6 Kg/ha permette alla pianta di incrementare lo sviluppo delle radichette assorbenti ed assorbire con migliore efficacia nutrienti quali fosfati, ferro, microelementi ecc., grazie ad un’azione complessante e protettiva.

Se impiegato in suoli in cui insistono condizioni difficili, quali ad esempio la presenza di xenobiotici o sostanze dannose (diserbanti, antibiotici, metalli pesanti ecc.) per piante e terreno, Cifoumic svolge anche un’azione “detossificante” e neutralizzante che permette di completare il ciclo delle colture anche su terreni in cui si praticano colture particolarmente intensive.

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Sinergon R
In tutti quelle situazioni in cui i suoli manifestano i caratteristici sintomi di carenza di sostanza organica, spiccata salinità o impoverimento della struttura, si rivela efficace l’impiego di Sinergon R.

Un bioattivatore dell’attività radicale completamente biologico caratterizzato dalla presenza di un complesso di amminoacidi di origine naturale derivante esclusivamente da processi di idrolisi enzimatica.

Permette di stimolare i processi fisiologici delle piante durante le diverse fasi fenologiche e, grazie alla speciale tecnologia con cui è formulato, agisce come catalizzatore ed attenuatore della salinità delle soluzioni nutritive in preparazione.

Durante le prove in campo si è mostrato efficacie anche per la riduzione dei dosaggi di prodotti fertirriganti impiegati portando alla massimizzazione delle unità fertilizzanti.

Inoltre, la speciale concentrazione di carbonio organico prontamente disponibile permette di porre rimedio in tutte quelle situazioni in cui l’impoverimento del suolo e l’assorbimento d’acqua rappresentano dei fattori limitanti per massimizzare la produttività delle colture.

La dose d’impiego prevista è pari a 10-20 L/ha, da impiegare tramite fertirrigazione attraverso 3-4 interventi da ripetere ogni 10-15 giorni.

Macys BC 28
Per scongiurare invece i rischi derivanti da gelate notturne, ritorni di freddo e sbalzi termici, Cifo consiglia l’impiego in applicazione fogliare della specialità Macys BC 28.

Un potente biostimolante impiegato in agricoltura biologica costituito al 100% dal succo concentrato dell’alga Macrocystis integrifolia, in grado di influenzare positivamente la fisiologia della pianta e predisporre le basi per superare tutti i momenti di stress del periodo, grazie alla presenza inalterata di tutte le numerose sostanze biologicamente attive contenute naturalmente all’interno dell’alga.

In questo caso la dose d’impiego è pari a 2-3 L/ha, da ripetere in più applicazioni durante il normale ciclo colturale.


Biostimolanti: un approccio nutrizionale integrato e sostenibile.

La tempesta perfetta

Oltre al già trattatissimo tema del cambiamento climatico, il 2021 segna per gli agricoltori un anno incredibile.

Incredibile nel senso delle condizioni eccezionali che si sono venute a creare, in un contesto che gli operatori del settore hanno già definito come “la tempesta perfetta”.

Per chiunque si occupi di agricoltura sorge dunque spontanea la domanda:

Quali sono gli ingredienti che hanno visto generare questa “tempesta perfetta”?

Analizzando a posteriori la situazione che si è venuta a creare nei mesi scorsi, è evidente che ci si trova davanti ad una crisi globale che fa riflettere e fa emergere la necessità di ripensare alle tecniche colturali tradizionali, con fattori che inevitabilmente cambieranno in maniera radicale il modo di programmare l’acquisto e l’utilizzo degli input.
Da un lato, come appena accennato, ci si trova di fronte ad una situazione in cui il prezzo delle materie prime impiegate nei fertilizzanti tradizionali ha raggiunto, se non superato, soglie che non si registravano dal 2008, anno in cui il prezzo dell’urea è aumentato del 120%.

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Se oltre a questo fattore si sommano, in un’ottica più di lungo periodo, anche i recenti impegni in ottica di incremento della sostenibilità in agricoltura con la recente implementazione del Green Deal e della strategia Farm to Fork, è facile comprendere il ruolo che rivestiranno i biostimolanti nel prossimo futuro: non solo razionalizzazione degli interventi agronomici ma anche utilizzo più consapevole delle risorse suolo, acqua ed energia che contribuiscono a migliorare rese e qualità delle produzioni.

Potrebbero i biostimolanti contribuire a ridurre l’utilizzo dei fertilizzanti tradizionali?

La risposta in questo caso è un chiaro sì.

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Da oltre 50 anni Cifo crede ed investe in ricerca nel settore dei biostimolanti, sforzandosi di comunicarne il giusto posizionamento: sono e saranno soluzioni complementari, soprattutto in grado di migliorare l’assorbimento e l’utilizzo dei nutrienti, incrementare la tolleranza a condizioni di crescita difficili, nonché di ridurre la quantità di fertilizzanti di cui le piante hanno bisogno per garantire rese e qualità soddisfacenti.

In questo senso i biostimolanti rappresentano una strategia ormai affermata e negli anni anche il catalogo Cifo si è ampliato comprendo un largo spettro di target agronomici connessi a quelli nutrizionali.

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Alcune specialità quali Radicifo L 24, Sinergon R promuovono la crescita delle radici, aumentano l’assorbimento di acqua e quindi rendono più facile per le piante resistere a condizioni di siccità, altre classi di biostimolanti consentono alle piante di tollerare meglio temperature molto alte o molto basse. Ed è proprio da queste esigenze che sono nati biostimolanti quali Macys BC 28, Algacifo 3000 e intere linee di prodotto come nel caso della Linea Sinergon; specialità quali Ert 23 Plus aiutano invece gli agricoltori a temporizzare la fioritura e l’allegagione.

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Prodotti come Cet 46 Green, Ener 26, Cifamin BK e Sinerveg vanno a coprire le esigenze produttive in termini quanti-qualitativi.

Come appena accennato, un altro elemento che rimbalza spesso all’interno dei tavoli di discussione è quello che riguarda il loro ruolo in un contesto di cambiamenti che coinvolgono anche la politica ambientale. Come gli altri settori anche quello agricolo produce degli impatti sull’ambiente ed ormai è necessario controllare l’effetto di ognuno degli input impiegati per la produzione. Anche i fertilizzanti e la tecnologia che è dietro al loro sviluppo si stanno adattando ed evolvendo verso le attuali esigenze, con un impegno sempre maggiore per le case produttrici. Alle stesse si chiede sempre più uno sforzo per incrementare la sostenibilità delle soluzioni proposte ed in tutto questo andrebbe chiarito:

Quale sarà il loro futuro in un contesto dov’è richiesta la riduzione di tutti gli input impiegati in agricoltura?

