OLIVO: NUTRIZIONE BILANCIATA PER SOSTENERE LE RESE E LA QUALITÀ DELL’OLIO

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Se si parla di olivicoltura, è ormai un fatto assodato che i fattori che contraddistinguono la produzione Italiana nel mondo siano due: l’assoluta qualità dei nostri extravergini e la straordinaria varietà che li contraddistingue le oltre 500 cultivar presenti in tutto il nostro territorio, con caratteri morfologici, fisiologici e agronomici unici.

Equilibrio chiave del sistema olivicolo italiano risiede nella capacità degli agricoltori di coniugare aspetti quali il legame con la territorialità, la tradizionalità tipica della lavorazione e le tecniche agronomiche messe in campo per assicurare produzioni standardizzate e costanti.

L’avanzamento tecnico in questo settore mette sempre più in luce la necessità per l’agricoltore di garantire un controllo su aspetti cruciali per la qualità e la redditività dell’oliveto.

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Un controllo che debba necessariamente passare attraverso la corretta gestione di fabbisogni fisiologici e nutrizionali della pianta.

I prossimi mesi saranno decisivi e determinanti per la produzione d’annata, per questo occorre iniziare ad applicare già da ora piani mirati e prefissandosi obiettivi ben chiari: uno degli obiettivi agronomici prioritari per i mesi che seguiranno è quello che riguarda l’accrescimento della drupa, un fattore che influenza positivamente la successiva fase di inolizione.

Oggi sappiamo che in questo periodo l’acido palmitico e stearico lasciano posto all’acido oleico e linoleico, i quali determinano un incremento del contenuto della componente lipidica.

Tutto ciò si traduce quindi in olive con maggiore pezzatura ed una migliore resa in olio al momento della raccolta.

Per ottenere il massimo della carica produttiva in uliveto il protocollo agronomico Cifo prevede l’impiego di due prodotti esclusivi:

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Cifamin BK, specialità biologica contenente matrici organiche di alta qualità e microelementi.

Appositamente formulato per stimolare l’accrescimento della drupa durante le fasi di maggior richiesta metabolica.

L’Arginina, lisina e L-Triptofano contenuti, sinergicamente partecipano alla formazione di nuovi tessuti vegetali, altri amminoacidi quali prolina e idrossiprolina si accumulano invece nelle cellule garantendo un ottimo recupero in caso di stress climatici tipici di questo periodo.

È possibile impiegarlo per via fogliare alla dose di 100g/hL d’acqua.

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SinerVEG, la specialità di riferimento abbinata per amplificare l’azione nutritiva del Cifamin Bk, utilizzabile anche in agricoltura biologica.

Gli estratti lignocellulosici con cui è formulato conferiscono una notevole azione booster, molto utile per consentire un costante assorbimento di nutrienti anche durante periodi di forti stress idrici o climatici.

Ciò permette di evitare che fattori avversi durante la fase di ingrossamento delle drupe possano provocare carenze o arresti metabolici nella pianta, vanificando così la produttività dell’oliveto.

La metodologia d’impiego consigliata prevede interventi per via fogliare alla concentrazione dello 0,5 – 1,3%.

Per ulteriori interventi e obiettivi agronomici legati alla coltura dell’olivo consigliamo di consultare la scheda colturale dove si trovano indicazioni su interventi particolari, con diverse tipologie di prodotti e numero di interventi suddivisi per ogni fase fenologica.

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