La strategia europea Farm to Fork chiede una riduzione del 50% dell’uso di pesticidi chimici, una riduzione delle perdite di nutrienti di almeno il 50% e una riduzione dell’uso di fertilizzanti di almeno il 20% entro il 2030. Inoltre, mira a raggiungere il 25% dei terreni agricoli in agricoltura biologica. E mentre la maggioranza dell’opinione pubblica è convinta che miglioramenti genetici e varietà migliori saranno la chiave per raggiungere questi obiettivi, meno persone sono consapevoli che anche i biostimolanti, attraverso una maggiore efficienza, giocano un ruolo fondamentale contribuendo a raggiungere obiettivi politici come la riduzione delle applicazioni di fertilizzanti (strategia Farm to Fork) e a realizzare un’agricoltura rispettosa dell’ambiente.

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Gli stessi rappresentano oggi delle soluzioni concrete per il mantenimento, miglioramento o persino il ripristino della salute del suolo. Mentre alcuni biostimolanti promuovono la crescita delle radici e la massa radicale si sviluppa nel terreno, una considerevole quantità di carbonio viene intrappolata nel suolo. Biostimolanti microbici quali Blok L e Blok Sinergy migliorano la micro-biodiversità del suolo. Un suolo sano fornisce diversi servizi ecosistemici, tra cui la protezione dall’erosione, la ritenzione di acqua e sostanze nutritive e il sequestro del carbonio.
Chiarito il ruolo fondamentale che rivestono i biostimolanti, sia per gli aspetti ambientali che per gli aspetti prettamente agronomici rimane solo una cosa da chiedersi:

Quale vantaggio economico ne trae l’agricoltore attraverso un loro impiego?

La risposta in questo caso si ricollega a tutti i punti appena delineati: al fine di massimizzare il ritorno del capitale investito tutte le strategie suggerite dai protocolli agronomici Cifo prevedono un impiego dei biostimolanti in sinergia con specialità nutrizionali appartenenti ad altre categorie di prodotto. L’effetto di questa sinergia è un risparmio in termini di minori quantitativi impiegati (acqua e fertilizzante). L’inserimento degli stessi biostimolanti all’interno dei piani di nutrizione consente, non di rado, di ridurre di oltre il 30 % il quantitativo di fertilizzante convenzionale generando quindi un risparmio per l’agricoltore in termini di minori costi.

Questo grazie all’incremento di efficienza nutrizionale conferita dai biostimolanti che consente di realizzare anche maggiore rendimento delle rese.

Risultati simili sono ormai alla portata di tutti ma ottenerli implica un’ evoluzione nell’ottica del “ho fatto sempre così”.


Cifo e Valpolicella Superiore, alta qualità in vigneto

Dall’Amarone, il vino di metodo per antonomasia, a quello che si identifica simbioticamente con il territorio, il Valpolicella doc Superiore, che sarà al centro di un nuovo progetto di sviluppo da parte del Consorzio della prima dop di vini rossi veneti.

Il 24 giugno prossimo (dalle 14.00 alle 16.00), infatti, andrà in onda la prima edizione di ‘Valpolicella Superiore – A Territory Opportunity’, il format totalmente digitale che metterà in connessione produttori, operatori e stampa nazionali e internazionali per un focus per la prima volta interamente dedicato alla denominazione più ‘giovane e fresca’ dell’area.

“Il progetto si inserisce in un nuovo programma di promozione intrapreso con convinzione dall’attuale governance della compagine rappresentativa – spiega Christian Marchesini, presidente del Consorzio tutela vini Valpolicellache intende potenziare le denominazioni della Doc. Tra gli obiettivi di questo inedito percorso, riportare all’attenzione del mercato tutta la piramide qualitativa che esprimiamo dai vini di metodo, come Amarone, Valpolicella Ripasso e Recioto, a quelli di territorio rappresentati dal Valpolicella e dal Valpolicella Superiore.

Riteniamo che sia arrivato il momento – prosegue Marchesini – di chiarire ai buyer e ai consumatori l’ampia gamma dei nostri vini. Dopo il successo della Valpolicella Annual Conference di febbraio, ora proseguiamo il cartellone digitale con il Valpolicella Superiore, un vino fresco e nello stesso tempo complesso anche al netto della tecnica dell’appassimento, che può intercettare nuovi trend di consumo.”

“Cifo è orgogliosa di far parte di questo progetto di valorizzazione commerciale di uno dei prodotti più interessanti del territorio – dice Pierluigi Picciani, direttore commerciale e marketing di Cifoma soprattutto, come partner tecnico, ci teniamo particolarmente ad essere al fianco dei soci del consorzio per sottolineare, ancora una volta che, in vigneto, elevati livelli qualitativi si raggiungono solo partendo da piani nutrizionali equilibrati e personalizzati.

I prodotti Cifo sono il risultato di oltre 55 anni di esperienza nel settore della nutrizione vegetale, come MACYS BC 28, 100% estratto di alga Macrocystis Integrifolia per contrastare gli stress abiotici, ENER 26, ideale per favorire il metabolismo degli zuccheri e l’ingrossamento dei frutti, SINERVEG, biostimolante d’origine naturale per incrementare le performance vegeto-produttive in vigneto e CALCISAN GREEN, per incrementare la consistenza e la conservabilità dei frutti.

Per noi di Cifo la fiducia si conquista sul campo

Leggi il programma e scopri come partecipare


QUALITÀ IN VITICOLTURA: ALLUNGAMENTO DEL GRAPPOLO, PEZZATURA E MIGLIORAMENTO DELLA SHELF LIFE.

Le priorità del periodo richiedono una strategia nutrizionale in grado di garantire simultaneamente aspetti quali uniformità del grappolo, ingrossamento e miglioramento della consistenza degli acini.

Questi obiettivi prevedono l’impiego di prodotti specifici in grado di agire a livello biochimico sostenendo i delicati processi coinvolti a partire da questo delicato momento fino alle fasi fenologiche prossime alla raccolta.

Cifo, consapevole dell’avanzamento tecnico di cui gode da sempre la viticoltura italiana, ha negli anni sviluppato delle specialità nutrizionali ottimizzate per il settore, proponendo oggi una strategia completa e collaudata attraverso prove di campo che consente di ottenere vendemmie con altissimi standard qualitativi.

Gli obiettivi target prevedono l’impiego di 3 specialità impiegate per via fogliare, con più interventi:

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Macys BC 28

È un biostimolante biologico vegetale completamente di origine naturale, costituito al 100% dal succo dell’alga Macrocystis integrifolia. Impiegato alla dose di 2,5 L/ha, agisce contrastando gli stress biotici attraverso un’azione sinergica delle componenti con cui è formulata: acido alginico, betaine, promotori di crescita naturali, fucoidano, laminarine, vitamine e nutrienti minerali. Queste componenti garantiscono uno sviluppo bilanciato e la conservazione di un elevato turgore cellulare anche in momenti di massima richiesta, durante forti sbalzi termici, siccità, salinità del terreno e squilibri idrico-nutrizionali.

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Cifamin BK

È una specialità biologica costituita da matrici organiche di alta qualità e microelementi. Attraverso l’azione di amminoacidi e peptidi selezionati, consente di incrementare la pezzatura degli acini, stimolare i processi di divisione ed allungamento cellulare. Impiegabile alla dose di 1 kg/ha e utilizzabile anche in abbinamento al Macys Bc 28 per potenziarne l’azione biostimolante.

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Calcisan Green

È un biostimolante a base di Calcio e Magnesio attivati da attivati dall’estratto di alga Macrocystis integrifolia che permette una maggiore veicolazione della frazione di calcio traslocabile all’interno dei tessuti vegetali. L’impiego di Calcisan Green per via fogliare alla dose di 3 L/Ha ha dimostrato un’ottima efficacia in termini di notevole incremento dell’elasticità delle membrane cellulari, consentendo di ridurre i danni da cracking della polpa e della buccia.

I risultati ottenuti attraverso varie prove in campo hanno mostrato:

Maggiore resistenza agli stress di tipo ambientale e tolleranza potenziata nei confronti di sbalzi termici negli stadi primaverili – estivi.

Acini con ottime pezzature e grappoli con uno sviluppo più uniforme.

Maggiore produzione e qualità finale, attraverso una maggiore conservabilità, consistenza e grado di manipolazione alla vendemmia.

Scopri di più sull’utilizzo dei biostimolanti in viticoltura


ACTINIDIA: GLI ASPETTI NUTRIZIONALI DA OSSERVARE IN UN MERCATO SEMPRE PIÙ ESIGENTE

Il successo riscosso da questa coltura è ormai un fatto evidente: da frutto destinato a poche e ricche tavole è divenuto nel nel giro di pochi decenni un prodotto di consumo universale, sempre più comune all’interno della nostra dieta fino all’attuale rilancio grazie alla riscoperta di varietà a polpa gialla e rossa che sembrano promettere un guadagno di ulteriori spazi commerciali in GDO e mercati ortofrutticoli rispetto alle varietà tradizionali.

Anche se, nonostante il lieve calo di domanda rispetto ai mesi precedenti, il mercato attuale mantenga buone quotazioni e prezzi stabili, il reddito dell’agricoltore in campagna non gode purtroppo di questo trend positivo.

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In questo senso la realtà dei fatti non sembra mostrare nessuna novità: i kiwi che si distinguono nettamente per quotazioni sono infatti quelli di grossa pezzatura, mentre quelli di piccolo calibro rimangono relegati in un segmento con prezzi sempre più al ribasso.

Come anticipato, nessuna novità sulla piazza: il mercato paga in base alla pezzatura. Ma, sebbene i prezzi medi si mantengano relativamente alti per talune classi di calibro, occorre d’altro canto che l’agricoltore realizzi comunque rese e PLV soddisfacenti per ottenere una buona remunerazione.

Affinché ciò possa avvenire occorre adottare in azienda degli accorgimenti tecnico-agronomici finalizzati a conseguire alte rese, alte pezzature e frutti con maggiore shelf life per soddisfare le necessità commerciali. Ovviamente questi obiettivi sono imprescindibili da una gestione nutrizionale oculata che tenga conto anche degli aspetti di sostenibilità dei prodotti che arrivano al consumatore.

Ma quali sono i passi da seguire?

Vediamo di fare il punto con le specialità nutrizionali messe a punto da Cifo per rispondere in maniera sinergica alle esigenze di mercato di cui abbiamo appena parlato:

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Per ottenere kiwi di calibro superiore, e pezzature uniformi il prodotto ormai da anni sperimentato con successo in campo è Cifamin BK. Una specialità nutrizionale impiegabile per via fogliare in agricoltura biologica arricchita di un complesso di amminoacidi, peptidi e microelementi, appositamente studiati per sostenere e potenziare la divisione e distensione cellulare, due fasi fondamentali per sostenere la crescita di nuovi tessuti.

Per incrementare la resistenza delle piante agli stress abiotici si consiglia l’utilizzo di Macys BC 28, la specialità biostimolante di punta di casa Cifo costituita al 100% dall’estratto dell’alga gigante Macrocystis integrifolia. La caratteristica che lo rende davvero un prodotto unico nel mercato è il suo meccanismo d’azione che si avvale di un pool di sostanze biologicamente attive quali vitamine, minerali, polisaccaridi e promotori di crescita naturali che garantiscono una risposta equilibrata in casi di gelate tardive, siccità, salinità, sbalzi termici e squilibri idrico-nutrizionali.

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Per migliorare le caratteristiche produttive e qualitative dei frutti, si riscontrano ottimi risultati tramite l’impiego di SinerVEG, biostimolante fogliare a base di estratti lignocellulosici utilizzabile in agricoltura biologica come potenziatore fisiologico della pianta. Il prodotto agisce come “booster” durante le fasi di accrescimento frutto e impiegato in actinidicoltura permette un incremento del peso medio dei frutti, del contenuto in sostanza secca ed un miglioramento del grado Brix.

L’azione sinergica è completata dal Calcisan Green, una specialità contenente Calcio e Magnesio “attivati” dall’estratto puro di Macrocystis integrifolia che funge da carrier permettendo un più rapido assorbimento degli elementi. Impiegato per via fogliare a partire dalla fase di caduta petali mostra efficacia per l’incremento di croccantezza e della conservabilità dei frutti nel post raccolta (Shelf life).

Per ulteriori informazioni e approfondimenti riguardo gli aspetti nutrizionali della coltura del kiwi consultate il catalogo prodotti

Per coltivare l’actinidia servono passione, impegno e sacrificio, guarda la storia dell’azienda agricola Miscio di Sermoneta (LT)


La comunicazione tra radici e parte aerea delle piante

Scopriamo il ruolo dei messaggeri chimici nelle piante

Comunicare è vitale per le piante quanto lo è per gli animali. Se per questi ultimi risulta scontato pensare che sussista una forma di linguaggio o comunicazione, altrettanto non lo è per le piante.

Il primo ad accorgersene fu Charles Darwin durante i suoi studi, quando dimostrò scientificamente che l’estremità di una radice rappresenta un sofisticato organo in grado di rilevare numerosi parametri e reagire agli stessi. Nonostante ciò, solo di recente (qualche decennio fa), in seguito a numerosi studi di ricercatori quali P. Boysen-Jensen, A. Paál, e Frits Went, si è giunti ad una evidenza che potesse provare l’esistenza di un linguaggio o una via di comunicazione anche nel mondo dei vegetali.

Come sappiamo, la vita di una pianta comprende una serie di numerose fasi e azioni finalizzate ad assicurare la sopravvivenza e a garantire l’accrescimento attraverso l’adattamento ai diversi climi e ambienti, il tutto senza avere nessuna possibilità di movimento. A differenza di quanto possa accadere per il mondo animale, in cui ad esempio una gazzella, anche se presa alla sprovvista, ha pur sempre la possibilità di scappare all’attacco di un predatore, per il mondo dei vegetali non vale lo stesso principio: l’erba medica o qualsiasi altra specie selvatica presente in un pascolo, in ogni caso possiede un apparato radicale che rimane saldamente ancorato al terreno, persino quando una vacca porta via tutta la vegetazione aerea per nutrirsi oppure quando, durante una forte grandinata, tutte le parti verdi ne vengono compromesse.

Questi sono solo due degli esempi che fanno comprendere più visivamente i motivi per i quali le piante, nel tempo, abbiano dovuto studiare fini strategie per poter sopravvivere anche nelle condizioni più ostili. E tutto ciò, senza un sistema nervoso centrale!

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Tutte queste complesse funzioni sono regolate dalle piante attraverso sostanze che oggi abbiamo imparato a distinguere con il nome di ormoni vegetali o fitormoni. Nei vegetali sono state riscontrate cinque classi di composti ad azione ormonale, prodotti da diversi organi della pianta durante le diverse fasi del loro ciclo vitale:
• Auxine, sintetizzate principalmente nei meristemi apicali, ad esempio in foglie in crescita e nei giovani frutti, coinvolte nell’allungamento e nella crescita cellulare.
• Gibberelline, ormoni derivanti da composti terpenici che, tra le varie funzioni, regolano la crescita dei frutti e inducono la germinazione dei semi e l’allungamento degli internodi.
• Citochinine, ormoni sintetizzati principalmente nelle aree meristematiche delle radici come ad esempio nell’endosperma del seme. Esse controllano la divisione e la differenziazione delle cellule vegetali (organogenesi), intervenendo inoltre in processi fisiologici fondamentali come la fotosintesi e la dominanza apicale.
• Acido abscissico e etilene, ormoni associati invece agli stadi di riposo vegetativo e senescenza.
Ognuno di questi ormoni viene a sua volta traslocato tramite xilema e / o floema al resto degli organi della pianta dove darà origine a varie risposte o stimoli. Tuttavia, gli effetti e le modalità d’azione degli ormoni risultano molto varie e complesse e, spesso, succede che vengano determinati non tanto dall’azione di un singolo ormone, ma dall’equilibrio tra di loro.

A questo proposito, il focus su cui ci concentriamo oggi è proprio l’equilibrio tra Citochinine e Auxine:
il rapporto Auxine/Citochinine permette alla pianta di mantenere un’armonia tra lo sviluppo dell’apparato radicale e la crescita della parte aerea. Quando questo rapporto risulta a favore delle Citochinine, la pianta induce una risposta attraverso la differenziazione delle gemme vegetative coinvolte nell’accrescimento della vegetazione sopra suolo.
Quando l’equilibro risulta invece a favore delle Auxine, la pianta induce una serie di processi che portano alla formazione di nuove radici (rizogenesi) per conservare l’equilibrio.

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Nella pratica comune è possibile avere una prova visiva di tale equilibrio quando si svolgono operazioni cesorie o altri interventi meccanici o chimici sulla pianta. Ad esempio, un trapianto mal eseguito o una potatura drastica possono spostare l’ago della bilancia ormonale determinando nella pianta uno squilibrio che porta ad uno sviluppo disforme, con risposte spesso dannose sia sulla vegetazione ipogea che sulla vegetazione epigea (ricacci eccessivi sul tronco e colletto oppure disseccamento di uno o più rami).

Sintetizzando, un’eccessiva crescita della parte aerea rispetto all’apparato radicale genera un aumento di Auxine, le quali vengono trasferite per via floematica alle radici dove indurranno una risposta attraverso un maggior sviluppo delle radici, per compensare le esigenze vegetative della pianta. All’opposto, un eccessivo sviluppo dell’apparato radicale rispetto alla parte aerea provoca un aumento di Citochinine che verranno trasferite per via xilematica alla parte aerea, determinando un maggiore sviluppo vegetativo e una crescita delle gemme laterali, che consentiranno di “smaltire” l’eccesso le risorse assorbite per via radicale.

Questa breve descrizione è utile per avere maggiore comprensione di come avviene la comunicazione all’interno della pianta e di come essa può regolare il proprio sviluppo in conseguenza alla variazione di questo rapporto. I tecnici R&D di Cifo hanno analizzato a lungo questi effetti, studiando in laboratorio e in pieno campo le migliori soluzioni da applicare nell’agricoltura specializzata per incrementare gli effetti favorevoli apportati dai propri prodotti considerando lo sviluppo della pianta nel suo insieme.

A tal fine, vi invitiamo a consultare il nostro nuovo catalogo 2021, presente anche online sul nostro sito, per approfondire le migliori soluzioni all’interno della nostra gamma di prodotti.

Per un’azione diretta sul controllo dei processi metabolici e nutrizionali della pianta, in coerenza con l’obiettivo agronomico prescelto, puoi scoprire la nostra gamma di fitoregolatori:

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  • Energil 100 A, per ottenere frutti con miglior colorazione, pezzatura oltre ad un anticipo della maturazione.

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  • Fixormon, per evitare la cascola precoce dei frutti e controllare l’emissione di germogli laterali e polloni radicali.

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  • Giberellina Cifo, per contrastare i danni da gelate, favorire l’allegagione e anticipare la fioritura;

  • Gibresol, per accorciare i tempi di germinazione dei semi, migliorare l’allegagione e contrastare l’acinellatura nella vite.

Diversamente, per promuovere un’azione in grado di ristabilire la fisiologia della pianta a seguito di uno sbilanciamento dell’equilibrio ormonale i prodotti più indicati sono quelli ad azione biostimolante. Per quest’obiettivo suggeriamo l’utilizzo di: Ert 23 Plus, Macys BC 28 e linea Sinergon (Sinergon Plus, Sinergon Bio e Sinergon R).

Puoi seguirci anche sugli altri social, dove troverai informazioni sull’azienda, sui nostri prodotti, curiosità e possibili eventi.

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ORTICOLTURA NEL SUD ITALIA, GLI ALLEATI UTILI A GENERARE VALORE NEL COMPARTO

Sostanza organica, sviluppo radicale e sostenibilità degli interventi, le tre parole chiave della strategia Cifo per superare le criticità stagionali

La stagione delle colture orticole in meridione, in particolar modo in coltura protetta, non sembra mostrare decelerazioni nelle operazioni colturali neanche in questo periodo dell’anno con l’inverno ormai alle porte.

Che si parli di colture scalari di peperone e di pomodoro da mensa nelle serre del Sud, con prezzi eccezionalmente incoraggianti per il periodo soprattutto per ciliegino e datterino, o di brassicacee, carciofi e altri ortaggi a foglia in pieno campo, per i quali i risultati della campagna appaiono ancora abbastanza altalenanti, si manifesta evidente la necessità per gli operatori di garantire in ogni caso elevati standard qualitativi e produzioni apprezzabili in termini quantitativi al fine di poter generare margine.

orticole

Durante questo periodo, le condizioni pedo-climatiche giocano un ruolo fondamentale nella gestione della coltura sia in serra fredda che in pieno campo, dove si prefigura la necessità di porre maggior attenzione soprattutto riguardo eventuali sbalzi termici che possono incidere negativamente sul metabolismo della pianta.

In questo contesto, occorre tenere in considerazione anche la gestione del suolo o del substrato di coltura che può risultare più complicata a seguito di un eventuale eccessiva presenza di sodio, dannosa per la fisiologia e lo sviluppo delle colture.

Oltre ai due fattori appena descritti, in questo periodo si somma anche l’azione di un calo dell’intensità luminosa che, soprattutto in presenza di suoli poveri di S.O., incide in particolar modo sull’accumulo dei nitrati nelle colture da foglia, un aspetto su cui la legislazione vigente impone severi limiti.

Per le orticole risulta quindi fondamentale fornire un supporto al metabolismo primario attraverso strumenti e metodi mirati che consentono alle piante di ridurre l’impatto dei fattori limitanti appena citati e apportare valore all’intero comparto.

La strategia messa in campo da Cifo, attraverso tutta l’esperienza maturata in oltre 50 anni di ricerca a servizio della sostenibilità nel settore della nutrizione vegetale, prevede i seguenti scopi per poter affrontare le criticità del periodo:

  • Incrementare il volume di suolo esplorato dalle radici per facilitare l’assorbimento dei nutrienti e mitigare gli effetti di xenobiotici e sostanze dannose su colture particolarmente intensive;
  • Apportare sostanza organica al terreno/substrato per predisporre un rilascio graduale degli elementi immobilizzati nel suolo riducendo i dosaggi di fertirriganti;
  • Ridurre ed evitare gli eccessi di salinità durante la fase di fertirrigazione in modo da limitare gli stress per le colture.

Cifoumic è il biostimolante ideale in applicazione fogliare e in fertirrigazione, sia in serra che in pieno campo, per promuovere lo sviluppo delle radici assorbenti, potenziare la fertilità del suolo e migliorare la capacità di scambio della rizosfera.

cifoumic macys bc28

In applicazione fogliare si consiglia l’impiego del Macys BC 28, biostimolante a base dell’alga Macrocystis Integrifolia che influenza positivamente la fisiologia della pianta e predispone le basi per superare i momenti di stress.

Per i problemi legati ad un eccesso di salinità dei suoli/substrati di coltivazione risulta utile l’impiego di Sinergon R, un complesso di amminoacidi naturali impiegabile in fertirrigazione e a livello radicale.

sinergon r radicifo l 24

Infine, per favorire i processi di sviluppo di radici avventizie e peli assorbenti incrementando al contempo il contenuto di clorofilla nelle foglie e lo sviluppo di nuovi germogli il prodotto ideale da impiegare in fertirrigazione risulta Radicifo L24.


ALLEGAGIONE: UN MOMENTO BASILARE PER IL TUO RACCOLTO

Il clima e l’ambiente, influenzano e regolano l’andamento fisiologico di qualsiasi specie vegetale.

In generale, le piante arboree, per superare la fase della dormienza, devono trascorrere un certo periodo a basse temperature (fabbisogno in freddo), che varia in dipendenza della specie e delle singole varietà. Soddisfatte le ore di freddo minime, le piante sono pronte per attivare i loro processi metabolici per il loro risveglio.

Durante tutta la fase vegetativa, le piante producono una serie di ormoni naturali specifici per singola fase fenologica, la quantità di questi ormoni naturali sono influenzati anche dagli andamenti climatici e da eventuali stress, al fine di ottimizzare e portare a compimento la fruttificazione è necessario attenuare tutte le influenze esterne sulla pianta.

Nelle frutticole, dapprima si ha un risveglio dei germogli a fiore, poi dopo diverse fasi fenologiche si arriva alla produzione dei frutti. A causa di fattori climatici, ambientali e fisiologici (clima, nutrizione e stato fitosanitario, nell’anno precedente), si assiste spesso ad un germogliamento irregolare che inevitabilmente si ripercuote negativamente sulla omogeneità di fioritura e di conseguenza sulla sua relativa allegagione con un aumento di costi per il prolungamento dei tempi di raccolta (maggiore scalarità di maturazione).

Molte colture, sono sensibili a questa problematica e come accade spesso da un po’ di anni a questa parte, le primavere anomale in cui si verificano frequenti sbalzi termici, accentuano tale problematica.

Cifo da 55 anni al fianco di un’agricoltura ragionata, propone una metodologia con due sue specialità, per massimizzare la ripresa delle attività fisiologiche delle piante, attraverso una serie di interventi volti a limitare il più possibile la scalarità e ad uniformare il germogliamento e fioritura, evitando i fenomeni di mancata allegagione per ottenere produzioni sostenibili e di alta qualità.

La caratteristica della metodologia Cifo durante le prime fasi delle colture frutticole, è quella di ottenere:

  • mitigazione degli stress termici;
  • uniformità di germogliamento;
  • uniformità di fioritura;
  • uniformità d’allegagione;
  • uniformità di sviluppo e maturazione frutti.

Vediamo come:

Macys BC 28

Macys BC 28 è un prodotto esclusivo Cifo, si tratta di concentrato puro di alga Macrocistys Integrifolia che incrementa le resistenze naturali delle piante, aiutandole e supportandole nei massimi momenti di richiesta energetica e di stress, grazie all’elevato contenuto di vitamine, amminoacidi, laminarine, alginati, e ormoni naturali.

Il prodotto permette una ripresa ed un superamento veloce agli stress ambientali ed agisce come termoregolatore attenuando gli sbalzi termici, fornendo direttamente energia dall’elevato contenuto di carboidrati presenti.

La Macrocistys Integrifolia inoltre, cresce in un areale marino molto difficile (temperatura e profondità). Proprio grazie a questa tipologia di ambiente è ricca di regolatori di crescita naturali, che danno un supporto ulteriore durante le prime fasi di formazione dei fiori e dei frutti, in quanto grazie all’azione ormon-like permette alla pianta un aumento di allegagione e pezzatura dei frutti

ERT 23 plus

Ottenuto tramite un processo produttivo ad elevato livello tecnologico che attiva la frazione minerale con matrici organiche di qualità. Ert 23 Plus si utilizza tramite applicazioni fogliari da rottura gemme, fino a caduta petali.

Le applicazioni consentono di uniformare germogliamento e fioritura, favorendo il corretto sviluppo degli organi fiorali (maschili e femminili), potenziando i processi di allegagione dei frutti.

Ert 23 Plus è ricco di Triptofano levogiro attivato, che entra nel processo metabolico naturale di formazione delle auxine endogene, rispettando totalmente la fisiologia naturale della pianta. Gli altri componenti, agiscono in sinergia tra loro e consentono alle piante di regolarizzare i processi di fecondazione e allegagione, anche in situazioni di stress ambientale, come ad esempio i ritorni di freddo che spesso si verificano in frutteto durante la fioritura.

Cifo per il biologico, propone delle soluzioni efficaci basate su una metodologia simile, impiegando materie 100% BIO, anche queste rispettose dell’ambiente e degli insetti pronubi, appositamente studiate per avere un ottimo risultato finale e sostenibile con la tipologia di agricoltura attuata.


CIFO torna a Futurpera

Cifo sarà presente alla terza edizione di Futurpera, l’unico evento fieristico in Europa dedicato alla valorizzazione della filiera pericola, che torna a Ferrara dal 28 novembre al 30 novembre.

Un appuntamento imperdibile, che già alla seconda edizione, aveva raggiunto numeri importanti, con oltre 10.000 visitatori e 120 espositori qualificati proventinenti da tutta Europa, a testimonianza dell’enorme interesse che gravita intorno al settore.

“Non potevamo che confermare la nostra presenza a questo evento – ha dichiarato Massimo Andreotti, Responsabile Ufficio Agronomico Cifo – che ci dà modo di incontrare i nostri clienti e nuovi buyer, per illustrare la nostra offerta e i risultati ottenuti dalle nostre continue sperimentazioni, per soddisfare al meglio i fabbisogni nutrizionali nelle coltivazioni frutticole”.

Nello specifico, grande attenzione sarà posta su Macys BC 28, biostimolante della crescita vegeto-produttiva e su Ert 23 Plus, biopromotore della fioritura e dell’allegagione dei frutti.

Macys BC 28 è un biostimolante composto al 100% da estratto puro di Macrocystis Integrifolia, un’alga bruna proveniente dalle coste occidentali canadesi, da cui si ottiene un estratto ricchissimo di sostanze biologicamente attive, ricche di laminarine, che stimola lo sviluppo vegetativo e produttivo della pianta, migliora la resistenza agli stress ambientali (alte temperature, siccità, salinità, squilibri idrico-nutrizionali) e incrementa l’assorbimento e la traslocazione dei nutritivi nei tessuti vegetali (azione “carrier”).

Un concentrato puro di Macrocystis Integrifolia è anche Ert 23 Plus, particolarmente indicato in frutticoltura, dalla prefioritura alla caduta petali, consente di migliorare la fioritura, favorendo lo sviluppo degli organi fiorali maschili e femminili, potenziando i processi di allegagione frutti, favorendo la germinazione e la vitalità del polline, e se utilizzato precocemente, nella fase di rottura delle gemme, di promuovere un germogliamento e una fioritura più uniformi.

La sua elevata capacità di assorbimento e la considerevole rapidità di traslocazione, contribuiscono a massimizzare la sua efficacia.

Vi aspettiamo al padiglione 4 – Stand 56


COME MIGLIORARE LA CONSISTENZA E LA CONSERVABILITÀ DELLE PRODUZIONI

Limitare i fattori di stress ambientale e gli effetti negativi degli sbalzi climatici

La fioritura e l’allegagione sono i momenti decisivi, tra marzo e maggio, per lo sviluppo dei frutti sulle piante.

In questa fase è importante mantenere l’equilibrio nutrizionale e idrico delle colture, cercando di limitare al massimo i fattori di disturbo esterni come ad esempio i ritorni di freddo, che possono compromettere i raccolti sia come quantità ma soprattutto come qualità: calibri, forme e colorazioni non conformi agli standard richiesti non solo generano una riduzione di quotazione del raccolto, ma in molti casi non permettono di trovare sbocchi per la commercializzazione, e di conseguenza il reddito degli imprenditori agricoli viene compromesso.

Biostimolanti naturali, la soluzione ideale

I biostimolanti sono prodotti completamente naturali, ideali per contrastare gli effetti negativi del clima e dei fattori ambientali, aiutando le piante nelle fasi delicate, come fioritura, maturazione dei frutti e post raccolta.

Il dipartimento Ricerca e Sviluppo di Cifo ha messo a punto e testato in campo prodotti, altamente innovativi, che riescono ad ampliare l’efficacia e contrastare i fattori abiotici.

Tra i prodotti che stanno incontrando maggiori apprezzamenti citiamo Macys BC 28, a base di Macrocystis Integrifolia, un’alga, dell’ordine delle Laminariali, che cresce nei mari incontaminati della West Coast canadese ed è ricca di sostanze biologicamente attive che influenzano positivamente la fisiologia delle piante.

Macrocystis Integrifolia, chiamata anche “foresta del mare” perché fornisce una grande percentuale di ossigeno, può arrivare a 30 metri di lunghezza, e risulta essere la pianta oceanica che cresce più velocemente. Raccolta a mano, viene poi lavorata con un metodo di produzione non invasivo, a basse temperature con l’obiettivo di mantenere intatti i costituenti naturali.

Processo produttivo Macrocystis Integrifolia

Macys BC 28 contiene il 100% di Macrocystis integrifolia ed è un bioattivatore della crescita ricco di ormoni naturali (auxine), amminoacidi e polisaccaridi (acido alginico, laminarine, ecc..). Questi composti attivi regolano lo sviluppo delle cellule, favorendo la crescita dei tessuti e grazie alla loro combinazione, aumentano la resistenza allo stress, stimolano il radicamento e il supporto alla fioritura delle piante da frutto, oltre a contribuire ad uno sviluppo dei frutti uniforme, migliorandone la pezzatura. Se distribuito poco prima della fioritura, aumenta la fertilità dei fiori, migliora l’allegagione e contribuisce a far crescere omogeneamente i frutti.

L’utilizzo combinato di Macys BC 28 e Calcisan Green

Per esaltare ulteriormente questo effetto, si consiglia di abbinare Macys BC 28 al prodotto Calcisan Green, prodotto che contiene Calcio e Magnesio nella giusta proporzione indispensabili alle piante.

Calcisan Green di Cifo è un formulato in grado di risolvere con efficacia le problematiche legate alle fisiopatie dovute alla carenza di Calcio e Magnesio.

I due mesoelementi sono “complessati” da specifici polisaccaridi (alginati) contenuti naturalmente negli estratti di alga Macrocystis Integrifolia; ciò consente un migliore assorbimento e traslocazione dei nutritivi all’interno dei tessuti vegetali, conferendo al formulato un’elevata efficienza nutritiva. Inoltre, il contenuto di vitamina D, presente nel Calcisan Green, favorisce l’assorbimento del Calcio che insieme al Boro gioca un ruolo fondamentale nel legare i componenti strutturali della parete cellulare. Oltre a prevenire le principali fisiopatie, Calcisan Green conferisce alla buccia dei frutti una maggiore resistenza allo spacco e incrementa la croccantezza degli ortaggi da foglia.

Migliora la conservabilità e la resistenza alle manipolazioni nel post-raccolta, aumentando la shelf life dei prodotti.

Il Calcio è un elemento nutritivo che, se ben presente nei frutti alla giusta concentrazione, ne assicura la conservabilità e qualità nel tempo; nelle foglie e nel fusto un buon contenuto di Calcio conferisce una maggiore resistenza meccanica alle cellule ed ai tessuti, e di conseguenza garantisce una minore suscettibilità alle lesioni di natura biotica o abiotica.

In particolare è stato evidenziato che l’irrobustimento delle pareti cellulari con il Calcio rende gli organi più resistenti alle aggressioni di funghi e batteri.

Per avere gli effetti migliori, si consiglia di intervenire con una miscela di Macys BC 28 e Calcisan Green già a partire dalle fasi di pre fioritura, intensificando gli interventi da post allegagione, da ripetersi almeno 2 – 3 volte, alle dosi di 2 L/ha di Macys BC 28 insieme a 4 L/ha di Calcisan Green.


MIGLIORARE LE PEZZATURE DEI FRUTTI PER UN MERCATO ESIGENTE

Migliorare la pezzatura di frutti e ortaggi significa ottenere produzioni maggiori, ma anche frutti che spuntano prezzi migliori sul mercato.

Il processo di crescita dei frutti è una fase molto delicata per la pianta. Qualunque stress o alterazione del metabolismo può rallentarlo o comprometterlo e ciò si ripercuote direttamente sulla produzione e la redditività della coltura.

Attraverso specifiche specialità nutrizionali è possibile ottimizzare i processi di accumulo delle sostanze di riserva nei frutti o negli ortaggi, inoltre l’impiego di questi prodotti può diminuire l’influenza di condizioni avverse ambientali sullo sviluppo dei frutti, evitando blocchi o rallentamenti del metabolismo.

Nei mesi di aprile e maggio, su piante da frutto, su vite, olivo e kiwi, Macys BC 28 e Cifamin BK rappresentano il binomio perfetto per rispondere alle richieste di un mercato sempre più esigente. Grazie al loro uso combinato si potranno quindi ottenere frutti dal calibro importante e piante più resistenti agli stress climatici.

Macys Bc 28, è il biostimolante di origine interamente naturale e vegetale, che migliora la resistenza agli stress ambientali e supporta le piante in tutti i processi riproduttivi e generativi.
Macys BC 28 è composto al 100% da estratto puro di Macrocystis Integrifolia, un’alga bruna, tipica delle coste canadesi, ricca di vitamine e polisaccaridi (laminarine, alginati), raccolta a mano e successivamente lavorata con un processo, esclusivamente meccanico e a bassa temperatura, che consente di mantenere inalterata l’alta concentrazione di sostanze biologicamente attive presenti.

Cifamin BK è una specialità nutrizionale, contenente matrici organiche di alta qualità e microelementi, appositamente studiato per favorire i processi di divisione e distensione cellulare di frutta e ortaggi.
Cifamin BK è ricco di amminoacidi e peptidi derivanti da un processo di idrolisi enzimatica che aumentano e potenziano l’effetto generato sulle piante. Grazie alla presenza di alcuni aminoacidi ad azione stimolante, favoriscono la moltiplicazione cellulare, mentre altri stimolano l’attività fotosintetica, potenziando le attività riproduttive e generative delle piante stesse.

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FENOMENI CLIMATICI ESTREMI: DALLE ALGHE UN AIUTO INDISPENSABILE

É ormai consuetudine, perlomeno negli ultimi anni, che la stagione primaverile sia caratterizzata da anomalie climatiche importanti come sbalzi termici e ritorni di freddo; quest’anno, viste le premesse dell’inverno appena concluso caratterizzato da scarse piogge e temperature non rigide, si prevede una partenza lenta e non uniforme delle gemme anche a seguito degli stress ai quali le piante sono state sottoposte.

In casi come questo, è fondamentale intervenire per aumentare la resistenza agli stress fisiologici e ambientali (come ritorni di freddo primaverili, alte temperature, siccità, salinità eccessiva e squilibri idrico-nutrizionali) e al tempo stesso stimolare la crescita delle piante, incrementando l’assorbimento e la traslocazione dei nutritivi nei tessuti vegetali (azione “carrier”).

Macys Bc 28, biostimolante di origine interamente vegetale, rappresenta la soluzione ideale per migliorare qualità e quantità dei raccolti, inoltre, il processo di lavorazione, brevettato, dell’estratto puro di alga bruna, risulta particolarmente efficace anche in agricoltura biologica.

Processo produttivo Macrocystis Integrifolia

Macys BC 28 è composto al 100% da estratto puro di Macrocystis Integrifolia, un’alga bruna tipica delle fredde e incontaminate coste canadesi, ricca di vitamina E e polisaccaridi (laminarine, alginati), raccolta a mano e successivamente lavorata con un processo, esclusivamente meccanico e a bassa temperatura, che consente di mantenere inalterata l’alta concentrazione di sostanze biologicamente attive presenti.

Grazie alla presenza di sostanze biopromotrici ad azione biostimolante, contribuisce a ottenere calibri, forme e colorazione dei frutti conformi agli standard richiesti dal mercato sempre più esigente.

Nei mesi di marzo – aprile, sulle piante da frutto, vite, olivo e kiwi l’applicazione di Macys BC 28, in associazione con Ert 23 Plus è particolarmente consigliata per garantire una buona fioritura e un’ottima allegagione per ottimi raccolti.


Cifo espone a Interpoma 2018

Anche quest’anno, la città di Bolzano ospiterà il più importante evento fieristico biennale dedicato alla melicoltura. Dal 15 al 17 novembre Cifo sarà infatti presente ad Interpoma 2018, la manifestazione che copre tutti gli aspetti della filiera, presentando le migliori innovazioni riguardanti le tecniche di coltivazione, l’immagazzinamento e commercializzazione della mela.

Cifo ha focalizzato la propria partecipazione sul concetto di sostenibilità, per far emergere l’impegno che la  contraddistingue nei confronti di un’Agricoltura sostenibile che si traduca in sensibilità verso la sicurezza alimentare, salvaguardia delle risorse naturali e sostegno del reddito. Interpoma rappresenta l’occasione ideale per presentare l’impiego di formulati innovativi e metodologie di concimazione a basso impatto ambientale, con un’attenzione speciale per i biostimolanti.
I biostimolanti sono infatti specialità fogliari completamente naturali, che rappresentano la soluzione ideale per aiutare le colture a superare le difficoltà che scaturiscano da fattori sia biotici sia abiotici, e risultano dunque degli ottimi alleati per le coltivazioni di piante da frutto.

Un chiaro esempio è Macys BC 28, biostimolante vegetale della linea Star, composto al 100% da estratto puro di Macrocystis Integrifolia. Grazie a questa preziosa componente, MACYS BC 28 stimola lo sviluppo vegetativo e produttivo della pianta, migliora la resistenza agli stress ambientali (alte temperature, siccità, salinità, squilibri idrico-nutrizionali) e incrementa l’assorbimento e la traslocazione dei nutritivi nei tessuti vegetali (azione “carrier”).

Per parlarvi di tutto questo e presentare interessanti novità, Cifo vi dà quindi appuntamento alla Fiera di Bolzano, settore AB – stand B10/28.

     

Cifo a FuturPera 2017

Cifo ha partecipato alla seconda edizione di Futurpera, evento fieristico dedicato alla valorizzazione della filiera pericola, in programma dal 16 al 18 novembre a Ferrara.

Già nella sua edizione di esordio nel 2015, il salone ha dimostrato di poter essere un punto di riferimento importante per gli operatori del settore, con l’obiettivo di valorizzare la pericoltura italiana ed internazionale, sostenendo un comparto che sta ricominciando a crescere e a innovarsi.

Un’occasione, che ha permesso a Cifo di valorizzare l’offerta fortemente caratterizzata da formulati innovativi e metodologie di concimazione a basso impatto ambientale.
Un’attenzione speciale, è stata rivolta ai biostimolanti, specialità fogliari completamente naturali, che rappresentano la soluzione ideale per aiutare le colture a superare le difficoltà che scaturiscano da fattori sia biotici sia abiotici, e risultano dunque degli ottimi alleati per le coltivazioni di piante da frutto.
Un chiaro esempio è Macys BC 28, biostimolante vegetale della linea Star, composto al 100% da estratto puro di Macrocystis Integrifolia. Grazie a questa preziosa componente, MACYS BC 28 stimola lo sviluppo vegetativo e produttivo della pianta, migliora la resistenza agli stress ambientali (alte temperature, siccità, salinità, squilibri idrico-nutrizionali) e incrementa l’assorbimento e la traslocazione dei nutritivi nei tessuti vegetali (azione “carrier”).

Cifo è stata quindi protagonista assieme ad oltre 120 aziende dei settori strategici della pericoltura: vivaismo e innovazione varietale, fertilizzanti, biostimolanti, agrofarmaci, sementi e, naturalmente, un’ampia scelta di mezzi tecnici per gestione del frutteto. Presenti anche le principali aggregazioni di produttori – Opera e Origine Group – e importanti realtà commerciali.

La fiera si è chiusa con un bilancio positivo in termini di afflusso e di interesse per il settore, lanciando un messaggio di concretezza ed efficienza per la prossima edizione 2019.

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INTERPOMA a Bolzano dal 24 al 26 novembre 2016

Torna quest’anno a Bolzano, il tradizionale appuntamento fieristico biennale, completamente dedicato alla mela. Unica manifestazione di settore nel mondo, che copre tutta la filiera, dalla coltivazione fino alla commercializzazione del frutto.

La decima edizione riparte dagli interessantissimi numeri della precedente:
nelle tre giornate del 2014, hanno partecipato 427 espositori (114 dall’estero), i visitatori sono stati circa 18.000 (36,5% dall’Alto Adige, 38,4% dal resto d’Italia, 20,8% da altri Paesi Europei, 4,3% dal resto del mondo), 180 giornalisti e 1.000 partecipanti al Congresso internazionale “La Mela nel Mondo”.

Cifo sarà presente all’appuntamento all’interno del settore AB – stand B10/30 con un allestimento di grandissima visibilità ad alto impatto evocativo. Tema di quest’anno sarà per Cifo l’agricoltura sostenibile, intesa come possibilità di coniugare l’efficienza Agronomica ed Economica con l’attenzione all’Ambiente. Prodotti attenti all’impatto ambientale ma anche ad un impiego razionale sulle colture e alla redditività delle stesse. In primo piano tre prodotti quali Calcisan Green, Ionifoss, Macys BC 28 per sottolineare l’impegno di Cifo nei confronti di un’Agricoltura sostenibile che si traduce in sensibilità verso la sicurezza alimentare, salvaguardia delle risorse naturali e sostegno del reddito.
Per tutta la durata della manifestazione, i nostri tecnici e funzionari saranno a disposizione di clienti e visitatori per offrire un supporto informativo preciso ed esaustivo in un’atmosfera di cordialità ed ospitalità renderanno particolarmente piacevole la visita.

Vi aspettiamo numerosi presso la Fiera di Bolzano, settore AB – stand B10/30

 

 


CIFO protagonista ad Agri Kiwi Expo 2020

Inizia la ripresa delle fiere di settore e torna questa settimana anche Agri Kiwi Expo, unica fiera nazionale dedicata in forma esclusiva al kiwi, che sarà inaugurata domani, sabato 12 settembre 2020 a Cisterna di Latina (LT), area Fiera ex Nalco.

Anche quest’anno Cifo avrà un ruolo di rilievo all’interno della manifestazione, che come di consueto affiancherà al momento espositivo una serie di interessanti contenuti scientifici, per affrontare tutte le opportunità e prospettive del settore actinidicolo.

Dopo l’apertura della fiera, prevista per le 9,30 e l’inaugurazione ufficiale con le autorità, in programma per le 16,30, sarà infatti Francesco Acinapura, Sales Support Cifo, ad aprire, alle 17,30 di sabato, la sessione dedicata alle relazioni degli espositori, con l’intervento sul tema Il ruolo dei biostimolanti per produrre in condizioni difficili”.

Cifo ha un’esperienza di ormai 55 anni nella nutrizione vegetale – spiega Acinapura – grazie alla quale può offrire ad agricoltori e aziende agricole delle soluzioni ottimali e al tempo stesso sostenibili. Tra queste, ci sono i nostri biostimolanti, che utilizzano solo materie prime purissime e offrono un supporto particolarmente importante, perché in grado non solo di promuovere lo sviluppo e la crescita dei frutti, ma anche di aumentare la resistenze delle piante agli stress idrici e termici, e di ottenere i migliori risultati nelle condizioni più difficili”.

Il prodotto di punta Cifo è sicuramente il Macys BC 28, composto al 100% da estratto puro di Macrocystis Integrifolia, un’alga bruna canadese, ricca di vitamina E e polisaccaridi (laminarine, alginati), che presenta un’altissima concentrazione di sostanze biologicamente attive. E proprio dall’esperienza positiva di Macys BC 28 sono nati, grazie al reparto Ricerca & Sviluppo, i due prodotti novità 2020 la cui azione combinata consente di ottenere risultati ancora più performanti in condizioni sfavorevoli: si tratta di Blok L e Blok Sinergy.

Blok L combina alla Macrocystis integrifolia una selezione di terpeni ottenuta grazie alla tecnologia TE.CO. con lo scopo di aiutare la pianta a reagire alle condizioni difficili del terreno, mentre Blok Sinergy è un prodotto ad azione specifica d’inoculo di funghi micorrizici e batteri del suolo, conforme al decreto legislativo 75/2010, che consente di migliorare l’assorbimento dei nutrienti e quindi particolarmente utile in caso di terreni disidratati.

Grazie all’uso combinato di questi due prodotti innovativi, la pianta che cresce in condizioni difficili, riesce a reagire e portare a termine il raccolto con soddisfazione in termini di quantità e qualità.

Scarica il programma di Agri Kiwi Expo